Bar e ristoranti, ecco la protesta. Luci accese e domani chiavi al sindaco

Anche a Orvieto, bar, ristoranti e hotel sono pronti a scendere in piazza aderendo a “Risorgiamo Italia”, manifestazione nazionale di protesta organizzata dai movimenti di imprenditori del mondo Ho.Re.Ca. (Hotellerie-Restaurant-Café) e dei Locali di Pubblico Spettacolo uniti per la prima volta nella storia del settore.

Si comincia martedì 28 aprile, alle 21, quando le luci delle insegne delle loro attività si accenderanno simbolicamente per l’ultima sera. E si continua il giorno dopo con la consegna simbolica delle chiavi dei locali ai propri sindaci. “Le misure per l’eventuale riapertura di ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche e lidi balneari – spiegano gli organizzatori – sono insostenibili per la gestione ordinaria di un locale e insopportabili economicamente. Ecco perché domani, dopo aver acceso per la ultima volta le luci, gli imprenditori andranno davanti ai loro comuni a consegnare le chiavi dei propri locali.”

A Orvieto saranno le attività locali facenti parte del settore della somministrazione di alimenti e bevande, tramite il gruppo spontaneo “Bar&Ristoranti Orvieto” rappresentato da Serena Stopponi e Enrico Materazzo, a protestare aprendo le attività e accendendo le luci dei locali stasera alle 21 “per quella – dicono – che non vorrebbe, né dovrebbe, essere l’ultima volta”. Domani tutti loro saranno in comune per la riconsegna, anch’essa simbolica, delle chiavi delle loro attività alla sindaca Roberta Tardani.

“Vogliamo che passi chiaro e forte un messaggio – spiegano – noi ci siamo, pronti a ripartire ma lo faremo solo quando ci saranno le condizioni tali a garantire sicurezza per noi, per le nostre famiglie, i nostri dipendenti e i nostri clienti nonché condizioni che garantiscano una sopravvivenza economica alle nostre attività, perché ad oggi, per la nostra categoria sarebbe un suicidio economico. In questa ottica la consegna delle chiavi in programma per domani, non si configura come un atto di resa bensì come un grande atto di fiducia nei confronti dell’amministrazione cittadina affinché diventi la nostra voce nei luoghi deputati alle decisioni.”

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