La Corte Costituzionale dichiara illegittima la norma utilizzata da Gnagnarini e ora?

Vista la complessità della materia e la necessità di informare la città, pubblichiamo integralmente il comunicato stampa emesso dal Comune di Orvieto relativo alla sentenza ella Corte Costituzionale che il 28 gennaio ha dichiarato illegittima la norma che ha permesso anche ad Orvieto di uscire in anticipo dalla procedura di pre-dissesto.

La Corte Costituzionale pronunciandosi in relazione ad un ricorso del Comune di Napoli, con la sentenza n. 4/2020, relatore Aldo Carosi, ha dichiarato l’illegittimità dell’Art. 2 comma 6 del D.L. 78/2015 sull’utilizzo delle anticipazioni di liquidità da parte degli Enti Locali che, a detta della Corte, altera il risultato di amministrazione degli Enti per coprire nuove spese.  La norma era stata utilizzata anche dal Comune di Orvieto, per anticipare l’uscita dal Piano di predissesto.
 “La sentenza di incostituzionalità emessa dalla Corte significa che, con l’applicazione della norma da parte dell’Amministrazione Germani, si è modificato impropriamente il risultato di amministrazione per consentire l’uscita anticipata dalla procedura di predissesto. La procedura venne adottata nel 2014 dall’ex Sindaco Concina e avrebbe dovuto concludersi alla fine del 2023” ha affermato il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani durante la conferenza stampa indetta per precisare all’opinione pubblica le conseguenze del provvedimento della Corte Costituzionale sul Comune di Orvieto.    “E’ del tutto evidente – ha aggiunto – il fallimento politico-amministrativo della precedente Giunta che, su questo provvedimento, aveva improntato l’intera azione amministrativa. La scelta di uscire anticipatamente dal predissesto venne duramente criticata da me e dalle forze politiche di apposizione. Giudicammo allora una forzatura l’interpretazione della norma, tant’è che già la Corte dei Conti dell’Umbria in prima battuta bocciò il ricorso all’art 2 del D.L. 78/2015 da parte del Comune di Orvieto per intervenire sul disavanzo”.
 “Dalle prime verifiche effettuate dagli uffici comunali, il disavanzo da coprire si aggira intorno ai 5 mln.
Il pronunciamento della Corte Costituzionale ha riflessi su tutto il territorio nazionale e riguarda molti Comuni.
Già ieri, mi sono confrontata con il Presidente dell’ANCI Nazionale, Antonio De Caro affinché si richieda in tempi rapidi un provvedimento legislativo volto a tutelare i Comuni coinvolti.
Allo stesso modo ho investito del problema i Parlamentari Umbri perché c’è bisogno di un forte sostegno.
Tecnicamente, la sentenza emessa dalla Corte Costituzionale – ha concluso – significa che abbiamo di fronte un ulteriore e grande problema da affrontare. Siamo già impegnati ad affrontarlo con grande senso di responsabilità, come abbiamo già dimostrato di fare in passato. Del resto non è la prima volta che siamo chiamati a riparare scelte del passato”.
“In queste settimane stiamo lavorando alla definizione delle linee del Bilancio di previsione 2020 e del Pluriennale 2020/2023 – ha affermato dal canto suo l’assessore al Bilancio, Piergiorgio Pizzo – quindi l’adeguamento al disposto della sentenza della Corte Costituzionale comporterà di accelerare l’attività degli uffici e delle procedure al fine di adeguare tutti gli strumenti contabili”.
“Secondo quanto deciso dai Giudici Costituzionali ogni Comune dovrà rideterminare i propri disavanzi e provvedere agli accantonamenti secondo le disposizioni vigenti al tempo di ciascuno dei pregressi esercizi in sede di consuntivo 2019.  Fortunatamente il bilancio non è stato ancora definito entro i termini e ci stiamo lavorando. Negli ultimi anni in nome del rientro anticipato e del risanamento ingenti risorse erano state destinate a questo scopo piuttosto che investite per migliorare la qualità dei servizi della città. Erano state messe ‘zero’ previsioni di spesa per le manutenzioni. Se invece quei soldi fossero stati messi nell’ordinario avremmo evitato oggi tanti interventi straordinario più onerosi.
I nostri uffici hanno già proposto una bozza di emendamento da sottoporre ai parlamentari c’è poi il decreto Milleproroghe. Terremo la stampa e i cittadini informati”.
Le risposte alle domande dei giornalisti:
Sono stati coinvolti tutti i parlamentari umbri? Ci saranno inasprimenti per i cittadini in termini di contrazione dei servizi?
Sindaco, Roberta Tardani: “nell’urgenza la cosa è stata condivisa con l’ANCI nazionale e i Parlamentari da me conosciuti. Cercheremo di risolvere la questione e capire come gestire questo disavanzo, evitando tagli di servizi”.
Se in due esercizi era stato possibile utilizzare 2,5 mln di euro di avanzi ed essendo stata dichiarata la norma illegittima, è possibile agire in modo retroattivo?
Assessore, Piergiorgio Pizzo: “No non è possibile agire in modo retroattivo per il recupero di quelle risorse. Nello specifico è stata dichiarata illegittima la norma contenuta nell’articolo 2 comma 6 del D.L. 78/2015. All’uscita dal predissesto nel 2018 il disavanzo era di circa 4 mln, oggi siamo intorno ai 5 mln e 160 mila”. 
Qui in allegato il comunicato stampa della Corte Costituzionale:

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