Come gestiscono a Siena, Todi, Spoleto, Assisi il carico/scarico merci e le ztl?

E’ il 12 novembre la data stabilita per far partire il nuovo sistema di carico e scarico delle merci in una parte del centro storico.  Dopo l’ampio dibattito, dopo la question time in consiglio comunale presentata da Roberto Meffi e la risposta dell’assessore Andrea Vincenti che ha spiegato la ratio dell’intervento, abbiamo continuato il nostro viaggio e, senza avere alcuna nostalgia per il passato, siamo andati a controllare come si comportano altre città simili ad Orvieto in materia e non mancano le sorprese. 

Si deve partire dal presupposto che le attività commerciali di un centro storico non devono essere penalizzate ma devono essere messe nelle condizioni di pari opportunità, sempre nei limiti del possibile, con quelle del resto della città, ma soprattutto chi lavora, dagli operai agli spedizionieri fino ai padroncini e i dipendenti, non devono vedersi aumentare i costi e le difficoltà a fronte di uno stipendio eguale agli altri.

Sgombrato il campo da eventuali nostalgie che non esistono, iniziamo a capire come funzionano le ZTL e le operazioni commerciali al loro interno.  Abbiamo preso in esame Siena, spesso portato ad esempio proprio per giustificare chiusure e limitazioni al traffico veicolare.  Il centro storico è diviso in tre diverse fasce all’interno delle quali il traffico commerciale può entrare con diverse imitazioni orarie.  Prendiamo la zona di maggior pregio, Piazza del Campo ad esempio, lì il traffico merci è permesse fino alle 9,30 e poi è tutto chiuso.  Nelle altre due fasce in media abbiamo due finestre una la mattina e una il pomeriggio per permettere il traffico b2b, mentre per la zona storica di pregio gli stalli sono a pochi metri, si parla dell’ordine di 20/30 metri. Interessante è la chiusura di ogni operazione tra le 8 e le 8,30 della mattina per permettere in totale sicurezza l’entrata nelle scuole.  Per i permessi commerciali sono previsti anche dei pagamenti mentre la revisione sia per le merci che per i residenti sono su base triennale.

A Todi sono previste due distinte finestre dalle 7 alle 10 e dalle 14,30 alle 16,30.  Interessante notare come per i residenti siano previsti al massimo due permessi per nucleo familiare (indispensabile essere 4 componenti) e comunque con patente. Per i non residenti è previsto un solo permesse pluritarga. Ultima curiosità, il sindaco e il suo vice e il presidente del consiglio comunale hanno un permesso per l’auto privata di accesso e sosta in tutte le ZTL.

Ad Assisi sono più severi per quanto riguarda le attività commerciali l’unica finestra disponibile va dalle 6 alle 10 con uscita dalla ZTL entro le 10,30.  Le deroghe previste sono per trasporto bagagli alberghi, corriere espresso, negozi tradizionali di vendita di generi alimentari, macelleria, frutta e verdura siti all’interno della ZTL per la consegna di generi alimentari a domicilio.

A Spoleto in linea generale dalle 7 alle 11 ma con alcune differenziazioni a seconda delle zone.  I cambiamenti sono in atto proprio in questi giorni in coincidenza con l’entrata in vigore dell’orario invernale nella disciplina del traffico veicolare nel centro storico.

A Gubbio è tutto molto semplice con due finestre dalle 7 alle 11 e dalle 14 alle 15 nei giorni feriali.

A Foligno le ZTL sono attive dalle 19 alle 01 e in tali orari è vietato il traffico commerciale.

Tutti i comuni prevedono limitazioni nel numero di veicoli per ogni soggetto commerciale, alcuni il pagamento dei permessi, soprattutto temporanei, altri limitazioni h24 su una singola strada o piazza.  In alcuni casi i corrieri hanno deroghe maggiori per la loro attività tipica.  Nelle città che abbiamo preso in esame è previsto il sistema di rilevamento delle violazioni con telecamere ad hoc per la ZTL.  Il vero problema sta, infatti, nel far rispettare le regole con rigore e con i giusti strumenti.  Vietare il traffico nelle ore notturne, ad esempio, è giusto ma poi chi controlla?  Chiudere indiscriminatamente al traffico commerciale alcune strade h24 è meno comprensibile ma la domanda rimane la stessa: chi controlla sempre?  Ma soprattutto perché alcuni avranno deroghe ed altri no?  Su quali basi? Perché, poi, non iniziare a variare gli orari della raccolta differenziata evitando gli orari di maggiore afflusso turistico e pedonale e non procedere ad una rigorosa revisione dei permessi legandoli, come fanno tutti i comuni che abbiamo esaminato, ad un numero massimo, di solito 2 a seconda dei componenti del nucleo familiare, e alle patenti di guida e alla proprietà di posti auto privati?

Il rigore è giustissimo in un centro storico ma bisogna prima costruire una rete di servizi ottimale e funzionante, utilizzare la tecnologia per i controlli delle violazioni e diradare le deroghe per non creare cittadini privilegiati e cittadini normali.

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