Orvieto per Tutti, i dati sul turismo non sono così positivi e il raffronto deve essere completo

Orvieto per Tutti sta conducendo una puntuale raccolta dei dati sull’andamento di arrivi e presenze turistiche in città e proprio all’indomani della pubblicazione di un comunicato del Comune di Orvieto sui dati di maggio che hanno fatto registrare un forte aumento sia di arrivi che di presenze, secondo l’ufficio del turismo della città, l’associazione ha “risposto” con un raffronto completo dei primi quattro mesi dell’anno raffrontati con i precedenti considerando un discrimine importante quanto drammatico, il sisma che ha colpito parte dell’Umbria nell’agosto del 2016.

Proseguiamo nella nostra azione di raccolta dati, cercando di affinare per quanto possibile la precisione degli stessi.

Questa volta, in particolare, pubblichiamo un quadro di raffronto dei flussi turistici dei primi quattro mesi del 2018, rapportati allo stesso periodo degli anni precedenti (sino al 2011), mettendo in evidenza due situazioni che riteniamo essenziali.

La prima, quella generale, frutto della raccolta dei dati complessivi che rileviamo mensilmente dai dati forniti dal Servizio Turistico in base ai prospetti elaborati dalla Regione Umbria e che esprime un valore complessivo ma, di fatto, falsato in termini di differenze percentuali.

La seconda, quella che riteniamo più valida, si riferisce ad uno schema (scaturito dagli stessi dati) cui sono state sottratte le presenze del 2018 riferite alle strutture ricettive extralberghiere che si sono registrate a partire dal 1° agosto 2017, in virtù dell’entrata in vigore della nuova legge regionale sul turismo e che, fino a tale data, non venivano considerate ai fini statistici.

Da questo raffronto scaturisce essenzialmente che: il mese di aprile ha visto un calo complessivo delle presenze per tutto il movimento ricettivo pari al -3.65% (è invece +12.02% se si considerano appunto le strutture di nuova registrazione); gli arrivi anch’esse con il segno negativo pari a -9.11% (contro il -0.68% senza le dette strutture).

I primi 4 mesi dell’anno registrano un aumento complessivo riferito al periodo precedente pari al 12.37% ma con una tendenza pericolosamente in calo, dato che a gennaio avevamo un +40.74%; tale tendenza è legata probabilmente al fatto che i mesi di gennaio/febbraio 2017 oltre a subire lo stop post sisma, hanno visto anche l’incidenza delle condizioni metereologiche particolarmente disagiate.

Riteniamo, quindi, che una giusta lettura dei dati possa essere fatta esclusivamente raffrontando situazioni analoghe in termini di numero di strutture considerate e non, come da mesi riscontriamo che avviene, valutando i dati complessivi che danno una dimensione diversa dei flussi. Basti considerare che le strutture ricettive extralberghiere di nuova registrazione hanno visto, nei primi 4 mesi del 2018, quasi 6800 presenza pari al 12% circa del totale del periodo.

Discorso analogo se ci riferiamo ai risultati emersi nei giorni scorsi per ciò che riguarda i dati statistici del mese di maggio 2018, rapportato allo stesso periodo dell’anno precedente.  Il dato ufficiale parla di aumento delle presenze di tutto il movimento ricettivo del Comune di Orvieto pari a +36.19%, con un incremento pari a +19.28% per il movimento alberghiero e +60.56% per il movimento extralberghiero. Dati, anch’essi, che riteniamo debbano essere correttamente letti ed interpretati solo dopo la scrematura dei risultati ottenuti dalle nuove strutture extralberghiere registrate dopo il 1° agosto 2017; proprio in virtù di questi risultati, che hanno determinato per il solo mese di maggio una registrazione di circa 3460 presenze nel settore extralberghiero, i dati statistici, seppur positivi, vengono  riveduti al ribasso con un incremento  solo del +17.69% (pari a 22012 presenze su 18703 del 2017) riferito a tutto il movimento ricettivo. Si noti, quindi, che le presenze delle nuove strutture extralberghiere sono un valore sostanziale nel mese in esame, tanto è che, scremate le stesse, si giunge ad un incremento pari a +15% circa invece del 60% come riportato nei dati pubblicati in questi giorni.

Riteniamo quindi che i dati debbano essere letti così come da noi esposto per rendere un quadro più attinente alla situazione e poter valutare in maniera più incisiva lo stato del comparto turistico che, seppure positivo, vede il 2018 ancora con numeri negativi in termini di presenze rispetto allo stesso periodo del 2015 e 2016 (pre-sisma) e con un trend di crescita in ribasso rispetto al bimestre gennaio/febbraio.

I trionfalismi dei comunicati di questi giorni aumentano le nostre preoccupazioni nelle valutazioni sulla salute del settore turistico, poiché emerge chiaramente che i nostri suggerimenti non sono stati presi in considerazione dall’amministrazione, quando invece si continua a palesare una soddisfazione dei risultati circa una politica turistica che ad oggi è estremamente incerta e che, soprattutto, non dimostra chiaramente il rapporto causa/effetto tra detta politica e risultati ottenuti.

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