Cronaca dell’assemblea di TeMa del 27 gennaio da parte di chi c’era. Ma perché la critica all’informazione?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un resoconto puntuale dell’assemblea dei soci di TeMa che si è svolta lo scorso 27 gennaio firmata dal presidente dell’assemblea, Stefano Cimicchi e dal Comitato dei soci Salviamo il Teatro Mancinelli.

 

Il primo punto su cui ci sentiamo di intervenire come cittadini soci della TeMa, impegnati ormai da quattro mesi nell’obiettivo comune di salvare il Teatro Mancinelli da quella che poi si è rivelata la triste realtà, cioè la sua chiusura, è quello della disinformazione o della informazione distorta e tendenziosa. Andiamo a precisare punto per punto come si sono svolti i fatti, visto che noi oltre a essere presenti abbiamo a disposizione un verbale e una registrazione audio, quindi ciò che affermiamo è facilmente verificabile.

Premessa

  1. Le assemblee dell’associazione TeMa, come recita lo statuto, sono accessibili solo ai soci che vengono registrati dall’elenco con una firma, in base alla lettera di convocazione che prevede anche una delega per ogni socio. Le lettere di convocazione e i suddetti elenchi sono agli atti.
  2. Nessun altra persona a nessun titolo e nessun operatore degli organi di informazione è ammessa a intervenire all’assemblea, né si possono fare registrazioni audio e video, l’unica registrazione autorizzata a completamento e tutela di chi verbalizza e della stessa assemblea viene comunque approvata dall’assemblea stessa come è avvenuto il 27 gennaio.
  3. L’unica eccezione a questa regola, (già verificatasi nell’assemblea del 23 novembre 2019), è stata l’ammissione della presenza, ovviamente come semplice uditore, di Vincenzo Carducci come collaboratore del sindaco Roberta Tardani, presente in quanto il Comune risulta essere ancora socio benemerito della Tema.

Svolgimento dell’Assemblea

L’assemblea si è regolarmente svolta al Ridotto del teatro  Mancinelli alle ore 18,30: i  consiglieri di amministrazione presenti (Paggetti, Calcagni, Mattioni, Leonardi) hanno chiesto all’assemblea di acquisire la disponibilità di un socio a assumere la presidenza: Stefano Cimicchi, socio ordinario, previa votazione di conferma da parte dei soci, assume la presidenza e nomina Giuseppina Barloscio segretaria verbalizzante.

Precisiamo subito che l’assemblea è stata lunga (più di due ore), partecipata dai circa 40 soci presenti in modo vivace e civile, con molti interventi sia sulla formulazione dell’ordine del giorno, che sui singoli punti, con richieste di maggiore informazione e delucidazioni, prese di posizioni ben precise, con grande senso di responsabilità sulle decisioni che si andavano a prendere e dichiarazioni di voto consapevoli; nessuno si è defilato, quindi respingiamo al mittente le ricostruzioni fornite da alcuni giornali online e non, che riportano  e sovrappongono fatti e momenti diversi permettendosi anche interpretazioni di merito e di contenuto: “molto rumore per nulla” non riguarda certo la nostra assemblea, tanto meno è giusto parlare di “veleno”.

  1. In particolare, dopo aver meglio precisato e messo in chiaro i punti all’ordine del giorno, e aver letto la comunicazione del Prefetto ai consiglieri che invitava a indire l’assemblea entro il 31 gennaio e a risolvere la questione della messa in liquidazione, si è votato come primo punto la ratifica delle dimissioni di tutti i membri del consiglio di amministrazione che sono state approvate.
  2. Per quanto riguarda la nomina di un nuovo Cda all’ordine del giorno, il presidente ha chiesto al sindaco e ai soci ordinari e amici del teatro aventi diritto se ci fossero nomine da proporre: il sindaco Tardani ha dichiarato di non aver intenzione di nominare i suoi tre membri, in quanto intenzionata a liquidare e estinguere l’associazione, come del resto già deciso e votato a maggioranza nell’ultimo consiglio comunale; di conseguenza, essendo il Comune socio di maggioranza nel CdA (composto da 5 membri)  non sussiste la possibilità di insediare un nuovo consiglio.
  3. Messa in liquidazione dell’Associazione TeMa: si è cercato nei numerosi interventi di comprendere il significato di questo atto e le sue conseguenze; alcuni soci  hanno messo in evidenza che ci siamo trovati di fronte a un dato di fatto determinato dalla decisione irrevocabile del Comune di Orvieto, non condivisa dai soci, i quali nel corso di questi mesi si sono spesi con petizioni, appelli, incontri pubblici, per invitare a trovare altre soluzioni, che in varie sedi si è ingiustamente parlato di fallimento di un’attività culturale che nel tempo ha reso il Teatro Mancinelli conosciuto a livello nazionale e internazionale e la cui sospensione di attività è un danno per l’intera comunità. E’ stato ancora una volta posto in modo accorato e preoccupato l’interrogativo sul futuro del teatro e della cultura a Orvieto a cui anche in questa sede non è stata data risposta.

La votazione che è seguita ha visto numerose astensioni, alcuni contrari e alcuni non partecipanti al voto per espressa dichiarazione di non condivisione, di conseguenza non c’è stata unanimità né adesione alla linea programmatica del sindaco, ma presa d’atto di uno stato di fatto, conseguenza delle scelte irreversibili e unilaterali portate avanti dalla attuale amministrazione della città.

  1. Nel momento successivo della decisione di nominare un liquidatore, in presenza di un unico nominativo proposto dal sindaco, l’assemblea, dopo un momento di riflessione e discussione interna, ha deciso di respingere all’unanimità con votazione per alzata di mano il nominativo proposto e di accogliere la proposta di una socia di affidare la liquidazione a un soggetto istituzionale esterno, in posizione di terzietà rispetto ai soggetti presenti.

Segnaliamo inoltre che a conclusione della votazione per la messa in liquidazione della Tema la consigliera Roberta Mattioni ha dato lettura della sua lettera rivolta ai soci che ripercorre le fasi della gestione TeMa di questi ultimi anni, ribattendo con precise argomentazioni le accuse di cattiva gestione, inadempienza, mancata qualità dei servizi e fuga dalle responsabilità a fronte di un impegno volontario, assiduo e continuo che pur nelle criticità economiche a tutti evidenti ha portato avanti l’attività del teatro, allargandone il campo di azione con iniziative quali il Festival dei diritti, i Mestieri del Cinema e il Teatro Memoria. La consigliera ha espresso rammarico per la mancanza di rispetto e attenzione, nonché la totale chiusura a un confronto per una soluzione concordata da parte dell’amministrazione comunale. Molto importante è stato l’accento posto sulla presenza dei soci e degli spettatori provenienti non solo da Orvieto ma da tutto il territorio, alcuni dei quali puntualmente presenti a tutte le assemblee, e a tutta la fascia di popolazione, in particolar modo più anziana, a cui viene preclusa una occasione di partecipazione sociale e culturale unica. All’intervento è seguito un caloroso applauso da parte dei presenti.

Un’altra doverosa segnalazione va fatta sull’ intervento della consigliera Calcagni che, al contrario di ciò che è stato riportato, non ha “tuonato” contro nessuno e non è intervenuta in merito alle scelte del Comune, ma ha evidenziato un fatto tecnico: in base all’art. 24 del codice civile i soci che non abbiano presentato le proprie dimissioni rimangono in carica fino alla fine dell’anno solare 2020 e eventualmente regoleranno al momento della liquidazione la loro quota associativa. Su questo punto il revisore dei conti, Costantini, si impegna a inviare a tutti soci una informativa precisa.

A conclusione di questa cronaca lunga e particolareggiata, di cui farà fede il verbale inviato al Prefetto di Terni, rimangono le parole accorate di una socia. “E dopo? Quale sarà il futuro del teatro e della cultura a Orvieto? Quale la visione del futuro? Cosa vuole essere Orvieto?” Ma questa è un’altra storia.

 

Il Presidente dell’Assemblea dei Soci TeMa del 27 gennaio 2020

Il Comitato dei Soci Salviamo il Teatro Mancinelli

 


E’ giusto che a riportare la cronaca dell’assemblea sia chi ha partecipato alla stessa.  Noi operatori dell’informazione non potevamo così come definito nello statuto e così come avviene per tutte le assemblee dei soci di associazioni, enti e società.  In alcuni casi è previsto per la stampa un apposito spazio esterno alla sala dell’assemblea ma non vi è alcun obbligo, è solo cortesia.  C’è da notare una certa critica anche non molto velata nei confronti dell’informazione locale che mi sembra abbia svolto sempre il suo compito con puntualità e attenzione verso i dipendenti dell’associazione, di cui difficilmente si fa menzione, verso la storia dell’associazione e verso il Teatro Mancinelli.  Certamente poi noi dobbiamo ricostruire i fatti, magari interpretando, edulcorando ogni tanto e facendo attenzione a non ledere i diritti di alcuna parte in causa, ma soprattutto dobbiamo raccontare tutto, anche le cattive notizie.  

E’ difficile riuscirci sempre ma ci si prova.  Come OrvietoLife abbiamo deciso di riportare solo quello che chi ha partecipato ci ha voluto riferire.  Eravamo fuori dal Teatro ma quasi nessuno si è avvicinato.  Abbiamo solo registrato che: l’associazione è stata liquidata con il voto dell’assemblea, non specificando con quali percentuali non avendone contezza; che non è stato nominato il liquidatore scegliendo la strada della nomina da parte del Tribunale di Terni, nonostante una proposta fosse stata avanzata all’assemblea; che un consigliere, senza specificarne il nome non conoscendolo, ha letto una lettera spiegando lo stato d’animo del CdA.  Questo abbiamo riportato, la cronaca, dedicando le ultime righe al prossimo futuro dal punto vista tecnico e nulla più.  

Abbiamo sbagliato? Abbiamo preso posizione? Abbiamo scritto inesattezze?  Da quello che leggiamo nella lettera non ci sembra, anzi.  Ci dispiace che nel passato si cercava la comunicazione e la nostra collaborazione anche in momenti critici, come ad esempio ai tempi del bando di gara, mentre oggi si evita accuratamente quasi ogni contatto.  Ringraziamo quindi il presidente dell’assemblea e il Comitato di averci inviato la mail anche per poter chiarire eventuali fraintendimenti.

 

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