Il ringraziamento ai Carabinieri di Orvieto e il cordoglio di OrvietoLife per i drammatici fatti di Roma

E’ un giorno triste, pieno di commozione.  Si è appena concluso il funerale celebrato a Somma Vesuviana del vice brigadiere Mario Cerciello Rega e ancora ritorna la voce commossa ma ferma della giovane moglie, le parole del Comandante Nistri e negli occhi le immagini della tanta gente comune che a Roma domenica e a Somma Vesuviana ora hanno voluto rendere omaggio a un uomo delle forze dell’ordine caduto per una mano assassina che non ha avuto alcuna pietà.  Cerciello è stato ucciso in piena notte con 11 coltellate, tante, che hanno fermato la sua vita, i suoi sogni, i suoi progetti di vita con la moglie, il suo sorriso.

I contorni dell’intera vicenda devono essere ancora del tutto chiariti nei dettagli; rimane la drammatica freddezza dell’autopsia e delle immagini del sangue sulla strada.  Rimane il post vergognoso scritto a poche ore dall’omicidio.  Resta anche la foto dell’assassino bendato per cinque minuti.  Restano tutte queste immagini ma un uomo appena sposato non c’è più e questo è il vero dramma, “minchia signor tenente!”  cantava Giorgio Faletti.

La moglie, ora vedova dopo soli 40 giorni, durante il funerale ha letto un testo straziante nella sua semplicità che riportiamo qui integralmente per ricordare le tante vedove di Carabinieri caduti “nello svolgimento del proprio dovere” dicono quelli che parlano bene in questi casi.

OrvietoLife esprime il proprio cordoglio ai Carabinieri e il ringraziamento per il lavoro svolto quotidianamente al comandante Giuseppe Viviano e a tutti gli uomini in servizio a Orvieto

 

Essere moglie di un Carabiniere

Un giorno il buon Dio stava creando un modello di donna da destinare a moglie di carabiniere. Era al lavoro quando un angelo gli disse:
– “Signore, mi sembra che voi vi stiate preoccupando troppo. Perchè deve essere così diversa dalle altre donne?”
Il Signore rispose:
– “Questa donna deve essere indipendente. possedere le qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo. Essere una perfetta padrona di casa per quattro invitati come per quaranta anche se preavvisata solo un’ora prima, deve essere sempre attiva ed intraprendente, far fronte a tutte le necessità, essere capace di svolgere allegramente le sue mansioni anche se è stanca o ammalata, ed essere capace di cambiare casa, abitudini e amicizie spesso e all’improvviso”.
L’angelo scosse la testa:
– “Impossibile!”
Il Signore proseguì: -“La doteremo di un cuore particolarmente forte, capace di sopportare il dolore delle separazioni, di dare Amore senza riserve, di offrire energie al marito nei momenti più difficili e di continuare a lottare anche quando è carico di lavoro e stanco.”
– “Signore”, disse l’angelo, toccandogli il braccio dolcemente, “Andate a coricarvi e riposatevi un pò. Potrete terminare domani.”
– “Non posso fermarmi adesso”, disse il Signore, “Sono così vicino alla creazione di qualcosa d’unico.” “Questo tipo di donna si curerà da sola quando è malata, saprà dire arrivederci a suo marito su di un molo, in un aeroporto o in una stazione, comprendere perchè è importante che egli parta ed aspettarlo con rispetto.”
L’angelo si avvicinò al modello di donna lo guardò da vicino e sospirò:
– “Sembra ben fatta, ma ha l’aspetto troppo dolce”,
replicò il Signore,
– “Ma ha la forza del leone, non immagini tutto ciò che è capace di sopportare.”
Alla fine l’angelo si chinò e fece scorrere il suo dito sulla guancia di quella nuova creazione di Dio.
– “C’è una perdita!” esclamò, “Qualcosa non va in questa creatura.”
Il Signore parve offeso dalla mancanza di fiducia dell’angelo.
– “Ciò che tu vedi non è una perdita”, disse “è una lacrima!”
– “Una lacrima? Perchè dunque?” Domandò l’angelo.
– “è per la gioia, il dolore, la solitudine e la fierezza che solo la moglie di un Carabiniere prova ed è dedicata a tutti quei valori cui suo marito è legato e che lei farà suoi” disse il Signore dando vita a quella dolce creatura.
Anche l’angelo, commosso pianse!

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