Orvieto, 11 residenti positivi in isolamento. Il sindaco chiede risorse per l’ospedale e incontra i commercianti

Nella giornata del 29 ottobre il sindaco ha firmato 11 ordinanze di isolamento contumaciale domiciliare per altrettanti residenti nel Comune di Orvieto risultati positivi al Covid-19.  I soggetti, in alcuni casi asintomatici e in altri con sintomi lievi, sono seguiti dai servizi sanitari territoriali della Usl Umbria 2, dal medico curante e dalle Usca. È in corso l’indagine epidemiologica per ricostruire la mappa dei contatti che saranno posti in isolamento fiduciario in attesa di tampone.  Si registra inoltre il decesso di due persone residenti nel Comune di Orvieto, un uomo di 85 anni per cui era stato disposto l’isolamento contumaciale e successivamente il ricovero all’Ospedale di Terni, e una donna di 82 anni ospite di una casa di riposo nel Lazio.

Attualmente sono 63 i cittadini residenti o domiciliati nel Comune di Orvieto positivi al Covid-19 per i quali è stato disposto l’isolamento contumaciale domiciliare. Di questi 15 sono gli studenti e 5 i docenti positivi su una popolazione studentesca di oltre 3mila unità.  “Purtroppo – commenta il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – anche la nostra città torna a piangere per le vittime causate dal Coronavirus. Ai familiari vanno le più sentite condoglianze da parte dell’Amministrazione Comunale e l’abbraccio della nostra comunità”.

“In questi giorni – aggiunge – prosegue da parte del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile il monitoraggio quotidiano sulla situazione dei contagi all’interno delle scuole, necessario per comprendere gli sviluppi della diffusione del virus e valutare tutti i provvedimenti che si dovessero rendere opportuni, anche di concerto con la Regione. Il confronto con il governo regionale è costante su questi temi come su altri. Ho avuto contatti, infatti, con l’Assessore alla Sanità, Luca Coletto, e con il commissario della Usl Umbria 2, Massimo De Fino, per rappresentare loro le criticità sulla gestione dell’emergenza sanitaria emerse in questa seconda ondata. C’è l’urgenza di implementare il personale per il tracciamento dei contatti dei soggetti positivi e per processare i tamponi e non sono più rinviabili le soluzioni individuate per le carenze di personale presso l’ospedale Santa Maria della Stella, già segnalate nei mesi scorsi”.

Nel pomeriggio il sindaco ha incontrato i rappresentanti del comitato spontaneo di bar e ristoranti della città per analizzare le problematiche derivate dalle limitazioni imposte dall’ultimo Dpcm e chiarire, con il supporto del C.O.C., alcune questioni relative all’interpretazione dei nuovi provvedimenti.  “Comprendo e condivido il grido di allarme lanciato dalla categoria – afferma ancora il primo cittadino – e ho apprezzato anche i toni della discussione considerando la piega che in altre città ha invece preso la protesta finendo per spostare l’attenzione dai veri problemi. Gli ultimi provvedimenti del governo hanno penalizzato oltre modo questo settore, con conseguenze amplificate soprattutto nelle città turistiche come la nostra, che alla stregua di altri dopo il lockdown avevano investito importanti risorse per adeguarsi alle disposizioni di sicurezza. L’auspicio è che i ristori previsti dal governo siano rapidi come è stato annunciato pur sapendo che non saranno risolutivi” (ndr un breve riassunto delle misure inserite nel decreto).

“Per quanto ci riguarda – conclude – siamo già intervenuti sul taglio dei tributi di nostra competenza per venire incontro ai comparti più colpiti dalla crisi economica post Covid e stiamo intanto pensando di prorogare anche oltre il 31 ottobre le disposizioni sull’occupazione di suolo pubblico per consentire ai locali di sfruttare ancora gli spazi all’aperto. Abbiamo anche manifestato alla Regione le perplessità sulle chiusure domenicali degli esercizi commerciali nella misura in cui, in mancanza di una uniformità con le regioni limitrofe, rischiano di penalizzare due volte le nostre città. Se il senso dell’ordinanza è quello di evitare inutili assembramenti, infatti, il provvedimento perde di efficacia se altrove centri commerciali e negozi restano aperti”.

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