Massimo Porcari: “Lavoriamo sulla qualità”

Quaranta minuti. Tanto è durata la chiacchierata con Massimo Porcari, che ha voluto riprendere le belle abitudini pre – Covid, come quella di fare il punto sulla situazione del settore giovanile durante il periodo delle feste natalizie.
Quest’anno, lo storico dirigente biancorosso, oltre che responsabile del settore giovanile, ricopre anche il ruolo di segretario. Ci felicitiamo reciprocamente del fatto che, finalmente, dopo due anni siamo di nuovo intorno a quella scrivania a parlare di calcio.
“La ripartenza dopo il Covid è stata molto impegnativa, ma ci siamo impegnati sia dal punto di vista organizzativo che economico ad applicare il Protocollo Sanitario fornitoci dalla Federazione.”
L’Orvietana Calcio consta di due squadre nel massimo campionato regionale di A1, l’Under 17 – quelli che una volta erano gli Allievi –  e l’Under 19, un tempo chiamati Juniores. Gli Under 15 – Giovanissimi – disputano invece il campionato regionale A2; l’Under 14 e l’Under 16 giocano in campionati senza classifica, “ma è importante che crescano perché saranno gli Allievi di domani”.
Lo zoccolo duro dei giovani atleti è costituito dalla scuola calcio “che è coordinata da Benito Pantarelli, che sta facendo un ottimo lavoro, sia a livello organizzativo che a livello tecnico. Ha portato ad allenare i piccoli calciatori Andrea Bracaletti e Michele Pantarelli, il figlio. Queste scelte hanno avuto il merito di far crescere le nostre fila di 40 unità.”
Soddisfattissimo Porcari di come è partita la stagione, “oltre ogni aspettativa”. Definisce “favoloso” il campionato che sta conducendo la prima squadra – e come del resto dargli torto? – “una cavalcata così non c’è mai stata.”
Il Direttore Sportivo del Settore Giovanile – Giuseppe Olimpieri – è la novità di quest’anno. Esperienze da direttore sportivo Olimpieri ce le ha avute, ed anche con notevoli successi, ai tempi della Vigor Acquapendente, ma con i più giovani ci sono dinamiche diverse rispetto ad una prima squadra.“Lui si è messo a disposizione e sta imparando a trattare anche coi giovani e sono soddisfatto del lavoro che sta svolgendo.” Meno contento appare del fatto che il Direttore Olimpieri sia anche tecnico dell’Under 15. “Lo so che non andrebbe fatto; per quest’anno è così.”, taglia corto.
Giudica “egregio” il lavoro di Andrea Montenero, allenatore della Juniores, che “sta portando la squadra nella parte alta della classifica. Nonostante il numero esiguo dei giocatori, abbiamo alcuni ragazzi interessanti.” Ricordiamo a questo punto che è essenziale che la Juniores arrivi nei primi cinque posti della classifica, per il particolare regolamento che prevede, alla fine del primo campionato, un altro torneo fra le prime cinque dei due gironi, dove in palio c’è la prima piazza della classifica – e l’accesso alla fase nazionale – e fra le ultime cinque dei due gironi per la retrocessione. “Ringrazio Ciccone che ogni settimana si presta a mandare alcuni ragazzi aggregati alla prima squadra a giocare con la Juniores. Sono ragazzi importanti sui quali la società punta.”
Il campionato Allievi è un po’ il fulcro di tutto il settore giovanile, il campionato per certi versi più importante. “Andrea Valterio sta facendo un ottimo lavoro; ha ragazzi interessanti per questa categoria, marca stretto la prima in classifica e ha esperienza nei campionati regionali, diversi dei quali vinti. Il suo compito è quello di far maturare i ragazzi per un eventuale e prossimo passaggio in prima squadra.”
Il campionato Under 16, gestito dalla Federazione di Terni, è affidato a Stefano Silvi. “Ci sono ragazzi interessantissimi che saranno gli Allievi di domani, i quali andranno a fare bella figura in A1. Molti si sono domandati il motivo per cui l’Orvietana ha fatto due squadre, Allievi A1 e Under 16. Io e Olimpieri abbiamo preso questa decisione perché, essendo due gruppi omogeni, dovevamo dare a tutti la possibilità di giocare; in questi due gruppi ci sono degli atleti che saranno in futuro molto importanti per la prima squadra. In questo modo, noi l’anno prossimo ci troveremo due squadre molto forti: i 2006 che giocheranno il campionato Allievi A1 e i 2005 che faranno la Juniores.” Sotto la scrivania fa gli scongiuri, con la scaramanzia tipica di ogni sportivo, e ammette tra i denti che la sua speranza è che il campionato potrà essere quello della Juniores Nazionale, se la prima squadra dovesse vincere il campionato, come si spera e si crede, e andare in Serie D. La Juniores Nazionale, che si chiamerà Primavera 4, ammetterà anche promozioni in categorie superiori, cosicché una società dilettantistica con calciatori bravi e meritevoli può avere la possibilità, in linea di principio, di essere promossa in Primavera 3, 2 e così via, incontrando, strada facendo, anche squadre professionistiche.
L’Under 14 è invece affidata a Damiano Mocetti “allenatore giovane, che porta avanti il gruppo che l’anno prossimo sarà gli Under 15 nell’A2 regionale”.
Nella visione e per l’esperienza di Massimo Porcari, la funzione di un settore giovanile è, in primo luogo, sociale, ma comunque con l’obiettivo di formare calciatori per la prima squadra e per le società professionistiche. “Qui, a differenza di quello che avviene in altre società, si è lavorato sempre più sulla qualità che sulla quantità, proprio perché l’obiettivo di ogni settore giovanile dovrebbe essere quello di accogliere il ragazzo fin dalla scuola calcio e portarlo in prima squadra.” Obiettivo raggiunto? Secondo la sua visione l’obiettivo è centrato, visto che ogni anno, oltre a rifornire società professionistiche, i ragazzi passano dagli Allievi o dalla Juniores in prima squadra, tanto che “i fuoriquota sono tutti i nostri”. Su questo punto, mi sono permessa di dissentire. E allora la domanda successiva è nata spontanea: abbiamo parlato finora di quanto la società è soddisfatta, quest’anno ma anche nelle scorse stagioni, anche oltre le più rosee aspettative, i ragazzi hanno profili importanti, la società ci punta, però dei cinque under che abitualmente si avvicendano in prima squadra – Lanzi, Biancalana, Keita, Di Patrizi e Nicodemo – solo due hanno fatto tutta la trafila indicata, mentre tre provengono da altre realtà. “Questo è vero, ma ci sono anche questioni di ruoli che nel settore giovanile possono mancare e, se la prima squadra ha bisogno di quel ruolo, è chiaro che dobbiamo attingere ad altre società. E questo succede perché spesso il giocatore non è pronto.” Porcari mi rimprovera di essere “puntigliosa”, quando gli faccio notare che ci sono giocatori in altre squadre di Eccellenza e Serie D umbre che gli anni scorsi giocavano campionati giovanili contro l’Orvietana, terminando i tornei con diversi punti in classifica in meno . Questo significa che la società aveva tra le sue fila giovani calciatori fra i più forti dell’Umbria, che però con la prima squadra hanno avuto nel tempo poco da condividere, tanto che, a parte gli under che devono giocare da regolamento e di cui abbiamo parlato, tra i più “anziani” provenienti dalla cantera biancorossa in pianta stabile ci sono solo Cotigni e Perquoti.
E, sempre a proposito di settori giovanili, un intero capitolo è dedicato allo stato dell’arte dell’accordo annunciato all’inizio dell’autunno con Orvieto FC. “Ci siamo incontrati diverse con il Presidente Lorenzotti, che ho avuto la fortuna di conoscere dal punto di vista calcistico, e ho subito apprezzato la sua visione, che è non solo a breve termine, ma anche a medio e a lungo. In pratica, in questa sua visione ci siamo ritrovati. Purtroppo questo sodalizio non è nato, perché, mentre l’Orvietana è formata dal Presidente e dal sottoscritto, quale responsabile del settore giovanile, all’Orvieto FC c’è il Presidente, ma ci sono anche altre 14 o 15 persone, che ragionano in modo diverso. Il Presidente Lorenzotti si è trovato davanti un muro. Voglio mandare, insieme ai miei cari e consueti auguri di Buon Natale a tutti, un messaggio ai dirigenti delle squadre di calcio: bisogna guardare il bene dei ragazzi. Io spero e mi auguro che si possa ritornare sull’argomento, perché abbiamo un bel numero di giocatori, sia noi che loro, e su questo numero noi ci dobbiamo lavorare insieme, ma non solo sulla quantità. Noi dobbiamo lavorare anche sulla qualità.”
Per finire, ma è solo un gioco, ci siamo divertiti con:
I Pronostici di Massimo Porcari
Under 19: tra le prime cinque posizioni
Under 17: tra le prime tre
Under 16: primi, ma purtroppo non c’è classifica
Under 15: mantenimento tranquillo della categoria
Under 14: squadra competitiva, ma anche qui non c’è classifica
Appuntamento ad aprile, quindi, per festeggiare – ma per scaramanzia non diciamo cosa – e per vedere se lo storico dirigente biancorosso, che quest’anno festeggia le sue 34 primavere in società, ha azzeccato la propria schedina.
Quaranta minuti. Tanto è durata la chiacchierata con Massimo Porcari, che ha voluto riprendere le belle abitudini pre – Covid, come quella di fare il punto sulla situazione del settore giovanile durante il periodo delle feste natalizie. Quest’anno, lo storico dirigente biancorosso, oltre che responsabile del settore giovanile, ricopre anche il ruolo di segretario. Ci felicitiamo reciprocamente del fatto che, finalmente, dopo due anni siamo di nuovo intorno a quella scrivania a parlare di calcio. “La ripartenza dopo il Covid è stata molto impegnativa, ma ci siamo impegnati sia dal punto di vista organizzativo che economico ad applicare il Protocollo Sanitario fornitoci dalla Federazione.” L’Orvietana Calcio consta di due squadre nel massimo campionato regionale di A1, l’Under 17 – quelli che una volta erano gli Allievi –  e l’Under 19, un tempo chiamati Juniores. Gli Under 15 – Giovanissimi – disputano invece il campionato regionale A2; l’Under 14 e l’Under 16 giocano in campionati senza classifica, “ma è importante che crescano perché saranno gli Allievi di domani”. Lo zoccolo duro dei giovani atleti è costituito dalla scuola calcio “che è coordinata da Benito Pantarelli, che sta facendo un ottimo lavoro, sia a livello organizzativo che a livello tecnico. Ha portato ad allenare i piccoli calciatori Andrea Bracaletti e Michele Pantarelli, il figlio. Queste scelte hanno avuto il merito di far crescere le nostre fila di 40 unità.” Soddisfattissimo Porcari di come è partita la stagione, “oltre ogni aspettativa”. Definisce “favoloso” il campionato che sta conducendo la prima squadra – e come del resto dargli torto? – “una cavalcata così non c’è mai stata.” Il Direttore Sportivo del Settore Giovanile – Giuseppe Olimpieri – è la novità di quest’anno. Esperienze da direttore sportivo Olimpieri ce le ha avute, ed anche con notevoli successi, ai tempi della Vigor Acquapendente, ma con i più giovani ci sono dinamiche diverse rispetto ad una prima squadra.“Lui si è messo a disposizione e sta imparando a trattare anche coi giovani e sono soddisfatto del lavoro che sta svolgendo.” Meno contento appare del fatto che il Direttore Olimpieri sia anche tecnico dell’Under 15. “Lo so che non andrebbe fatto; per quest’anno è così.”, taglia corto. Giudica “egregio” il lavoro di Andrea Montenero, allenatore della Juniores, che “sta portando la squadra nella parte alta della classifica. Nonostante il numero esiguo dei giocatori, abbiamo alcuni ragazzi interessanti.” Ricordiamo a questo punto che è essenziale che la Juniores arrivi nei primi cinque posti della classifica, per il particolare regolamento che prevede, alla fine del primo campionato, un altro torneo fra le prime cinque dei due gironi, dove in palio c’è la prima piazza della classifica – e l’accesso alla fase nazionale – e fra le ultime cinque dei due gironi per la retrocessione. “Ringrazio Ciccone che ogni settimana si presta a mandare alcuni ragazzi aggregati alla prima squadra a giocare con la Juniores. Sono ragazzi importanti sui quali la società punta.” Il campionato Allievi è un po’ il fulcro di tutto il settore giovanile, il campionato per certi versi più importante. “Andrea Valterio sta facendo un ottimo lavoro; ha ragazzi interessanti per questa categoria, marca stretto la prima in classifica e ha esperienza nei campionati regionali, diversi dei quali vinti. Il suo compito è quello di far maturare i ragazzi per un eventuale e prossimo passaggio in prima squadra.” Il campionato Under 16, gestito dalla Federazione di Terni, è affidato a Stefano Silvi. “Ci sono ragazzi interessantissimi che saranno gli Allievi di domani, i quali andranno a fare bella figura in A1. Molti si sono domandati il motivo per cui l’Orvietana ha fatto due squadre, Allievi A1 e Under 16. Io e Olimpieri abbiamo preso questa decisione perché, essendo due gruppi omogeni, dovevamo dare a tutti la possibilità di giocare; in questi due gruppi ci sono degli atleti che saranno in futuro molto importanti per la prima squadra. In questo modo, noi l’anno prossimo ci troveremo due squadre molto forti: i 2006 che giocheranno il campionato Allievi A1 e i 2005 che faranno la Juniores.” Sotto la scrivania fa gli scongiuri, con la scaramanzia tipica di ogni sportivo, e ammette tra i denti che la sua speranza è che il campionato potrà essere quello della Juniores Nazionale, se la prima squadra dovesse vincere il campionato, come si spera e si crede, e andare in Serie D. La Juniores Nazionale, che si chiamerà Primavera 4, ammetterà anche promozioni in categorie superiori, cosicché una società dilettantistica con calciatori bravi e meritevoli può avere la possibilità, in linea di principio, di essere promossa in Primavera 3, 2 e così via, incontrando, strada facendo, anche squadre professionistiche. L’Under 14 è invece affidata a Damiano Mocetti “allenatore giovane, che porta avanti il gruppo che l’anno prossimo sarà gli Under 15 nell’A2 regionale”. Nella visione e per l’esperienza di Massimo Porcari, la funzione di un settore giovanile è, in primo luogo, sociale, ma comunque con l’obiettivo di formare calciatori per la prima squadra e per le società professionistiche. “Qui, a differenza di quello che avviene in altre società, si è lavorato sempre più sulla qualità che sulla quantità, proprio perché l’obiettivo di ogni settore giovanile dovrebbe essere quello di accogliere il ragazzo fin dalla scuola calcio e portarlo in prima squadra.” Obiettivo raggiunto? Secondo la sua visione l’obiettivo è centrato, visto che ogni anno, oltre a rifornire società professionistiche, i ragazzi passano dagli Allievi o dalla Juniores in prima squadra, tanto che “i fuoriquota sono tutti i nostri”. Su questo punto, mi sono permessa di dissentire. E allora la domanda successiva è nata spontanea: abbiamo parlato finora di quanto la società è soddisfatta, quest’anno ma anche nelle scorse stagioni, anche oltre le più rosee aspettative, i ragazzi hanno profili importanti, la società ci punta, però dei cinque under che abitualmente si avvicendano in prima squadra – Lanzi, Biancalana, Keita, Di Patrizi e Nicodemo – solo due hanno fatto tutta la trafila indicata, mentre tre provengono da altre realtà. “Questo è vero, ma ci sono anche questioni di ruoli che nel settore giovanile possono mancare e, se…
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