Le grandi sfide per Orvieto, Auri, trasporti, nuovi residenti. Questi i punti nodali per la nuova giunta targata Roberta Tardani

Si fa grande l’attesa per i componenti della nuova giunta.  E’ grande la curiosità sia all’interno della maggioranza, per capire i pesi e i contrappesi, sia della minoranza, pronta a impallinare eventuali scelte considerate divisive o non all’altezza, chiaramente da loro punto di vista.  Di nomi ne sono stati fatti tanti, ma mai è arrivata conferma dalla diretta interessata cioè dal sindaco Roberta Tardani.  Ora però abbiamo una data certa, quella de consiglio comunale convocato per il prossimo 27 giugno alle ore 10 e in seconda convocazione alle ore 11.  Lì, salvo sorprese, verranno comunicati i nomi ufficiali della nuova giunta con l’assegnazione delle deleghe.

Intanto proviamo a raccontare alcuni scenari a partire dalla Lega che con i suoi cinque consiglieri eletti e con mister preferenze, Andrea Sacripanti, sembra che abbia richiesto tre assessori, di cui uno vice-sindaco e la presidenza del consiglio comunale.  Dai rumors l’unica posizione che sembra quasi certa è quella di Olimpieri che rimarrebbe in consiglio come capogruppo, mentre Sacripanti, in pole per le elezioni regionali sembra probabile la carica di presidente del consiglio comunale.  Sono solo ipotesi ma le voci corrono e indicano come possibile ingresso in giunta di Luciani che lascerebbe, a questo punto, il posto in consiglio a Gionni Moscetti, segretario locale del partito di Matteo Salvini.  Un posto chiave è sicuramente quello del vice-sindaco che potrebbe riservare non poche sorprese.  In sede di mediazione probabilmente la Lega si accontenterà di due assessori, di cui uno vice-sindaco, e del presidente del consiglio comunale anche per permettere a Tardani di gestire al meglio gli equilibri nel resto della coalizione e l’ingresso in giunta di persone di sua fiducia.  La prima delega è quella del bilancio dove dovrebbe sedere un tecnico e che dovrà immediatamente affrontare una vera e propria due diligence dei conti per evidenziare eventuali problematiche a individuare i punti critici, come ad esempio, i capitoli di spesa relativi alla promozione ed eventi che ad oggi vede totalmente scoperta la voce Umbra Jazz Winter.

L’altra delega importante è sicuramente quella riguardante il turismo anche per i possibili conflitti d’interesse che potrebbe avere qualche nome che è circolato addirittura prima del 26 maggio.  E’ una delega importante e delicata perché è uno dei settori economici vitali per la città e il nome dovrà essere al di sopra di ogni sospetto, o meglio di ogni conflitto d’interessi locale.

Poi abbiamo la cultura, altro punto nodale per una città come Orvieto.  Competenza, serietà e terzietà, anche in questo caso sono prerequisiti indispensabili, a parte le critiche che sicuramente arriveranno nel tempo.

Ambiente e trasporti sono invece fondamentali per tentare di pianificare un rilancio residenziale di Orvieto, insieme a sanità, scuola e sport.  Sul piatto c’è la questione del ciclo dei rifiuti e dei collegamenti con Roma in particolare, laddove si concentrano gran parte dei pendolari orvietani.  I rapporti con la Regione, poi, sono una questione dirimente a si potrebbe partire proprio dall’Auri che deve scegliere il nuovo presidente.  Si fa il nome del sindaco di Terni Latini, ma anche Orvieto potrebbe avere un suo ruolo di primo piano proprio per la presenza della discarica che serve praticamente tutta la Provincia di Terni, questa potrebbe essere la prima vera prova di Roberta Tardani e della sua voce in seno alla coalizione di centro-destra che ormai ha in mano la Regione.

Ecco che si affacciano già le prime sfide in ambito regionale a partire dalla discarica, ma anche trasporti e sanità e in attesa della prossima scadenza elettorale d’autunno, si deve assolutamente mettere legna in cascina per non risvegliarsi poi con in mano un pugno di mosche come troppo spesso è successo nel passato anche molto recente.

Questa è la vera sfida, quella di avere un sindaco e una squadra che sia presente a Perugia e che intessa rapporti tali da far tornare Orvieto protagonista nei tavoli di discussione e decisionali della Regione per annullare quell’isolamento che da troppo tempo ha marginalizzato il territorio a tutto vantaggio di altri limitrofi e più capaci di essere poli attrattivi.  Insomma, servono meno “manuale Cencelli” e più competenze, capacità di trattativa e di marketing per invertire veramente la rotta in una città che sta attraversando una crisi demografica seria ed economicamente non ancora in grado di fare rete per affrontare le sfide future, non solo della globalizzazione ma della grande partita dei finanziamenti europei dove non possiamo essere ancora una volta essere solo comprimari.

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