In consiglio si discute di CRO. Passa la linea del sindaco, in commissione ci sarà l’audizione di Marco Fratini

Nel consiglio comunale del 30 gennaio si è dibattuto sulla questione CRO-BPB a lungo.  A fare da apripista è stato Franco Raimondo Barbabella con la sua mozione che invitava ad aprire un dibattito pubblico sull’intera questione con un focus particolare sul prossimo futuro di CariOrvieto. Nel presentare la mozione Barbabella ha sostenuto che la banca di territorio “è intesa coma parte integrante della comunità, e soprattutto soggetto protagonista dello sviluppo del territorio stesso, per la qualità e non solo per la quantità dei servizi che assicura e per i progetti che contribuisce a realizzare.  Dunque la vendita non dovrà essere una pura operazione finanziaria della BPB commissariata, ma un’operazione che rientri in una logica progettuale di sviluppo dell’intera area di interesse operativo della stessa banca.  Ed è compito della comunità – ha continuato il consigliere Barbabella – affermarlo per via pubblica, l’unica che conta non certo su un terreno improprio, ma al contrario sul terreno dovuto in quanto connesso con la funzione delle istituzioni che legittimamente la rappresentano.  La vendita di CRO, il suo significato oggettivo e il suo ruolo nel territorio riguarda necessariamente la comunità orvietana allargata, cioè la nostra città e tutto il territorio in cui la banca storicamente opera: ci riguarda per il destino del personale dipendente, per la vicenda dei titoli deteriorati, per il ruolo e l’attrattività del territorio e per il significato reale che dovrà assumente il suo essere banca locale, o meglio, banca di territorio. Come comunità abbiamo il diritto/dovere di invocare la conoscenza del piano industriale che supporta l’operazione.  Abbiamo il diritto/dovere di dire la nostra su come la banca, che si dice e che diciamo di territorio, intende partecipare al rilancio dell’economia e al miglioramento delle condizioni sociali e culturali della zona.  Possiamo e dobbiamo, indicare il modo in cui questo risultato si può raggiungere, peraltro senza avventurarci sul terreno impervio delle vicende proprietarie”.

Proprio sulla questione banca di territorio o meno e sul tipo di dibattito da aprire si sono accesi gli animi.  Il sindaco Roberta Tardani ha presentato una sua risoluzione che invita il presidente del consiglio a convocare in tempi strettissimi la commissione capigruppo per audire il rappresentante del Comune in seno al consiglio d’indirizzo della Fondazione CRO, Marco Fratini. Nel presentare la risoluzione il sindaco ha ringraziato il consigliere Barbabella “per aver posto all’attenzione un tema così importante che va tuttavia gestito nelle sedi appropriate, con la giusta informazione e i giusti toni.  Stiamo parlando infatti di una tema che riguarderà il futuro di questo territorio e una banca che fino ad oggi ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione del credito e dell’economia del territorio.  Temi come la vendita – ha continuato nel suo intervento – della banca in questo momento non hanno bisogno di confusione.  Credo che non sia utile convocare consigli e tavoli aperti con soggetti diversi, bisogna invece convocare i soggetti che sono istituzionalmente deputati a parlare di questo argomento, soggetti informati che ci possano dare i giusti ragguagli prima di poter aprire una discussione”.

Il presidente Umberto Garbini, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha voluto sottolineare che “ogni seduta della commissione è pubblica e ogni cittadino può assistervi”.  Insomma, un “no” netto e chiaro

a chi avrebbe voluto un dibattito paludato e non aperto.  Lo scontro si è inevitabilmente innalzato dopo l’intervento del consigliere Giuseppe Germani, capogruppo di Orvieto Civica e Riformista, che con veemenza ha sottolineato “’è qualcuno che sta trattando la vendita della banca locale, come avviene tutto questo? In quale tavolo, perché? Chi è garante? Quale è il prezzo? E’ il sindaco di Orvieto che fa la trattativa per la vendita della banca? Perché non si è fatto un bando di gara?”.

In linea con il sindaco l’intervento di Andrea Sacripanti, capogruppo della Lega, “oggi ci troviamo ad affrontare ancora la questione della banca locale con l’esigenza di salvaguardare i cittadini risparmiatori, le imprese, i lavoratori, il territorio e la banca stessa. Le argomentazioni proposte da Barbabella sono condivisibile nelle premesse e nella ricerca degli strumenti utili, trovo però giusta la risoluzione del Sindaco. Le regole di mercato ci dovrebbero indurre ad approcci più cauti e alla massima discrezione per non compromettere nessuna trattativa. Congelerei la mozione di Barbabella perché mi ritrovo nel dispositivo del sindaco. Suggerisco di ritirare la mozione, votare la risoluzione e convocare una Commissione Capigruppo per poi condividere un percorso, una volta acquisite tutte le necessarie informazioni, gli strumenti necessari per capire quale posizione può assumere la politica in questa vicenda. Tutto il resto deve avvenire successivamente. Un sindaco deve giustamente intervenire pur nel rispetto dei ruoli, così come in passato faceva l’ex sindaco Germani. Non lo trovo scandaloso”.

Critico l’intervento di Martina Mescolini, capogruppo del PD, “provo perplessità per l’eccessiva cautela che ci viene richiesta dall’amministrazione nonché dalla timidezza su quello che può essere il destino della banca locale rispetto alla Banca Popolare di Bari, come sollecitato da questa mozione che chiede solo di fare chiarezza. Sappiamo che attualmente la BPB è oggetto di verifiche da parte della Banca d’Italia. Nella risoluzione del sindaco non apprezzo il passaggio sulla visibilità mediatica, visto che io stessa, nei giorni scorsi ha dato notizia dell’interessamento dei parlamentari Verini e Nevi che hanno presentato due ordini del giorno approvati all’unanimità dal Parlamento, entrambi finalizzati a chiedere al governo di fare tutte le dovute verifiche per dare le adeguate garanzie da parte del possibile acquirente rispetto ad una operazione di vendita in atto. Rilevo una carenza di dibattito sin da quando CRO venne ceduta alla BPB. Sappiamo che è in atto una vendita della banca di Orvieto e che ci sono dei possibili acquirenti, sta agli enti di controllo sul credito fare tutte le verifiche. Credo che nessuno stia strumentalizzando la questione che invece va affrontata. E l’intervento dei nostri parlamentari va proprio nella direzione di tutelare la nostra banca difendendola dalle speculazioni”.

In disaccordo con Barbabella, candidato sindaco a cui era collegata la lista Orvieto19to24 il consigliere Donatella Belcapo, “mi sento in estrema difficoltà per l’argomento che stiamo trattando in un momento così delicato per la banca. Il nostro rappresentante nella Fondazione ha sempre messo al centro il bene della nostra città e l’interesse del territorio. Stiamo parlando del futuro di una banca solida che non è sottoposta a commissariamento. A mio parere la prima cosa vera da fare è perciò quella di dare fiducia al nostro delegato. Voterò la risoluzione del sindaco perché penso che innanzitutto siamo obbligati a sentire il nostro rappresentante. Non mi sento invece di assumere la responsabilità di danneggiare la banca con discussioni basate su scarsi elementi conoscitivi”. Sintetico ma diretto Alessio Tempesta, capogruppo di Progetto Orvieto, “la questione della Cassa di Risparmio di Orvieto ci riguarda tutti e merita da parte di tutti una attenzione particolare. Rispetto gli interventi che ho ascoltato mi permetto di fare delle considerazioni. Io sono stato un correntista della CRO e della BPB che come tanti ha deciso di partecipare all’acquisto delle azioni di quest’ultima. Oltre ai piccoli risparmiatori ci sono poi le imprese locali che su quella banca di territorio hanno legato un rapporto sinergico investendo molte delle proprie disponibilità. Allora mi chiedo se la questione è fiduciaria, morale o politica. Penso che prima di tutto sia una questione fiduciaria e morale. Quindi la mozione non ha senso di essere votata in questi termini. Ci affidiamo alla risoluzione del sindaco rimandando all’esito dei lavori della Conferenza dei Capigruppo e del confronto con il nostro rappresentante, seguendo una linea ben precisa. Anziché lanciare proclami, dichiarazioni di intenti e alimentare il chiacchiericcio facciamo un percorso più realistico”.

Alla fine a maggioranza e con il voto anche di Donatella Belcapo è passata la linea del sindaco mentre la mozione Barbabella è stata bocciata, anche se i rappresentanti della maggioranza hanno ritenuto condivisibile il contenuto e l’idea di aprire un dibattito aperto e pubblico sulla vicenda CRO e soprattutto sul futuro della banca.

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