Massimo Gnagnarini, "ci sono piccoli scostamenti nella correzione di bilancio". Sorprese da multe, parcheggi e IMU

L’assessore al bilancio Massimo Gnagnarini ha voluto spiegare e commentare personalmente i dati salienti della correzione del bilancio 2017 che porterà in discussione per l’approvazione in consiglio comunale il 28 luglio in una seduta che si prevede piuttosto lunga.

La “semestrale” all’attenzione del consiglio comunale di venerdì 28 luglio prevede una correzione dei conti del bilancio 2017 per un valore complessivo di 300.000 euro. In sintesi abbiamo così corretto le previsioni per il 2017:

  • minor entrata specifica di 100.000 euro, -25%  di scostamento dalla previsione iniziale,  per l’ aggio ambientale;
  • minor entrata complessiva  di 50.000 euro, – 3% di s. dalla p.i.,  per i parcheggi;
  • minor entrata complessiva di 150.000 euro,- 3% di s. dalla p.i, per tosap, imposta di soggiorno, imposta sulla pubblicità, multe e incassi da beni culturali;
  • maggior entrata specifica di 177.000 euro, + 4% di s. dalla p.i. per IMU 2016 da ravvedimento operoso;
  • minori uscite di 123.000 euro , -0,2%  di s. dalla p.i. per le spese generali.

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Prima di ogni altra analisi va sottolineato, con un’unica eccezione, il valore assai sottile degli scostamenti che rappresenta una ulteriore prova dell’ormai raggiunto e consolidato equilibrio strutturale dei bilanci del Comune di Orvieto, nonché della loro veridicità e sostenibilità all’indomani di una straordinaria e virtuosa stagione finanziaria capace di aver azzerato, in soli tre anni,  il sontuoso deficit ereditato e disincagliato la città dalle secche del predissesto.  L’eccezione riguarda, per gli effetti della raccolta differenziata estesa in tutta la provincia, i minori quantitativi di rifiuti conferiti in discarica e, per contro,  il minor ristoro economico,  ma se ciò si riflette in un minor gettito per le casse comunali non sfugge a nessuno che ciò sia un bene per la collettività per il minor impatto ambientale che ne consegue.

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Invece, la lieve limatura delle previsioni di incasso relative a tutto ciò che ruota intorno ai flussi turistici è stata causata dalla modesta,  ma oggettiva flessione registrata nei primi mesi dell’anno a causa degli effetti mediatici del sisma che ha colpito l’Umbria.  Tuttavia bisogna precisare che Orvieto non solo ha tenuto molto meglio di ogni altra località della nostra regione, ma è anche il luogo dove si registra il maggior fenomeno di accoglienza turistica non riconducibile alle strutture alberghiere e a quelle extralberghiere sulle quali vengono redatte le statistiche.  Infatti a fronte dei circa 3100 posti letto ufficiali si stimano in altri 1500 quelli disponibili in case e appartamenti messi a disposizione dai proprietari sugli appositi siti internet di intermediazione immobiliare e che sono stati oggetto, proprio in queste ultime settimane, di una nuova regolamentazione e di innovazioni normative ai fini della registrazione, degli adempimenti erariali e di quelli relativi all’ imposta di soggiorno.  In altre parole il dato delle presenze turistiche a Orvieto è suscettibile di esser corretto in un sol colpo al rialzo di oltre il 40%.

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Tra le correzioni effettuate rientrano quelle riguardanti gli incassi del Pozzo di San Patrizio che ha subito nel semestre una chiusura forzata di un mese per i lavori di adeguamento oltre alla più interessante installazione di un sistema di biglietteria informatica che ne sta rivoluzionando la gestione degli ingressi e delle prenotazioni consentendone il monitoraggio, in tempo reale, agli uffici comunali preposti.  Altra misura di correzione a ribasso è quella dei proventi da  multe da codice della strada che, pur già ai minimi storici nel passato triennio, nel 2017 raggiungono con – 38.000 euro sui 350.000 inizialmente previsti il valore più basso in assoluto sfatando con ciò la leggenda metropolitana secondo cui questa amministrazione farebbe cassa con le multe.  Non è una assoluta sorpresa, invece, i maggiori incassi che ci hanno consentito di correggere al rialzo le entrate da IMU per un importo di 177.000 euro,  frutto  del cosiddetto  ravvedimento operoso posto in atto liberamente da famiglie e attività produttive e che si può collocare  in un quadro di ritrovata fiducia tra contribuenti e un Ente, il Comune di Orvieto,  che ha dimostrato di saper risanare i propri conti e di avere rispetto dei soldi pubblici.  Anche sul fronte delle risorse ricollocate dalla manovra e relative ai tagli operati sulla spesa esse non riguardano fondi originariamente destinati a servizi verso cittadini, ma principalmente si sostanziano per riduzioni di servizi interni e di funzionamento dell’Ente.

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Non vi può essere alcun dubbio che la strada virtuosa intrapresa potrà consentire, già nei prossimi esercizi, di allargare la capacità di spesa del Comune verso quei settori vitali e più immediatamente apprezzabili dai cittadini residenti,  della manutenzione ordinaria e straordinaria della città e dei servizi a domanda individuale attraverso però  e a condizione di adeguate coperture da individuare in un ulteriore potenziamento delle politiche di bilancio improntate a nuove entrate legate alla vocazione turistica della nostra città.

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