M5S Orvieto: Gli assessori devono essere esempi di disciplina ed onore

Una città si misura anche sul valore, sulla disciplina e sull’onore dei propri rappresentanti se se non sono all’altezza è un danno per la città. Lucia Vergaglia(M5S):«Dovere istituzionale ci ha costretti ad attendere la posizione della lista in cui Gnagnarini é stato eletto. Lo hanno fatto lavandosene le mani come Pilato e questo è inaccettabile.». 
La nostra Carta Costituzionale, all’articolo 54, recita chiaramente che “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Disciplina ed onore sono sostanza dunque, statuite dalla Costituzione. Vale la pena di ricordare che per disciplina si intende il dominio dei propri istinti e per onore il valore morale, il merito di una persona, non considerato in sé ma in quanto conferisce alla persona stessa il diritto alla stima e al rispetto altrui e per converso all’istituzione cui appartiene. Ogni mancanza in tale senso di responsabilità è lesiva dell’istituzione stessa e cioè, nel caso dell’assessore Gnagnarini, una condotta manchevole di disciplina ed onorabilità squalifica non solo la propria parte politica o la giunta cui appartiene, ma lo stesso Comune di Orvieto, insomma ricade su tutti noi.
E’ un dato di fatto che Gnagnarini abbia spesso esondato ben oltre gli argini della disciplina e tenuto comportamenti tutt’altro che esemplari nelle sue esternazioni, comunicati stampa irridenti, aggressioni verbali tra cui non dimentichiamo l’accusa di “fare marchette” alla portavoce del M5S. E dov’era già allora la capacità di dominarsi di Gnagnarini? Così come è un dato di fatto che ogni richiamo al Sindaco per porre un freno a tali comportamenti aggressivi verso i cittadini e i loro rappresentanti sia stato vano e privo di qualunque ridimensionamento della sua ipertrofia dell’ego non solo politico, era solo questione di tempo che, in mancanza di contegno, si scadesse in commenti che vanno oltre il becero quando si scambia l’eccidio nazifascista per un comportamento “politicamente scorretto”; dov’è qui l’onore? Il messaggio che si sottende è il rammarico che neppure uno veramente bravo come quello che si appella confidenzialmente “zio” sia stato in grado di fronteggiare la questione dei rom. Dove si ravvisa la capacità di dominare i propri istinti? Che oggi ci si svegli a chiedere a testa di Gnagnarini è banale e scontato, ma sarebbe stato necessario essere meno lassisti da subito, soprattutto dalla propria parte politica: la lista civica “Per Andare Avanti” infatti ha sempre lasciato correre ogni intemperanza al proprio ex capolista ora assessore che rimette le deleghe, ma non dimissionario. Abbiamo aspettato la loro tardiva dichiarazione prima di intervenire ed anche ora, pur prendendo le distanze da quella singola frase in cui Gnagnarini citava Hitler ad esempio, tutto sommato, con tiepida condiscendenza, chiedono di lasciar perdere, di non “strumentalizzare” un episodio, forse sperando che basterà aspettare un po’ finché tutta questa vicenda possa sgonfiarsi come già successo nelle troppe occasioni pregresse.
E’ davvero credibile che non si comprenda l’agghiacciante portata dei danni prodotti di una dichiarazione che getta l’inquietante pregiudizio su una città splendida, simbolo del buon vivere ed accogliente come è nella realtà Orvieto che adesso viene considerata filo nazista? Invece di essere i primi ad assumersi la responsabilità di tale incresciosa situazione pilatescamente se ne lavano le mani e rimandano alle decisioni del sindaco Germani. Difficilissimo essere concordi con loro, difficile immaginare un governo cittadino politicamente maturo quando lascia costantemente perdere questioni che sono, a leggere la Costituzione, sostanziali. Poi, sui meriti personali dell’Assessore Gnagnarini, noi abbiamo espresso dubbi e richiamato all’assenza di progettualità, alla scelta facile di far quadrare il bilancio non puntando sullo sviluppo ma, sullo spostamento di elementi del patrimonio, su tariffe aumentate, sulla scomparsa di quelle zone franche come le strisce bianche ed i parcheggi non a pagamento e su troppi nuovi mutui. Non sappiamo se un eventuale sostituto di Gnagnarini possa fare meglio nel poco tempo residuo, a nostro avviso però non è semplice neanche fare peggio. Tuttavia non sta a noi chiederne le dimissioni, invece questo dovere grava principalmente alla Sua parte politica e che non facciano come Pilato, che non se ne lavino le mani.
Di seguito il commento della capogruppo del Movimento 5 Stelle ad Orvieto:
«Personalmente trovo stucchevole il commentino della lista PAA, una sorta di assonnata difesa d’ufficio volta più che altro a minimizzare che a prendere esplicite quanto ferme  distanze e condannare le opinioni espresse da parte del assessore esponete di spicco dello schieramento politico di cui pedissequamente e talvolta entusiasticamente ha sempre appoggiato l’azione amministrativa, le scelte programmatiche, le sue palesi contraddizioni con la completa e mai critica adesione alla maggioranza. Del resto viviamo un momento di politica di scarsissimo profilo, fatta di veleni, di irrisioni degli avversari, di denigrazione e da questa si emerge solo con l’esempio, non chi chi lancia più fango o chi la spara più grossa. Non è quindi importante se è una lotta interna del Pd quella che ha portato le parole dell’assessore Gnagnarini sui media nazionali o se è una questione di conflitti con alcuni imprenditori locali in confronto dei quali sono cominciate accuse da parte dell’amministrazione cittadina, od ancora se siano le opposizioni a soffiare sul fuoco. Almeno alcune di esse. Le questioni sul tavolo ci sono e Gnagnarini fino ad ora quando non ha saputo dare risposta ha sempre lanciato, anche a mezzo stampa, pesanti ed offensivi contrattacchi pur di non affrontare i temi concreti. Sulla questione Rom ed accattonaggio, causa scatenante del commento sciagurato dell’Assessore, che addirittura qualifica incidentalmente come scorrettezza politica l’azione nazista anzichè definirla per ciò che fu orrore immane. In termini di amministrazione locale nessuna soluzione e mai uno dei famosi QSV o tavoli pubblici da parte dell’amministrazione. Anzi l’elemento significante e significativo che si riscontra nel nucleo della frase disgraziata, a mio avviso, è un altro: citare colui il quale viene considerato la personificazione del male assoluto e la sua spietata quanto scientifica opera di estirpazione di quelli che venivano disumanamente considerati problemi, lascia trasparire l’avvilente mancanza di presa in carico dei temi sociali e delle politiche locali dell’accoglienza. Il vero dramma di questa disprezzabile affermazione è il dato d’insofferenza, superficialità e dunque profonda ignoranza nei confronti di un tema di portata internazionale il che spiega anche la risonanza mediatica che ha fatto assurgere Orvieto ai disonori della cronaca. Non siamo di fronte all’inno idiota all’utilizzo delle ruspe lanciato come un amo nella palude per creare il cerchio concentrico del richiamo elettorale di bassa lega…in tutti i sensi! Da tempo abbiamo assistito e assistiamo ad un abuso delle proditorie provocazioni spesso ai limiti dell’insulto personale nei confronti dei consiglieri che esercitano il diritto di critica sul suo operato, di chi in mancanza di richiami formali ed inequivocabili da parte di chi l’ha scelto e nominato come assessore alla competenza apicale di un’amministrazione ovvero al bilancio, tributi e personale, ha probabilmente reputato di godere di una sorta d’impunibilità sentendosi libero di all’attuale infamia di evocare Hitler in un discorso fatto dal proprio account social dove, ricordiamolo, ribadiva spesso di non parlare da privato cittadino ma anche come assessore, dall’altro la mancanza nell’affrontare i problemi con l’intento di risolverli, accogliendo le istanze dei cittadini. E quest’ultima è una mancanza di tutta l’amministrazione Germani. Che poi sembri tutto un teatrino con l’Assessore che non si dimette ma rimette le deleghe, con la propria parte politica che non ne chiede il doveroso passo indietro e con i cittadini lasciati senza risposte in una situazione istituzionale dove i concetti di disciplina ed onore sembrino non pervenuti anche questo è, purtroppo, un dato palese del quale, come opposizione, non possiamo che prendere atto e dire agli orvietani che questa parentesi si chiuderà presto.»
Lucia Vergaglia, M5S Orvieto

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