“Cronaca di uno spot annunciato” e delle tante domande che sorgono spontanee

La III Commissione di controllo e garanzia si è riunita sotto al presidenza di Cristina Croce.  All’ordine del giorno la richiesta di informazioni sulla realizzazione del video “Orvieto città viva”. La stessa presidente ha spiegato di aver fatto richiesta di accesso agli atti per conoscere le modalità di ideazione, gestione, affidamento e realizzazione del video; atti ricevuti ma incompleti perché riferiti alla realizzazione del video ma non ad un servizio di digitalizzazione e comunicazione finalizzata al rilancio dell’offerta turistica di Orvieto e dei Comuni del territorio per l’importo di 39 mila euro (oltre Iva).
Nel merito, la funzionaria del settore Cultura, Carla Lodi, ha spiegato che l’assessorato alla cultura e turismo ha iniziato da tempo a riflettere su un progetto di promozione e comunicazione della città attinente al rilancio e riposizionamento a livello nazionale ed internazionale del settore del turismo, come più volte richiesto dagli stakeholder e come chiesto nei vari tavoli attivati dall’amministrazione con i rappresentanti delle categorie. Un progetto che alla luce delle istanze presentate dagli operatori del comparto durante il periodo di lockdown ha subìto una inevitabile accelerazione in vista della ripartenza. La società realizzatrice, Finsa S.p.A di Genova, è stata individuata tramite trattativa diretta su piattaforma MEPA tenendo conto di tali richieste e valutando in base ad un curriculum di rispetto che vede la collaborazione con importanti partner privati oltre che  istituzionali. La stessa società, a fronte della situazione di lockdown e nella prospettiva della ripartenza, assumendosi totalmente il rischio di impresa ha anticipato una delle azioni previste nella seconda fase della gara ovvero la realizzazione del video previsto all’interno del progetto di promozione e comunicazione generale che le è stato affidato dal Comune, al fine di rendere comunque produttivo nel lasso di tempo fino all’approvazione del bilancio preventivo che la normativa ha rinviato dal 30 giugno al 31 luglio.
In attesa dell’approvazione del bilancio, pertanto, il filmato è un teaser che ha voluto lanciare un primo messaggio sulla città di Orvieto, basato anche sul concetto della sicurezza delle città italiane dopo la pandemia ed è in linea con il messaggio lanciato dalla Regione Umbria per le “Fasi 2 e 3”. Il video è propedeutico al percorso di un vero e proprio progetto di marketing territoriale per cui l’Amministrazione ha predisposto le risorse in bilancio. Il progetto affidato alla società Finsa è articolato in tre fasi: 1) prenotazione on line della visita ai monumenti e alle attrazioni di Orvieto e dei Comuni del suo territorio; 2) creazione di un piano strategico di comunicazione digitale per promuovere Orvieto e il suo territorio come meta turistica, di cui il video è solo una delle azioni previste nella fase 2; 3) implementazione di una prima campagna di test. Il Comune di Orvieto ha partecipato anche al bando regionale per il turismo allo scopo di realizzare ulteriori iniziative.
Ne è scaturito un dibattito a tratti piuttosto acceso.  Il primo intervento è stato quello del consigliere Franco Raimondo Barbabella che ha spiegato di non comprendere il percorso seguito per incaricare la ditta di Genova, ovvero se si è trattato di una scelta del Comune o se, al contrario, è stata la stessa società ad avanzare una proposta. Ha domandato chi ha richiesto e deciso di fare il video, e per fare cosa. Infine, ha chiesto al presidente del consiglio comunale un elenco chiaro delle fasi e dei motivi degli atti che hanno giustificato tale operazione, introducendo accanto agli aspetti dell’osservanza doverosa delle procedure a garanzia della trasparenza anche quelli delle scelte politiche.  Nello specifico ha sostenuto che non si tratta di una operazione fatta da tutti i Comuni del territorio, ma solo dal Comune di Orvieto con gli interrogativi di natura politica che tale scelta implica. Ha aggiunto che il video scaturisce da un incarico ma non emergono indicazioni su come doveva essere fatto, lasciando la responsabilità del risultato interamente all’azienda. Ha parlato infine di una velocità insolita nella realizzazione del video poiché il 28 maggio è arriva la proposta, il 4 giugno è stato dato l’incarico e il 23 giugno il video è stato presentato.
Il consigliere Stefano Olimpieri ha chiesto se dal 28 maggio al 23 giugno la tempistica procedurale è stata rispettata osservando che l’aver abbreviato i tempi in vista della ripartenza è un aspetto apprezzabile e fondamentale per dare risposte alle istanze degli operatori turistici che hanno avuto chiuse le proprie attività durante il lockdown.  Durissimo lo scontro tra lo stesso Olimpieri e la presidente Croce sulla valenza politica dell’intervento del consigliere di maggioranza.  Anche il consigliere Federico Giovannini ha chiesto di precisare la tempistica successiva al primo step del video e se ci sono stati già altri incontri al riguardo. Il consigliere di maggioranza Alessio Tempesta ha chiesto invece se nella procedura seguita possano rilevarsi delle anomalie rispetto a quanto fatto in passato e se si è agito in piena autonomia, infine la Presidente, Croce ha chiesto se il bando regionale ha visto la partecipazione di tutti i Comuni dell’area Orvietana.
A tali quesiti la responsabile dell’Ufficio Cultura ha dato rassicurazione che è stata rispettata la normativa vigente ed ha ribadito che l’intero progetto affidato prevede un costo di 39 mila euro oltre Iva e che ad oggi è stato preso l’impegno per soli 5 mila euro. Ha aggiunto che la tempistica è stata rispettata perché con l’affidamento diretto la risposta è rapida. La pubblicazione del video ha richiesto tre giorni interi di riprese e un tempo di realizzazione di circa tre settimane. Da ultimo ha precisato che i Comuni potevano partecipare al bando regionale singolarmente o tutti insieme o come gruppo ristretto, in questo caso il Comune di Orvieto ha partecipato insieme con il Comune di Porano.
Fin qui la cronaca della discussione in commissione ma permangono alcune domande in sospeso.
1. Da quanto si evince la società Finsa insieme ad altre non specificate in sede di discussione, avrebbero presentato una proposta e su tale base si è poi proceduto all’affidamento diretto, sbagliamo?
2. Vorremmo essere molto franchi e allora: in pieno lockdown si sono chiamate risorse locali per alcuni spot promozionali ovviamente tutti a titolo gratuito, poi, si arriva allo spot, di prova, con dei soldi a disposizione e allora entra in scena il Mepa, qualcuno che ha giudicato, nessun invito a partecipare e si lasciano da parte le tante risorse professionali locali.  Si badi bene, non s’intende fare qui una difesa d’ufficio dei nostri interessi ma dei tanti professionisti, registi, doppiatori, musicisti, scrittori, conduttori, giornalisti, storici che avrebbero potuto sicuramente prestare la loro opera partendo con un punto di vantaggio la conoscenza di Orvieto, a partire dall’accento sulla “e”.
3. Chi e con quali competenze tecniche ha approvato, insomma chi ha dato il “visto si stampi” come si diceva tantissimi decenni orsono, al teaser che avrebbe dovuto comunicare la permanenza in vita di Orvieto?
4. La domanda ironica viene spontanea: perché Orvieto è mai morta? Certamente il lockdown ha bloccato la città tutta e tutte le attività, ma non vorremmo essere la città che muore, o ancor peggio la città morta.
5. Perché si è deciso di partecipare ad un bando rompendo l’unità territoriale?
6. Perché non si è pensato a implementare le soluzioni di ticketing e prenotazione on-line già esistenti o in fase di realizzazione ad Orvieto, a memoria ne ricordiamo due di realtà territoriali?
7. Si è parlato di rischio d’impresa, ma quale?  E’ vero, sono stati anticipati i tempi ma con l’affidamento complessivo in mano.  Che un Ente Pubblico non chiuda il bilancio è cosa veramente rara, al limite si può parlare di rischio calcolato.
Il resto riguarda l’opportunità politica di aiutare imprese e Partite IVA locali anch’esse in forte crisi per il covid 19, ma forse non si ha il giusto peso e non si riesce a fare lobby.  Pronti ad avere le risposte del caso, sempre.

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