Il Pagellone del 2017, promossi e bocciati

Si conclude il 2017 e OrvietoLife non poteva chiuderlo senza una pagella degli orvietani eccellenti e in particolare degli amministratori e dei consiglieri comunali. Ci attendono due anni di fuoco dal punto di vista politico con le politiche il prossimo 4 marzo e poi le comunali nel 2019. Candidature, ancora nessuna anche perché è troppo presto per azzardare qualche nome anche se nei palazzi della politica già si sfoglia la margherita. E Germani? Ha sempre detto di non volersi ricandidare ma nessuno ci crede. Nel frattempo sono passate varie meteore e anche la giunta ha subito qualche scossone, qualche dimissione eccellente e qualche redistribuzione di deleghe.

 

 

Abbiamo deciso di stilare una sorta di pagellone della politica con qualche incursione in altri campi.

Giuseppe Germani: niente da fare, ci prova a muoversi ma è troppo compresso e legato dalle liti interne del PD. Continua lo scollamento con la città e in particolare con gli operatori economici del centro storico. Risultati scarsi sia per i pendolari che per la grande partita dei beni immobili comunali a partire dalla caserma Piave. Sui rifiuti atteggiamento “timido”. Pilatesco! Voto: 4 ½

Cristina Croce: si muove, è presente dappertutto ed è molto attiva nello sport e nel sociale. Qualche errore ci sta, d’altronde chi lavora può sbagliare ma comunque almeno ci mette la faccia, coraggiosa! Voto: 7 ½

Andrea Vincenti: non c’è che dire, è su tutti i fronti ed è ufficialmente il tutor degli altri assessori. Sulla viabilità le cantonate prese non sono poche nel centro storico e nonostante le firme e le dichiarazioni di contrarietà degli operatori economici continua a tirar dritto per la sua strada. Dati e cifre sono i suoi mantra e su quelli si basa per le sue scelte e se qualcuno fa notare il probabile errore semplicemente sbaglia l’altro, non male per un uomo di sinistra. Ostinato! Voto: 4 ½

Floriano Custolino: silenzioso, questo bisogna ammetterlo. Nel suo silenzio opera e lavora senza combinarle grosse! D’altronde è un tecnico messo nel posto giusto. Lavora su più fronti e si vede. Complanare terminata ed aperta, le medie a Ciconia sono in via di completamento, la variante al Prg è realtà con qualche problema ma è stato approvato sbloccando tanti lavori urgenti. Le strade sono il punto debole anche perché le risorse in bilancio sono limitatissime. Silenzioso! Voto: 7

Alessandra Cannistrà: ha sostituito in corsa Enzinella Martino. In molti hanno sperato in una forte accelerazione delle politiche culturali. La realtà è ben altra. Dopo una prima fase di ascolto e tutoraggio dell’onnipresente Vincenti più nulla o poco. Sul commercio, non pervenuta. Spaesata! Voto: 4

Massimo Gnagnarini: è stato l’assessore più presente e discusso dell’era Germani. I suoi post su fb già mancano a molti. L’ultimo gli è stato fatale con una giustizia mediatica a orologeria che ha lasciato più di qualche dubbio. Tecnicamente ha gestito la partita del bilancio, forse troppo rigidamente, ma ha fatto uscire il Comune dalle secche del pre-dissesto in largo anticipo proprio mentre la Provincia e il Comune di Terni vanno verso il baratro. Oggi gli amministratori possono tornare a programmare e spendere cum grano salis. Controllore! Voto: 6 ½

Angelo Pettinacci: il presidente del consiglio comunale è fermo, a volte troppo ironico, in particolare con l’opposizione. Lì il rimprovero è sempre pronto, dall’altra parte meno. Ha inaugurato l’era dei consigli comunali “socchiusi”, a invito e non aperti come ancora vengono definiti. Timer nervoso! Voto: 6 ½

Roberta Cotigni: è frizzante e iper-attiva, su questo non c’è dubbio. Cerca di presentare Orvieto al meglio, non sempre con successo. E’ diventata la mamma che giustifica il figlio, Germani, sempre e comunque senza arrendersi anche di fronte all’evidenza. Non accetta le critiche anche dure da parte dell’opposizione ma questo ci può stare per chi si affaccia per la prima volta alla politica. Volenterosa! Voto: 7 ½

Andrea Taddei: è uscito sconfitto dalle primarie per una manciata di voti nonostante avesse l’appoggio del partito ufficiale. Si è messo d’impegno a fare il capogruppo di un partito litigioso, diviso e ogni tanto non è riuscito a ricucire gli strappi. Con il sindaco i rapporti sembrano cordiali ma le distanze non si sono ridotte, anzi. Timido! Voto: 6 ½

Alessandro Vignoli: Per Andare Avanti è la lista che rappresenta ma ultimamente sembra piuttosto “Per non fare danni”. Aveva iniziato la consiliatura con tanta verve e soprattutto con tante proposte interessanti, ricordiamo il bike-sharing su tutti. Ora solo ordinaria amministrazione. Stanco! Voto: 6-

Tiziano Rosati: le speranze riposte sulla lista di Sel non erano poche. Tutti giovani, o quasi e soprattutto nuovi; magari saranno il vero elemento di novità…No, in consiglio è presente ma non incide, si accende solo ed esclusivamente su argomenti che lo interessano, per il resto assomiglia molto ad uno yes-man. Chi amministra rappresenta la città, il suo elettorato ma non solo, forse questo non è ben presente per Rosati. Ogni decisione, ogni voto determina cambiamenti per alcuni. Delusione! Voto: 5-

Claudio Di Bartolomeo: eletto con una lista improvvisamente si chiama fuori e diventa capo-gruppo di un partito che nella coalizione originaria era rappresentato da singoli in lista. Sveglio, non c’è che dire. Meritevole il suo impegno per rappresentare Orvieto come una città ricca, ordinata e rinnovata grazie all’azione di governo. Troppo silenzioso su sanità, pendolari e beni immobili. Sui rifiuti ha preso una posizione di apparente apertura anche a costo di essere impopolare. “Soldatino”! voto: 5 ½

Roberto Meffi: oggi uomo forte in Forza Italia, ieri uomo di centro-sinistra. I suoi interventi tendono a essere pepati, ultimamente, soprattutto in campo economico-finanziario e marketing territoriale. Cerca di scaldare i cuori dell’elettorato di centro-destra, in particolare dei forzisti orvietani ma con alterne fortune. Elegante! Voto: 6 ½

Andrea Sacripanti: non smette i panni dell’avvocato neanche in consiglio e i suoi interventi risultano sempre interessanti, anche quando non condivisibili, e spesso aprono dibattiti piuttosto accesi. Orvieto prima di tutto sembra essere il suo motto e lo porta avanti in ogni campo. Importante il suo impegno per i pendolari e contro la discarica. Lucido! Voto: 8

Stefano Olimperi: è una garanzia per chi vuole un’opposizione dura e pura. Per lui non esistono compromessi salvo rarissime eccezioni. A volte risulta troppo rancoroso, ma forse è la sua lunga esperienza consiliare che lo porta ad esagerare nei toni. Qualche termine è “superato” dagli eventi e dalla storia ma è nel personaggio. Meritevole la sua attenzione per i più deboli e le frazioni. Tradizionale! Voto: 6 ½

Lucia Vergaglia: era un po’ l’UFO delle ultime elezioni. Tutti a chiedersi chi fosse Lucia Vergaglia. Poi l’abbiamo conosciuta. In consiglio i suoi discorsi sono in puro gergo legale, a volte di difficile comprensione, ma forse siamo noi poco attenti. Dal M5S ci si attende un’opposizione dura e invece i bilanci quasi sempre hanno trovato l’astensione o l’approvazione. Il suo mantra è streaming, in puro stile grillino, e poi? Sanità e ambiente, presenti ma una politica di opposizione dovrebbe essere più incisiva, invece no. Grillina sbadita! Voto: 5

Roberta Tardani: una conferma. E’ molto presente, attenta e sempre pronta ad utilizzare la sua precedente esperienza amministrativa all’epoca di Concina per rendere la vita difficile all’attuale giunta. Insomma le armi a sua disposizione le utilizza senza esclusione di colpi. Paga i rapporti non proprio idilliaci con il partito a livello comunale. Ottimo il lavoro della commissione di studio sulle liste d’attesa nella sanità pubblica. Combattiva! Voto: 8

Politica e dintorni

Matteo Tonelli: una scommessa per molti e invece in pochi anni ha rimesso sulla retta via, con tutto il cda, il Centro Studi. Sembrava una mission impossible e invece ha utilizzato tutte le carte a sue disposizione per raggiungere una prima meta, l’utile di bilancio e il rilancio definitivo della fondazione. Ha puntato i piedi ed ha ottenuto una sede adeguata e gli americani sembrano gradire sempre di più la location. Combattivo! Voto: 8

Stefano Paggetti: si è caricato sulle spalle gli oneri della TeMa. Ha iniziato con una lunga trattativa con i sindacati che ancora continua e con il nuovo cda è riuscito a costruire un futuro per l’associazione. Non era scontato. Equilibrista! Voto: 7 ½

Pino Strabioli: si è ritrovato catapultato in una realtà difficile con quella di TeMa. Nonostante tutto ha costruito in pochissimo tempo una stagione teatrale di spessore, con tanti protagonisti, dedicandola alla compianta Anna Marchesini. Coraggioso! Voto: 9

Gabriele Anselmi: è difficile giudicare un collega ma ci proviamo. Indubbiamente ha trovato una situazione complicata alla Scuola di musica e ha deciso di rischiare, tanto, e di impegnarsi, tanto, per la sua rinascita. Missione che sembra ora a buon punto nonostante permangano alcune difficoltà. Tenace! Voto: 8 ½

Mauro Vinciotti: svolge il ruolo ingrato di comandate della polizia locale. Tutti lo tirano per la giacchetta , tutti vogliono essere ascoltati e aver ragione. Non è categorico e cerca di ascoltare, una cosa che dovrebbe riuscire meglio a politici e amministratori, per trovare una soluzione nel rispetto delle regole. Regolamenti, norme, leggi sono il suo pane quotidiano e gli agenti i suoi occhi sul territorio. Peccato che ci sia la sensazione che questi occhi, pochi in verità, siano troppo puntati solo su di una parte della città e non su tutta. Ecumenico! Voto: 8 ½

ASL2: ci provano in tutti i modi a dire che è tutto ok, che stanno investendo, che stanno facendo ma la realtà è ben altra. Le eccellenze presenti nell’ospedale non vengono valorizzate, spesso sembra quasi che diano un po’ di “fastidio” e alla prima occasione partono lasciando un grande vuoto. Va tutto bene madama la marchesa! Voto: 4

La città

Benedetto Tuzia: Il vescovo è arrivato in punta di piedi per poi prendere in mano le redini di una diocesi complicata e importante. Si è trovato a dover gestire momenti sicuramente complessi. Lo ha fatto sempre con apparente calma, cercando di non ferire nessuno anche perché gestire il clero non è facile come in molti potrebbero credere. La Chiesa è fatta di uomini con i loro pregi e i loro difetti. Pastore saggio! Voto: 9 ½

Luca Tommasini e Katia Sagrafena: hanno avuto la capacità di costruire una piccola-grande multinazionale made in Orvieto. Vetrya è una realtà imprenditoriale importante e quotata in Borsa. Investe sulla città, sui giovani e resta saldamente ancorata ad Orvieto. Famiglia hi-tech! Voto: 9 ½

Famiglia Cotarella: ormai il cognome è sinonimo di vino e successo. Tutta la famiglia è impegnata nel core business del vino in tutte le sue declinazioni e non dimenticano mai di far conoscere il nome della città in giro per il mondo. Salutari! Voto: 9 ½

Commercianti del centro storico: non ce ne vogliano gli altri ma il centro storico è il cuore pulsante per l’economia orvietana. Tanto dipende dai flussi turistici e tanto dipende dalla vitalità del centro cittadino. Le colpe della politica ci sono, e le abbiamo raccontate, ma i commercianti hanno sicuramente le loro. Ancora troppo parcellizzati, gelosi e i tentativi di unirsi spesso sono visti quasi di traverso. Oggi sembra che qualcosa stia cambiando andando verso la giusta strada. Manca ancora un po’ di attenzione e coraggio ma almeno un tentativo di svolta sta avvenendo. Timidi! Voto: 7 ½

Commercianti: bisogna dire che hanno coraggio, sia sulla rupe che fuori. Hanno coraggio i nuovi e i più “anziani” perché oggi far quadrare i conti e riuscire a vendere non è semplice. La concorrenza dell’on-line e dei centri commerciali è fortissima ma loro non demordono. Testardi! Voto: 8

Pendolari: ogni giorno partono che albeggia e tornano che è quasi sera, in inverno già non c’è più luce. Hanno poche tutele, passano gran parte della giornata fuori ma vivono, pagano le tasse e cercano di spendere a Orvieto. I tempi di percorrenza dei treni si sono allungati, il materiale rotabile non è certamente nuovo e gli occhi della Regione sembrano non posarsi mai sulla direttrice Roma-Firenze. Martiri! Voto: 10

Volontariato: arrivano lì dove il pubblico non riesce e non può. Fanno tutto senza ricevere stipendi e prebende, curano i più deboli facendosene carico silenziosamente ogni giorno dell’anno. Alla città chiedono solo aiuto e attenzione per l’attività che svolgono. Insostituibili! Voto: 10

Ospedale: lo intendiamo come insieme delle persone che ci lavorano, tutte. Nonostante le carenze di personale e le quotidiane difficoltà la qualità è buona, non mancano le eccellenze che però non vengono giustamente valorizzate da chi dovrebbe. I miracoli non sono loro compito ma la professionalità del personale non è in discussione. Qualche lacuna c’è ovviamente e migliorare si può sempre ma per farlo serve la collaborazione di tutti, degli amministratori in primis e dei cittadini. Affaticati! Voto: 8+

Comments

comments

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*