Emergenze e polemiche, tutto serve per crescere e ognuno si assuma le proprie responsabilità

L’emergenza meteo è ormai alle spalle, quella riguardante la neve e è iniziato il tempo dei bilanci ma soprattutto della spiegazione di qualche criticità non valutata correttamente.  Partiamo proprio dalla coda.  Il 28 febbraio il sindaco Giuseppe Germani ha spiegato in conferenza stampa che non ci sarebbero state ulteriori criticità nella notte seguente e quindi tutte le scuole sarebbero state aperte.  Eppure non serviva la sfera di cristallo bastava guardare le previsioni meteo per capire che non sarebbe stato proprio così.  Tutti i siti su Orvieto mettevano neve nella notte e prima mattina del 1° marzo e poi pioggia che gela, il famoso gelicidio. 

Ma per il sindaco no. In realtà non si può addebitare alcuna colpa a Germani che ha solamente seguito le indicazioni del centro umbro di protezione civile che non indicava criticità particolari, in gergo codice verde.  Tutto in ordine e studenti tristi per la giornata di scuola da affrontare.  Nella notte, come ampiamente previsto ecco arrivare la neve, fina e fitta.  Si riparte con l’emergenza.  Alle 2 di notte viene riaperto il Centro Operativo Comunale per affrontare le nuove precipitazioni.  Passano tre ore e il sindaco decide di chiudere nuovamente le scuole.  Gli studenti tirano un sospiro di sollievo, i genitori meno.  E’ partito il tam-tam digitale tra genitori e studenti tutti a rilanciare il comunicato ufficiale della protezione civile di Orvieto.  Fatto!

Permangono le polemiche sul perché di questo ritardo che sono tutte di Foligno e non di Orvieto.  In questi giorni, comunque, la macchina organizzativa per fronteggiare l’emergenza ha funzionato a pieno ritmo permettendo il ritorno alla quasi normalità in tempi brevi grazie all’impegno dei lavoratori e dei volontari di protezione civile e Comune. Spazzaneve, spargisale e auto di servizio sono intervenuti per ridurre al minimo gli inevitabili disagi per la popolazione di una città che al freddo, alla neve e al gelo non è poi così abituata.  Allora tutto bene? No, non è andato tutto bene.  Nel centro storico il ghiaccio è durato troppo e nel giorno di riapertura delle scuole dopo la prima emergenza il piazzale antistante la scuola media e più in generale piazza Marconi non erano sicure.  Qualche capitombolo c’è stato, anche qualche piccolo incidente per i pedoni e alla fine due dipendenti comunali si sono messi al cancello delle medie per indicare il percorso più sicuro.  Non è andare a cercare il pelo nell’uovo ma solo capire e chiedere che ognuno si assuma le proprie responsabilità

Altri punti in città sono rimasti indietro con la pulizia e la messa in sicurezza ma nel complesso la macchina ha funzionato.  Le polemiche, salvo quelle puramente strumentali, devono aiutare a crescere e ad affrontare meglio le eventuali emergenze del futuro, senza mai dimenticare la disponibilità del personale e dei volontari che, comunque sia, non possono essere considerati mai responsabili di eventuali mancanze ed errori gestionali.

Comments

comments

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*