Cro, l’offerta vincolante per 60 milioni di euro presentata a Bari è della SRI Group

Dopo i rumors è arrivata la conferma dell’offerta presentata dal fondo SRI Group per la quota di controllo della Cassa di Risparmio di Orvieto nella mani di Banca Popolare di Bari.  La presentazione dell’offerta vincolante per 60 milioni di euro è ampiamente superiore ai valori di carico della banca orvietana che nel bilancio di PopBari è di circa 50 milioni di euro.  Ora la palla passa inevitabilmente alla Fondazione CRO che ha diritto di prelazione, cioè può presentare entro 30 giorni, un’offerta che vada a pareggiare quella di SRI Group sia dal punto di vista economico che industriale.  Nei mesi scorsi la Fondazione aveva annunciato l’intenzione di acquisire la partecipazione di maggioranza, con un partner bancario, ma non si è saputo nulla circa la concretizzazione dell’offerta all’assemblea dei soci di CRO e a Bari.  I rumors davano come partner la BPER che sembrerebbe, ma anche qui ci si deve limitare alle ipotesi, abbia allentato la presa per virare su Carige.  Altro partner accostato a CRO è  Credit Agricòle ma anche in questo caso non si è mai avuta alcuna conferma.

A questo punto sul piatto c’è SRI Group con i suoi 60 milioni di euro, un’operazione frutto dell’opera di tessitura di Vincenzo De Bustis, consigliere delegato della stessa Popolare di Bari che è impegnato in un piano di risanamento e rilancio dell’istituto pugliese che dovrebbe avere come primo obiettivo un passo di lato della famiglia Jacobini per poi passare alle fasi successive.  De Bustis vuole spingere in particolare su bancassicurazione e digitale oltre che su gli npl per scorporare oltre 2 miliardi di euro in un veicolo apposito.  La cessione di CRO, invece, porterebbe risorse fresche necessarie a Bari per invertire il trend fortemente negativo del bilancio chiusosi con circa 372 milioni di euro di perdite.

SRI Group è un gruppo fondato nel 2001 con uffici a Roma, Milano, Londra, Bruxelles, Shangai e Pechino.  Il fondatore, ceo e azionista principale è l’uomo d’affari bolognese Giulio Gallazzi, consigliere di amministrazione di Mediaset e in passato di Ansaldo.  Gallazzi è stato presidente di Carige nel 2018 e vice-presidente di TerniEnergia.  il gruppo, secondo quanto si legge sul sito ufficiale “offre servizi di consulenza ad aziende e società di tutte le dimensioni.  Il gruppo opera attraverso una rete di società controllate e filiali in Europa e sul mercato asiatico”.

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