Lucia Vergaglia (M5S), “vogliamo inserire il lavoro come diritto nello statuto del Comune”

Un tempo quella del lavoro era una competenza esclusiva della provincia pertanto la quasi totalità degli statuti comunali successivi all’approvazione del Testo Unico degli Enti Locali non prende in considerazione di questo importante diritto della cittadinanza. Orvieto non fa differenza e fino ad ora ci si è dovuti basare sui servizi messi a disposizione dall’istituzione provinciale. Meno di un mese fa tuttavia il consiglio comunale ha intercettato l’esigenza di cambiare passo ed approvato all’unanimità la proposta Vergaglia (M5S) di dotarsi di uno sportello lavoro per intermediare tra cittadini ed aziende, proporre formazione ed aggiornamento professionale e per iscriversi alle reti delle politiche attive per il lavoro. Un primo passo, importante, che però potrebbe essere modificato in caso di cambio di politiche e che comunque non guarda oltre le semplici attività di ufficio. Per il Movimento la questione quindi non si deve esaurire nei 5 anni di una amministrazione ma è molto più profonda e quindi va integrata nell’atto fondante del comune dove si indicano anche i principi di funzionamento e ci si apre alla collaborazione oltre territorio.

“Quello del lavoro, al netto delle modifiche epocali che la nostra società dell’automazione sta vedendo realizzare, resta un diritto costituzionalmente garantito. E’ per questo che ho depositato per la discussione pubblica una modifica dello statuto cittadino – spiega Lucia Vergaglia –  in cui si prevede testualmente che il Comune debba intervenire quale ente esponenziale e cioè rappresentativo della collettività in tutti quei processi che concorrono all’occupazione. Bisogna farsi carico della rimozione degli ostacoli alla ricerca del lavoro, siano essi materiali come le barriere architettoniche e gli orari di chiusura dello “sportello”, che immateriali come la mancanza del sito internet dedicato e di un sistema di avvisi. Occorre favorire l’aggiornamento professionale e la formazione continua anche attraverso gli enti partecipati come il Centro Studi e, perché no, la Tema. Bisogna portare le opportune modifiche statutarie per poter avere la cosiddetta legittimazione attiva per stringere accordi di partenariato con altri enti allo scopo di creare o favorire occupazione, anche attraverso la via della europrogettazione. C’è bisogno di mettere tra i principi di attività statutari quelli di promuovere azioni positive per ridurre il gap differenziale lavorativo tra generi, favorire l’inserimento dei giovani e l’alternanza generazionale, accentuare la ricollocazione dei senior di lunga disoccupazione a rischio esclusione sociale, garantire il diritto all’accesso ed alla permanenza nel mercato del lavoro per i soggetti svantaggiati, migliorare le opportunità per poter coniugare lavoro e studio.

Ma questo non basta: lo stesso servizio e sportello lavoro istituzionalizzati iscrivendoli nello Statuto per evitare che siano soggetti a depotenziamento o chiusura col possibile cambio di Sindaco nel 2019. In subordine ma non meno importanti ci sono i principi di sicurezza dei luoghi di lavoro e di bilanciamento tra tempo libero, famiglia e vita lavorativa  che a mio e nostro avviso dovrebbero far parte di ogni intervento della politica su questo importante tema e per i quali, per attività professionale ed esperienza di vita, ho personalmente una certa familiarità e reputo non si faccia ancora abbastanza, anzi sul tema sella sicurezza voglio ricordare le parole del Capo dello Stato, il presidente Mattarella, quando ribadisce che …non è sufficiente dotarsi di una legislazione sofisticata, occorre altresì che essa venga concretamente attuata, anche nella disciplina di dettaglio.  e credo che in questa attività d’incitamento alla diligenza, partendo dai propri bandi e dalle proprie commesse, il comune possa e debba essere protagonista. Si sa però che quanto si scrive nello statuto sono concetti alti oltre che prescrizioni pratiche e che basta poco perché restino lettera morta come accade, ad esempio, per le pari opportunità o con la tutela del patrimonio tuttavia, occorre sottolinearlo, senza un punto di riferimento scritto nel documento fondante del comune ogni realizzazione diventa fragile e non durevole, ogni scelta impugnabile ed ogni conquista, inclusa quella di favorire occupazione e lavoro, rischia di non giungere a compimento.

Infine aggiungo che un diritto od una prassi sanciti nello statuto cittadino sono vere e proprie armi nelle mani delle opposizioni dotate di volontà costruttiva che, grazie ad esse, possono intervenire nel governo della città a pieno titolo e non basandosi sui pochi strumenti a garanzia delle minoranze. La nostra proposta è sul tavolo, speriamo si possa discutere quanto prime perché questo tipo di modifiche statutarie vogliono una doppia lettura e tempi più lunghi di una normale deliberazione”.

Comments

comments

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*