Mozione anti-fascista. Lucia Vergaglia non ci sta, “è una richiesta liberticida”

Articolo 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

 

Articolo 21

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. 

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Sono questi i due articoli della Costituzione che ha indicato il consigliere Tiziano Rosati nel presentare la mozione denominata “Mai più spazi ai fascisti”.  La discussione è stata ampia, lunga per una mozione che potrebbe definirsi quasi scontata.  Chi potrebbe infatti firmare e concedere uno spazio a chi viola apertamente la Costituzione, si configurerebbe un grave reato che sicuramente un amministratore pubblico qualsiasi, di ogni colore politico non sottoscriverebbe mai. 

Nel consiglio comunale del 26 gli argomenti che la città attendeva erano sicuramente i punti riguardanti la discarica e rifiuti e quello relativo alla nuova mobilità nel centro storico.  Abbiamo assistito invece ad un muro contro muro anni ’70, datato, appunto con un intervento che per precisione e durezza si è distinto, quello del capogruppo del M5S, Lucia Vergaglia che ha ricordato prima di tutto il pericolo di andare a violare la libertà di espressione, proprio quella garantita dai due articoli della Costituzione che trovate ad inizio articolo, e poi ha affondato il colpo con un flashback che noi più maturi abbiamo ancora ben presenti.  Chi ha dimenticato gli scontri di piazza, gli attentati del terrorismo nero e di quello rosso, da poco è passata proprio la data del 16 marzo drammatica per la storia più recente dell’Italia.  Lo ha spiegato bene anche in riferimento ad una campagna elettorale appena trascorsa che è stata puntata molto sulla pregiudiziale “antifascista” e che non ha pagato in termini di voti; “reputo una strategia molto scaltra quella di non discutere la mozione a due giorni dal voto. Abbiamo vissuto una campagna elettorale tra le più acide. Questa mozione è raccapricciante e non ci si rende conto di quanto, in altre realtà, siano aperte grosse ferite su questi temi. Noi abbiamo approvato la mozione ‘Orvieto città della Costituzione’ e la costituzione si riferisce al disciolto partito fascista, essa parla anche di libertà di associazione e di riunione. Siamo al limite dal costringere le libertà. Non è la politica che decide chi deve fare politica!”.

Durissimo l’attacco frontale, poi, al consigliere Rosati che ha replicato, “siamo stati accusati di ostacolare la democrazia. Nella nozione non si cita alcun soggetto politico, si dice semplicemente di introdurre nei regolamenti comunali il rispetto degli articoli 3 e 21 della Costituzione. Mi chiedo a questo punto se ci sono consiglieri e gruppi politici pronti a firmare questo regolamento? Dunque la mozione non è fuori del mondo ma è di grande attualità anche nella nostra realtà, perché so di ragazzi che si sentono minacciati a scuola, nei bar. Da ultimo invito l’amministrazione comunale a cogliere la ricorrenza del 25 aprile per rilanciare i principi della Costituzione Italiana”. 

Proprio da qui partiamo per analizzare i problemi di memoria di una certa maggioranza che tenta di spostare la discussione sui principi per distrarre dai problemi quotidiani della città.  La Costituzione, di cui ricorre il 70° anniversario proprio quest’anno o meglio per la precisione è ricorso il 27 dicembre del 2017, già si festeggia o lo si dovrebbe il 2 giugno, festa della Repubblica, data del referendum monarchia-Repubblica. Il 25 aprile è una data già importante perché ricorda la liberazione da una dittatura, la fine della guerra e dall’occupazione dalle forze naziste.  Poi c’è il passaggio sulle presunte minacce nelle scuole.  C’è da preoccuparsi?  Stando ad un breve giro d’orizzonte pare proprio di no.  Certo ci sono momenti di discussione anche forte ma senza mai oltrepassare i limiti della buona educazione civica, materia che dovrebbe essere reintrodotta nelle scuole di ogni ordine e grado.  E’ ridondante, questo sì, chiedere una sottoscrizione di rispetto delle leggi vigenti in Italia.  Una piccola riflessione poi, chi andrebbe a chiedere l’utilizzo di spazi pubblici con l’intento di violare le leggi e la Costituzione?

Il riferimento ad alcune formazioni politiche connotate da una certa nostalgia, è innegabile anche perché dichiarato pubblicamente dai loro leader, è chiarissimo ma se tali formazioni sono state ammesse a partecipare alle elezioni significa che non si sono notate violazioni di alcun tipo.  Alcuni esponenti di un gruppo politico era presente in consiglio, così come erano presenti simpatizzanti dell’area politica di riferimento di Rosati e in sala non c’è stata alcuna tensione, ma attenzione agli interventi di ogni consigliere di destra e sinistra; un merito, in sala consiliare erano presenti i giovani, un caso rarissimo in questi ultimi anni.

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1 Commento

  1. Veramente gli unici episodi di violenza nella scorsa campagna elettorale sono stati perpetrati dai compagni contro semplici militanti di Casapound. Comunque mi pare che questo atteggiamento di gridare “al lupo!” quando il lupo non c’è sia stato già giudicato dall’elettorato. Vedi i risultati ridicolo di leu.

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