Emodinamica e cardiologia interventistica a Orvieto, sì unanime in consiglio regionale

Il 26 maggio era il giorno della grande occasione per l’ospedale di Orvieto.  Era il giorno in cui Orvieto sarebbe stata protagonista in consiglio regionale in un modo o nell’altro.  Partiamo dall’inizio I consiglieri Fabio Paparelli e Tommaso Bori (PD), Andrea Fora (Patto Civico) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto) avevano presentato un ordine del giorno per la creazione di un reparto di emodinamica e di cardiologia interventistica nel plesso ospedaliero orvietano.

L’idea, spiegataci in un’intervista dallo stesso Paparelli, era quella di dare sprint all’ospedale, specializzarlo e offrire un servizio di grande importanza per l’intero territorio.  Rimaneva il dubbio sui numeri in consiglio.  Da sola la minoranza non sarebbe bastata.  Veniamo al 26 maggio.  I capigruppo della maggioranza decidono di firmare l’atto d’indirizzo della minoranza.  Quindi a questo punto grazie all’impegno di Stefano Pastorelli (Lega), Eleonora Pace (Fratelli d’Italia), Roberto Morroni (Forza Italia) e Paola Agabiti (Tesei per l’Umbria) e anche di Thomas De Luca (M5S) il voto è stato unanime e impegna la giunta ad “inserire nel piano sanitario regionale la previsione di una struttura di emodinamica e di cardiologia interventistica nell’ospedale di Orvieto al fine di sviluppare le potenzialità del presidio e venire incontro alle nuove esigenze di tutela della salute del territorio circostante”.  Prima del voto unanime sul documento unitario, Paparelli ha illustrato brevemente la mozione ricordando che “nella struttura di Orvieto esiste già una sala operatoria per piccoli interventi che possiede le caratteristiche e le strumentazioni idonee ad ospitarlo” e che “il distretto sanitario di Orvieto, oltre ad avere la maggiore concentrazione di pazienti over 65 di tutta l’Umbria, si trova a scontare una considerevole distanza dalle strutture sanitarie pubbliche di Terni e Perugia e dall’ospedale di Foligno.  Questo importante investimento, oltre a colmare un deficit sanitario importante dell’area di Orvieto, potrebbe diventare il punto di riferimento ospedaliero più vicino per i malati acuti provenienti anche da altri territori come quelli della bassa Toscana e dell’alto Lazio, sia per la minore distanza rispetto ai laboratori di emodinamica di loro riferimento, sia per i migliori collegamenti stradali”.

Il risultato per Orvieto è di grande rilievo soprattutto per  la firma di Eleonora Pace, capogruppo di FdI ma soprattutto presidente della Comissione Sanità, che si è spesa per raggiungere una condivisione dell’atto che potrebbe ora innescare una serie di interventi a cascata per dotare l’ospedale del personale medico e infermieristico tale da poter assicurare lo svolgimento di tutti i servizi connessi e non solo all’emodinamica.

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