Il Centro Studi Rodari si presenta alla città e all’Associazione Pedagogica Italiana di Fermo con la mostra “Gianni Rodari nel mondo”

Domenica 10 novembre è stata una giornata particolare per il Centro Studi Gianni Rodari.  La mattina sono venuti ad Orvieto, proprio per visitare il Centro nei locali di via Cerretti, i rappresentanti dell’Associazione Pedagogica Italiana sezione di Fermo accompagnati dalla presidente Daniela Di Ruscio, ricevuti dal sindaco Roberta Tardani, dal presidente del consiglio comunale Umberto Garbini, da Stefano Talamoni presidente “storico” del Centro Rodari e da Maria Adelaide Ranchino, bibliotecaria esperta in gestione di biblioteche e archivi, che ha ricevuto l’incarico di gestire il centro dopo il bando dello scorso maggio. Il sindaco ha ribadito durante l’incontro l’importanza di rivitalizzare il Centro anche grazie ad iniziative come questa che sono parte di un percorso di riapertura del Centro agli studiosi e agli amanti di Gianni Rodari uno degli autori italiani, tra i più tradotti, conosciuti e diffusi in tutto il mondo. Stefano Talamoni ha illustrato ai convenuti le regioni dell’esistenza di questa perla ad Orvieto ed ha raccontato la storia del Centro e delle iniziative che si sono succedute nel corso degli anni. Maria Adelaide Ranchino ha presentato i pezzi unici del fondo e ha risposto alle tante domande degli invitati presentando anche le tante opportunità di sviluppo possibili in occasione del 2020 un anno di grande rilievo che coincide con il centenario della nascita, il quarantennale della scomparsa e il cinquantesimo del premio Andersen per la letteratura per bambini vinto da Gianni Rodari.  Sempre Ranchino ha voluto sottolineare il grande impegno profuso, sia del sindaco che della consigliera del Centro Rodari Lucia Vergaglia, per organizzare l’evento e la mostra ad esso collegata.

Prima di concludere la giornata i rappresentanti dell’Associazione Pedagogica Italiana hanno potuto visitare la mostra allestita al Palazzo dei Sette intitolata “Gianni Rodari nel mondo”, un percorso interessante delle principali opere dello scrittore di Omegna, tradotte in tante lingue e con edizioni di Paesi che ormai nella geografia moderna non esistono più, come il VietNam del Nord, l’Urss o la Cecoslovacchia.  Nel registro dei visitatori semplice e bellissima una dedica, “mamma, mi è tornata la voglia di leggere”, la frase diretta di un bambino che solo guardando i pannelli in esposizione ha capito l’importanza e la bellezza della lettura, un altro grande merito di Gianni Rodari.

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