Olimpieri: “Sul Palazzo dei Sette Germani resuscita il modello clientelare”

di Stefano Olimpieri – (Capo Gruppo IDENTITA’ e TERRITORIO)

Ormai delle scelte partorite da Germani e dai suoi Assessori non ci dobbiamo stupire più di nulla. Il Teatro, il Pozzo di San Patrizio, la Scuola di Musica, la gestione dei Tributi Minori, i Parcheggi, sono entrati nel tritacarne del modello iper-liberista, attraverso vere e proprie privatizzazioni di pezzi di città; ma per bilanciare quel modello, con la gestione gratuita dell’intero secondo piano del Palazzo dei Sette Germani è tornato al classico modello clientelare, “vecchio amore” mai scemato nella sinistra orvietana. Concedere gratuitamente ad una Associazione privata più di duecento metri quadrati in uno dei più importanti e prestigiosi palazzi storici della città sta a dimostrare come nella gestione del patrimonio pubblico la Giunta Germani usi due pesi e due misure a seconda di chi si trova innanzi come interlocutori. Decidere di assegnare la Sala delle Capriate e tutto il secondo piano alla direzione ed alla segreteria di Cittàslow ha dell’incredibile e non può che riportare alla memoria quei modelli che contribuirono nei primissimi anni duemila a generare quella montagna di debiti che gli orvietani stanno ancora pagando. Nessuno vuole impedire ad una struttura privata di operare, ma, al pari di tantissime altre strutture private, lo deve fare mettendo mano al proprio portafoglio e senza avere benefici pubblici di sorta: è troppo facile vedersi concedere addirittura un intero piano del Palazzo dei Sette, tra l’altro depotenziandolo e limitandone in prospettiva le capacità. Riproporre un modello di stampo clientelare che pensavamo e speravamo fosse definitivamente tramontato è la cifra dell’opacità e dell’inconcludenza di un Sindaco incapace di proporre progetti per la città e dedito solamente a raccontare balle e fare promesse da “marinaio”. Inoltre, riteniamo che possa anche inquadrarsi un danno erariale per le casse del Comune, visto l’assegnazione fatta “ad personam” ed, oltretutto, senza nessun corrispettivo in contropartita. Nei prossimi giorni faremo i nostri passi con gli organi competenti per conoscere se nella delibera possano inquadrarsi profili di illegittimità contabile e di procedura. Comunque la questione è tutta politica, e dimostra il “doppiopesismo” della Giunta Germani nella gestione del patrimonio pubblico, unitamente a quel sistema clientelare che da sempre viene usato dalla sinistra al potere. Ma d’altronde, cosa poteva aspettarsi la città da uno che negli anni d’oro della spesa facile e dei buchi di bilancio risultava essere uno degli Assessori più importanti e più in vista di quel periodo.

 

 

 

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