Gnagnarini, non sono un improvvido contestatore, “dati alla mano si doveva fare causa anche a RBS”

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Massimo Gnagnarini in riposta a quella di Toni Concina sulla questione degli swap.  Concina aveva sottolineato la contestazione di Gnagnarini dopo la decisioni di transare con RBS e di iniziare la causa con BNL.  

 

Caro Toni rispondo volentieri riconoscendomi nel ruolo di colui che , nelle tua dichiarazione di oggi, hai evocato come improvvido contestatore. Ti sei trovato a fronteggiare i casini creati dalle precedenti amministrazioni di sinistra che avevano sottoscritto quei maledetti contratti di finanza derivata. E questo è un fatto.  Il tuo assessore al bilancio Maurizio Romiti scelse di affrontare il problema attraverso una transazione con RBS facendo causa solo a BNL.  Io suggerivo di fare causa ad entrambe le banche poiché il portafoglio dei derivati in essere a quel tempo era strettamente correlato tra le due banche cosicché il valore dei flussi negativi e positivi si compensava seppur parzialmente.
Ho criticato il vostro accordo stipulato con gli scozzesi perché non vantaggioso per il Comune di Orvieto e ne ho sempre spiegato e argomentato i motivi. Analisi e ragioni che recentemente ho anche riassunto in una mia pubblicazione LA BOLLA – Il Caso Orvieto di cui allego qui un estratto:  Si osservi la tabella nella quale sono evidenziati i contratti n. 4-5-6-7 in capo a BNL totalmente resi neutri dai contratti mirror n. 4-5-6-7 in capo a RBS.
Dunque con questo passaggio il Comune crea le condizioni per riaccollarsi gli oneri dei vecchi contratti BNL per un valore pari al Market to Market negativo degli stessi per oltre 3 milioni di euro che, diversamente, sarebbe rimasto del tutto a carico della banca inglese.  Sfortunatamente, come si evince dai dati in tabella, gli effetti dell’accordo producono per il Comune, come si è già detto, il riaccollo sostanziale delle perdite generate dai contratti superstiti non più coperti dai mirror estinti, perdite che sommate al prezzo di estinzione negoziato , eguagliano il v a l o r e  n o m i n a l e complessivo del MtM complessivamente estinto.
In altre parole gli Swap di RBS sono stati surrettiziamente estinti al saldo algebrico del loro valore di mercato avendo comportato non solo l’esborso anticipato di 1,5 milioni , ma anche l’assunzione dei 3 milioni del Market to Market negativo dei vecchi contratti BNL i cui flussi negativi erano invece a carico di RBS che peraltro ha ottenuto di non pagare i suddetti flussi anche per la parte maturata nel corso del secondo semestre 2011 risparmiando con ciò altri 0,3 milioni. Infine va considerato che la somma di 1,5 milioni che il Comune di Orvieto si era impegnato a pagare entro tre anni corrisponde a un valore attuarializzato di pagamenti presunti e spalmati su trent’anni pari a 2,5 milioni.  Pertanto se si sommano tutti gli elementi sopra riportati si può constatare come gli oneri complessivi derivanti dall’accordo transattivo tra Comune e RBS siano pari alla somma del valore di mercato dei contratti estinti e quindi se ne può concludere che la transazione è avvenuta senza oneri per la banca straniera.

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