La crisi si abbatte sul turismo senza distinzioni. Davide Melone annuncia la chiusura dell’Hotel Virgilio

La crisi post-covid, o meglio intra-covid, è una dura realtà.  I turisti in giro ci sono ma spesso per una “scappata” veloce.  Una visita al Duomo, una passeggiata per vedere le vetrine, ma poco shopping, e poi via verso altre mete.  Chi sceglie di rimanere, invece, sembra non preferire gli alberghi classici.  Sono bassi i numeri in generale, anche se la Regione Umbria non rilascia da tanto tempo i dati mensili sull’andamento delle presenze turistiche, e quei turisti che decidono di rimanere scelgono location extra-alberghiere o addirittura in aperta campagna, forse per un senso di oppressione che ha più o meno coinvolto tutti durante il lockdown.

Questa crisi sembra voler colpire random, senza distinzioni di qualità, immagine, servizi; tutti soffrono e tutti cercano di sopravvivere con offerte scontate come non mai.  E Orvieto non fa eccezione.  A livello nazionale sembra che il calo del turismo sia indicato in circa il 70% con punto del 90% soprattutto nella grandi città come Roma o Milano.  E Orvieto?  Non ci sono dati ufficiali per poter avere una percentuale, quel che è certo, senza essere delle Cassandre, che molte attività sono in seria difficoltà.  Per comprendere pienamente la gravità basta andare a leggere il post su FB di Davide Melone, gestore dell’Hotel Virgilio.  Tanto amore, tanta fatica, e una location invidiabile sembrano non essere bastati.  La cura dei particolari non è stata sufficiente per evitare quello che in città già si vociferava a mezza bocca, speriamo con dispiacere diciamo noi, perché l’invidia qui sarebbe veramente fuori luogo, come per ogni attività che ha già chiuso o che chiuderà nel prossimo futuro per gli strascichi della crisi da covid-19.

Proprio Davide Melone ha voluto dissipare ogni voce con un post su FB chiaro che riportiamo qui di seguito in chiusura sperando che quella speranza di rinascita che traspira tra le righe si trasformi nel più breve tempo possibile in realtà.

“Voci, vocine e vocione…Orvieto la consociamo tutti e quindi ci tengo a dirvelo io prima che si dicano inesattezze o cattiverie varie.
Chi mi conosce sa perfettamente quale sono le motivazioni.
Dopo 11 lunghi anni mi sto apprestando a chiudere l’attività per cui ho speso tante energie ma che allo stesso tempo mi ha dato molto.
Ringrazio tutto il personale con cui ho collaborato e che ha dimostrato sempre la massima affidabilità, professionalità e al quale sarò sempre grato per aver dato lustro ad una attività che sicuramente poteva godere di una posizione invidiabile, ma come spesso accade e si dice, la differenza la fa chi gestisce e chi vive quel posto.
Abbiamo trattato l’Hotel Virgilio come fosse casa nostra e in effetti lo è stata per tanti anni, abbiamo cercato di accogliere i nostri clienti facendoli sentire privilegiati nel dormire a 40 metri da una della più belle cattedrali al mondo.
Quanto era bello quando gli agenti di Booking venivano a trovarci e ci confessano che forse eravamo l’hotel più vicino ad un monumento di questa portata, per noi è stato sempre un grande vanto ed orgoglio.
Come non ringraziare le migliaia di persone ospitate ed alle quali va il nostro più caloroso saluto e ringarziamento
Il detto del” chiusa una porta si apre un portone”mi spinge ad aver fiducia nel futuro, come sempre, con molta serenità e con lo sguardo rivolto in avanti.
Chiedo a chi mi cerca in questi giorni per i tanti impegni che mi sono assunto di avere un minimo di pazienza perché le cose da fare sono molte, spero comprendiate queste parole.
Grazie”
…”Domani arriverà, domani arriverà lo stesso”…

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1 Commento

  1. spero che presto arrivi un ” vaccino ” per impedire la moria di numerose attività,purtroppo il covid ci ha fatto scoprire la fragilità del nostro sistema economico,basato solo sul turismo.Auguro a David e tutti quelli che si trovano in difficoltà una ripresa rapida.
    Orvieto è e sarà sempre una meta insostituibile.

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