Ciro Zeno, PdCI, risponde alla ASL, “la spesa corrente non è investimento. I dati sono preoccupanti”

Pur considerando apprezzabile lo sforzo prodotto dalla direzione sanitaria nel tentare di convincere la città che si stanno facendo investimenti nel nostro nosocomio e nella sanità di territorio, crediamo che il tutto possa essere considerato pressoché sterile.

Cercare di convincere una comunità che la spesa corrente per manutenere un’infrastruttura qual è l’ospedale sia investimento è obbiettivamente difficile e arduo. Il dato sulla sanità orvietana è preoccupante, cardiologia in ginocchio con solo tre cardiologi, urologia che pare sia per essere ridotta, il pronto soccorso in estremo affanno senza risorse e primario, le sale operatorie avrebbero bisogno di personale per far funzionare la SOPI, terapia intensiva con letti chiusi, ortopedia che ha perso il primario come anche oculistica, liste di attesa oramai annuali, per una mammografia bisogna attendere aprile 2018, per una visita dal dentista per bambino la famiglia verrà ricontatta dalla usl entro un anno per l’appuntamento, analisi cariotipo prenotazioni chiuse per tutto il 2017, ecodoppler giugno 2018, visita cardiaca un anno, colonscopia un anno, visita oculistica un anno, e così via. Drammatico altro che!

Si era detto di rilanciare Orvieto come unico ospedale umbro, per posizione geografica e per bacino, in grado di attrarre utenze extra regione ma si vede che tutto ciò fa invidia a qualche altra territorio umbro per tanto è in atto un vero smantellamento del nostro ospedale. Oramai è chiaro che in regione nessuno più sta puntando su Orvieto, lasciando il nostro territorio senza un progetto serio sulla sanità e senza alcun riferimento. Lo dimostrano gli investimenti. Al cospetto di una spesa complessiva regionale di più di un miliardo e mezzo di euro, a Orvieto arriva quasi nulla e i dati sono ineludibili tratti dal bilancio regionale di seguito riportato.

www.regione.umbria.it/amministrazione-trasparente/bilanci-del-servizio-sanitario-regionale?p_p_id=101_INSTANCE_PU2zkUL42Nay&p_p_lifecycle=0&p_p_state=normal&p_p_mode=view&p_p_col_id=column-2&p_p_col_count=1&p_r_p_564233524_categoryId=2139532

Siamo onestamente stanchi di ravvisare continuamente disservizi che in alcuni casi rasentano anche il mancato rispetto dei LEA. Ovviamente ci sentiamo di puntare il dito contro la politica locale che nulla sta facendo per difendere gli orvietani, come invece avviene a Foligno, Spoleto, Città di Castello. Gli orvietani meritano dignità e rispetto dandogli garanzie certe sui servizi alla salute.

Chiediamo al sindaco e alla direzione sanitaria i dati sulla mobilità passiva del territorio orvietano, cioè quanti vanno fuori dal comprensorio per curarsi e di renderli pubblici, e ci rivolgiamo sempre al sindaco, ancora una volta, affinché dica alla città cosa è stato detto nella conferenza dei sindaci riunitasi a maggio alla presenza del direttore sanitario, giacché a oggi, nonostante molteplici sollecitazioni, nulla si sa di quell’incontro nel quale forse si è decisa la sorte del nostro ospedale è del nostro distretto sanitario. Cosa veramente grave dal punto di vista democratico.

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