BPB e CariOrvieto collocano obbligazioni per 600 milioni, un nuovo passo per il rafforzamento patrimoniale

Nella giornata del 2 ottobre è stata conclusa la collocazione di un’obbligazione garantita senior per quasi 600 milioni di euro nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione di mutui residenziali da parte di Banca Popolare di Bari.  L’operazione di transazione ha coinvolto anche la controllata Cassa di Risparmio di Orvieto.  Secondo il gruppo bancario pugliese con questa nuova operazione “si è rafforzata la posizione di liquidità di gruppo”. Nel particolare gli investitori istituzionali sono per la gran parte europei con un 26% provenienti dall’Italia, il 24% dal Regno Unito, 19% dalla Francia, l’11% dalla Germania, 10% dal Benelux e 8% dalla Spagna mentre il restante 2% deriva da altri Paesi UE. In una nota ufficiale del gruppo si sottolinea che “questa operazione rappresenta per il gruppo BPB la prima emissione senior sul mercato nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione di non performing loan perfezionata a fine 2016,  prima in Italia a beneficiare della garanzia pubblica denominata Gacs”. Questo collocamento segue l’operazione di grande respiro con Cerved per la gestione di crediti in sofferenza anche tramite la creazione di una partnership nella quale confluiranno circa 20 dipendenti.  L’obiettivo dichiarato di Bari è di far scendere il rapporto npl/crediti sotto il 20%.   I 600 milioni appena collocati e la partnership Cerved si devono inquadrare in una strategia più complessa che vede la banca pugliese proiettata nel progetto di trasformazione in SpA.  Insieme a Sondrio proprio Bari è l’altro gruppo sopra gli 8 miliardi di patrimonio che ancora non ha compiuto il passaggio previsto dalla legge di riforma della popolari fortemente voluto dall’ex-premier Matteo Renzi. 

La stessa legge è stata impugnata e poi è stato presentato un ricorso alla Corte Costituzionale per chiedere se il sistema di blocco del diritto di recesso o parziale o totale fosse in linea con gli stessi principi costituzionali.  I giudici sono in fortissimo ritardo e secondo alcune indiscrezioni la sentenza definitiva non arriverà rima dell’inizio del 2018.  Nonostante tutto mentre Sondrio continua a resistere, a Bari si procede nel progetto partendo da rafforzamento patrimoniale e dal calo del rapporto tra crediti e sofferenze.  E’ ormai chiaro che il futuro sia il mercato e il primo passo è stata la quotazione del titolo BPB al mercato Hi-MTF, allineando anche il valore del titolo alle medie di settore. Nel 2016 fece clamore la svalutazione da 9,53 a 7,50 del titolo mentre attualmente lo stesso titolo viaggia intorno a 6,60, il minimo consentito nella banda di oscillazione di Hi-Mtf. 

La fase di debolezza del gruppo sta rientrando proprio per l’impegno del management a entrare con decisione nella fase della società per azioni, insomma nel mercato.  Il 2014 è coinciso con il forte sacrificio per l’acquisizione del gruppo Tercas che è avvenuto cash e senza gli sconti di cui hanno, in verità, usufruito in seguito altre banche che hanno acquisito gruppi in risoluzione, vedi il caso Etruria o quello più recente delle venete.  Anche nella prima parte del 2017 con la semestrale, Bari, sempre nell’ottica di approdo definitivo sul mercato, ha interamente svalutato la partecipazione in Atlante, il fondo di salvataggio del sistema bancario, che ha portato ancora una volta il bilancio in rosso, ma, al netto della voce una tantum, il risultato semestrale sarebbe stato positivo. 

Rimane sempre la spada di Damocle della Corte Costituzionale e delle sua decisione e proprio in quest’ottica si sta muovendo il management proprio per affievolire il più possibile i rischi derivanti dal diritto di recesso per i soci/azionisti.

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1 Commento

  1. Qualcuno dica al CDA di Popolare Bari di non prendere in giro gli azionisti. 1) Le obbligazioni senior sono debiti che immettono liquidità ma non operano alcun rafforzamento patrimoniale, anzi sono debiti; 2) con la cartolarizzazione operata con Gacs questa emissione poco c’entra: quella era di 400 mil. complessivi e l’importo non quadra con il bond da 600 mil.; 3) probabilmente l’emissione riguarda una cartolarizzazione di crediti in bonis effetuata a luglio 2017 di 728 mil., che quindi non intacca, o peggio potrebbe peggiorare, il rapporto tra NPL e crediti; 4) i dati della semestrale non sono ancora stati pubblicati sul sito istituzionale della banca (siamo ancora nella fase autocelebrativa); 5) in passato, per garantirsi liquidità, la banca emetteva obbligazioni senior che collocava presso la clientela; che succede? la clientela non le compra più? e questo sarebbe il segnale di fiducia?; 6) che costi ha dovuto sostenere la BpB per questa cartolarizzazione? 7) che impatto avranno questi costi sul margine? 8) certo che senza i dettagli dell’operazione e senza dati semestrali tutto resta sempre e comunque nell’ambito delle autocelebrazione. Auspico più chiarezza e trasparenza.

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