Imprenditore agricolo dell’orvietano denunciato dalla polizia per caporalato, vittime due uomini rumeni sfruttati 7 giorni su 7

Il commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha scoperto e posto fine ad una situazione di sfruttamento e di degrado che ha visto come vittime due lavoratori di origine rumena.  Secondo gli investigatori un imprenditore agricolo de posto ha per lungo tempo impiegato due cittadini rumeni facendoli lavorare senza alcun tipo di contratto, senza tutele, sottopagati, senza riposi o ferie.  Le giornate di lavoro iniziavano all’alba per terminate al tramonto, senza riguardo ad orari o tutele di ogni tipo e senza pausa per i festivi.  Tutti i giorni per due uomini erano uguali, sempre e solo lavoro, dopo l’imprenditore li portava a dormire un un casolare fatiscente a Parrano sempre di sua proprietà.  Durante le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Terni, Marco Stramaglia, i due venivano anche impiegati per accudire il bestiame dell’imprenditore e per fare lavori presso altri agricoltori della zona; a volte venivano pagati con denaro, altre volte solamente con derrate alimentari.  Questa situazione di degrado e povertà è stata scoperta dopo che al commissariato di polizia di Orvieto è arrivata la notizia di un possibile caso di caporalato.  Gli agenti hanno effettuato appostamenti  e poi sono scesi in azione per porre fine all’attività criminosa.  Entrati nel casale gli agenti sono rimasti impressionati dalle pessime condizioni igienico sanitarie in cui vivevano i due lavoratori: ambienti malsani, senza riscaldamento, tra escrementi di topi ed in un generale stato di degrado.

Nel corso del sopralluogo, inoltre, i poliziotti hanno anche accertato che l’imprenditore, per fornire il casolare di acqua e di luce, aveva effettuato un allaccio abusivo alla rete elettrica ed alla condotta idrica per un danno di oltre 10 mila euro. Al termine delle indagini, con le quali, per la prima volta nella provincia Terni, si riesce a portare alla luce un caso di caporalato, l’imprenditore è stato denunciato per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nonché per l’allaccio abusivo alla rete elettrica e idrica del casolare.

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