Il consigliere regionale Sergio De Vincenzi lancia l’allarme sui conti della sanità umbra

La sanità umbra continua ad attirare l’attenzione della cronaca politica non per sviluppo o ricerca ma per questioni finanziarie.  Sergio De Vincenzi, consigliere regionale del gruppo Misto-Umbria Next, attacca e chiede al presidente di giunta Fabio Paparelli e all’assessore alla sanità, Antonio Bartolini, “di prendersi la responsabilità di fugare in modo definitivo ogni dubbio circa lo stato di salute dell’Asl Umbria 1 e delle altre aziende sanitarie, restituendo un quadro della situazione reale, scevro da ogni inutile trionfalismo”.

“Sembrerebbe – spiega De Vincenzi – che il commissario dell’Asl Umbria 1 Lavazza, abbia lasciando intendere chiaramente alle sigle sindacali mediche che i conti dell’azienda non quadrano per niente. I rumors della notizia dello sforamento del bilancio dell’Asl Umbria 1 sono di qualche giorno fa e sarebbero emersi durante una riunione di giunta regionale. In realtà le criticità rilevate nel bilancio economico del primo semestre non coinvolgerebbero solo l’Asl Umbria 1 ma tutte le Aziende sanitarie regionali, a differenza di quanto sostenuto recentemente dall’assessore Bartolini. I motivi, ovviamente, non sono determinati da un improvviso aumento della spesa farmaceutica e del personale, in linea con gli anni precedenti, ma dal mancato trasferimento di fondi a livello nazionale e regionale, dalla scarsissima capacità attrattiva per i pazienti, la cosiddetta mobilità attiva, e dall’assenza di un fondo di riserva che nel passato era sempre presente in cassa ma a causa delle burrascose vicende che hanno colpito la sanità umbra, quest’anno non è stato costituito”.  Questa situazione, sempre secondo De Vincenzi, “provocherebbe l’impossibilità degli adeguamenti salariali per i professionisti medici e sanitari e il blocco del piano assunzioni, facendo così ricadere la criticità sulle risorse umane e i servizi. Quindi sui cittadini. Peggio che mai, in questo contesto, il comparto veterinario e della sanità animale, che non sarebbe in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza, rischiando di creare impatti negativi e pericolosi per la salute pubblica, e l’economia agro-alimentare nel suo complesso. Insomma – conclude De Vincenzi – il commissario Lavazza ha attivato un allarme rosso incontrovertibile, che potrebbe condurre a un reale commissariamento che introdurrebbe per tutti i cittadini dei costi in termini economici e dei tagli ai servizi in modo insostenibile”.

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