Nicoletta e Camilla, sabato pomeriggio a pulire un giardino di Ciconia

Manca ormai una manciata di giorni alle fine delle vacanze; i libri sono stati per lo più già acquistati, e così quaderni e cancelleria varia, e tutto l’occorrente per il nuovo anno scolastico è praticamente pronto e i pomeriggi, sempre più corti ma ancora soleggiati, saranno presto occupati da compiti e sport. Nel frattempo però, almeno a Orvieto, c’è chi i pomeriggi ha trovato come occuparli, divertendosi e rendendosi utile alla città.

E’ sabato pomeriggio, Nicoletta e Camilla Noelia si ritrovano insieme a Ciconia: la prima si è trasferita da poco nel quartiere, la seconda è scesa dalla rupe per venire a trovare l’amica. Hanno entrambe 12 anni, sono orvietane, e tra pochissimo saranno di nuovo insieme in classe, stavolta in seconda media. Nicoletta è a Ciconia da poco, ma conosce già bene il quartiere e così per passare il tempo porta Camilla a fare un giro per i giardini nella zona del “ponte giallo”, dove si trova il centro anziani della frazione e il campo da calcio.

Una chiacchiera tira l’altra, una occhiata sempre attenta ai profili social, quattro scatti fotografici qua e là, il caldo è quello che è, la noia pure, insomma alla fine del giro le due si siedono su una panchina nel giardino che costeggia il campetto. Camilla nota in terra una lattina arrugginita, poi una bottiglietta, poi della carta; Nicoletta si guarda attorno e in un attimo a entrambe viene in mente una sola, identica idea: puliamo il giardino! Così tornano a casa di Nicoletta, spiegano tutto alla madre che consegna loro due paia di guanti e un bel sacco bianco grande quanto il loro entusiasmo. Il pomeriggio noioso diventa così particolarmente entusiasmante, divertente e utile: bottiglie, lattine, carta di ogni genere sono sparsi sull’erba. Camilla e Nicoletta si chiedono se quel posto sia un luogo forse dimenticato ma anche, allo stesso tempo capiscono che è frequentato da persone incivili che non amano la loro città. Loro due invece la amano, e tanto, e così raccolgono, e di buona lena riempiono il sacco e perché no, si scattano anche qualche selfie.

“Per me non è una cosa strana raccogliere le cose da terra, anzi – spiega Camilla – mia mamma al mare ci ha sempre insegnato a fine giornata a raccogliere le nostre cose e quelle degli altri lasciando pulito lo spazio dove siamo stati. E così facciamo sempre.” Che poi a volte le spiegazioni più ovvie sono quelle che più ci fanno riflettere, e alla fine noi “grandi”, ci sentiamo piccoli e loro, i “piccoli”, sono invece grandi, grandissimi, dentro e fuori.

 

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