Orvieto contro il cancro, presentato incontro su cure palliative

È stato presentato venerdì 9 marzo il programma di “Un anno di sperimentazioni del progetto cure palliative a Orvieto”, evento dell’Associazione Orvieto contro il cancro (OCC) che si terrà sabato 10 marzo alle 17 a Palazzo Negroni.
Obiettivo dell’incontro informare sul servizio che OCC, che opera sul territorio orvietano da oltre 22 anni a favore dei malati oncologici e delle loro famiglie, ha attivato nel 2017 in convenzione con la Usl Umbria 2 ovvero un servizio di cure palliative domiciliari per pazienti in stato terminale. Nel marzo 2010, infatti, è stata emanata la legge 38 che garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore a favore dei malati nell’ambito del Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), con lo scopo di assicurare il rispetto della dignità della persona.
“L’associazione – ha spiegato la presidente di OCC Aura Cintio- ha lavorato assiduamente a questo progetto superando ostacoli pratici e burocratici. Siamo riusciti mettere a disposizione un medico palliativista e uno psicologo esperto in oncologia che, integrati agli infermieri dell’Assistenza domiciliare integrata (ADI), hanno dato assistenza a 10 pazienti nel comune di Orvieto. Andremo avanti con il progetto anche nel 2018 garantendo l’accesso alle cure a 15 pazienti. Speriamo che questo sia uno stimolo per gli enti pubblici preposti affinché riescano a creare un’equipe dedicata e prendano in carico il servizio così come previsto dalla legge”. “Sul piano istituzionale – ha tenuto a specificare l’assessore alla Sanità e Politiche Sociali, Cristina Croce- come atto di condivisione di questa tematica, si è svolta una recente riunione della Conferenza dei sindaci della Zona sociale numero 12 dell’Orvietano alla presenza del presidente della Commissione Sanità della Regione Umbria. I sindaci stanno lavorando ad un documento da presentare alla Giunta Regionale ai fini dell’accoglimento di tali istanze nel nuovo Piano Sanitario Regionale”. Successivamente il medico palliativista, Claudia Barnabei, è entrata nel dettaglio del progetto. “Abbiamo individuato 10 pazienti in stato terminale -ha aggiunto la dottoressa-  che sono stati sottoposti ad una visita domiciliare dalla nostra equipe ed un successivo colloquio con la famiglia per poi articolare una serie di visite a cadenza settimanale sia del medico palliativista che dello psicologo, fino al decesso del paziente”.  “Il ruolo dello psicologo- ha spiegato la psicologa esperta in oncologia, Laura Berretta- è quello di fare da tramite tra l’equipe e la famiglia, a volte, tra la persona malata e la famiglia stessa in tutto il percorso. Nel 2017, l’offerta di un servizio di supporto ha permesso di sostenere 33 persone per un totale di 340 colloqui”.
Quanto agli esiti dell’iniziativa ha riferito la dottoressa Barnabei .“Si è deciso di valutare i risultati del progetto utilizzando come dati il numero dei decessi a domicilio, l’attivazione dei servizi di emergenza e urgenza, il grado di soddisfazione dei familiari, il controllo dei sintomi. Il risultato – ha concluso il medico palliativista- è stato un notevole abbassamento della spesa sanitaria poiché sono stati evitati ricoveri impropri in quanto su dieci solo un decesso è avvenuto in ospedale”.
Maggiori dettagli sul progetto dell’associazione Orvieto contro il cancro nell’incontro di sabato 10 marzo dove interverranno, oltre alle dottoresse Barnabei e Berretta, Giada Lonati, medico palliativista che parlerà anche del suo libro “L’ultima cosa bella”, e Teresa Manuela Urbani di ADI.

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