Confcommercio Orvieto incontra il nuovo vescovo. “Sul tappeto tante questioni, in primis i contenitori inutilizzati”

Un incontro lungo e cordiale, con tantissimi temi sul tappeto, tra il nuovo vescovo di Orvieto Gualtiero Sigismondi e una piccola delegazione della Confcommercio locale: con il presidente Giuseppe Santi e il consigliere Claudio Papini, la referente dell’ufficio territoriale Silvia Burla.  Alla base dell’incontro, il desiderio reciproco di conoscersi e di stabilire le basi per un confronto che possa avere continuità nel tempo.

“Il nostro vescovo Gualtiero Sigismondi, che ci ha ricevuto nella sede della diocesi, ha molto ascoltato, dimostrando una grande attenzione e il desiderio di approfondire la conoscenza della realtà economica e sociale in cui è stato chiamato ad operare dal giugno scorso.  Dal canto nostro – racconta il presidente di Confcommercio di Orvieto Giuseppe Santi – abbiamo cercato di fornire una rappresentazione quanto più precisa di una realtà comunque molto complessa, che sta vivendo molti problemi ma che possiede certamente le potenzialità per ricominciare, anche dopo la gravissima emergenza determinata dal covid.  Una realtà che forse è alla ricerca di una nuova identità, dove i temi del lavoro e della piccola impresa devono essere comunque prioritari, assieme al concetto di comunità che va inteso in senso lato, estendendolo all’intera area dell’orvietano”.

Centrale – secondo i rappresentanti di Confcommercio Orvieto – è la necessità di valorizzare le innumerevoli risorse del territorio, alle quali bisogna guardare con una visione di futuro che guardi oltre l’immediato, con la possibilità di immaginare anche scelte innovative e coraggiose.  C’è la tradizione orvietana e perfino i grandi eventi religiosi da valorizzare maggiormente. Ci sono le emergenze storiche ed artistiche di una città impareggiabile dal punto di vista turistico.  C’è ancora, hanno sottolineato i rappresentanti di Confcommercio Orvieto, l’annosa questione dei grandi contenitori inutilizzati, la dismissione dei quali, assieme ad una disastrosa miopia della politica, ha fatto perdere alla città non solo importanti funzioni ma anche un indotto economico molto consistente.

Insomma, secondo Confcommercio, “c’è molto da lavorare per favorire la ripartenza di una città che vuole uscire al più presto dalla crisi”.

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