Orvieto senza rappresentanti in consiglio. E’ colpa dei tanti candidati o del sistema e ora può diventare opportunità?

Lo tsunami del centro-destra a trazione sovranista ha travolto l’Umbria, baluardo piuttosto traballante della sinistra.  Che ci fosse in atto un forte rimescolamento di forze lo si era capito in questo ultimo anno quando ad ogni tornata elettorale utile, comunali, politiche ed europee, il centro- destra ha continuato a piantare bandierine in giro per la Regione, ma  20 punti di distacco secchi probabilmente non se lo attendevano in molti.  La vittoria di Donatella Tesei era praticamente quasi assodata ma non di tali proporzioni da spazzare via mezzo secolo di potere politico regionale.

A non cedere le armi nell’orvietano sono rimasti Parrano, con il sindaco e candidato Valentino Filippetti e Allerona, per il resto la Lega ha trainato il centro-destra alla vittoria schiacciante, a Orvieto un po’ sopra la media, in verità.  Mister preferenze orvietano si conferma Andrea Sacripanti con 1709 preferenze personali ma non sono bastate.  Per il secondo partito dell’alleanza, Fratelli d’Italia che in Umbria ha registrato un passo in avanti portentoso, diventando la terza forza in assoluto, alzando l’asticella al 10,40% ed eleggendo due consiglieri, Orvieto registra un 8,48% nonostante la presenza di un personaggio forte, sindaco e paladino della battaglia contro la geotermia, Andrea Garbini.  E’ andata piuttosto male al candidato di Forza Italia Stanislao Fella che si ferma a 178 preferenze, pareggiando con la novità dell’ultimo minuto, Donatella Belcapo.  Il discorso è ben diverso se si vanno a confrontare i dati con le ultime elezioni comunali.  La Lega allora si era fermata poco sotto il 20 mentre ora è al 40% e Fratelli d’Italia passa da poco più del 7 all’8,48%.  Molto bene anche Forza Italia, che a maggio era dilaniata dallo scontro tra Tardani e Meffi che ha portato il partito al 3,25% mentre ora è al 5,25%.  Per la minoranza possiamo raffrontare i dati con il solo Pd visto che il M5S non era presente.  In questo caso il lavoro di Martina Mescolini e della squadra è stato premiato con un balzo in avanti dal 19,60 al 25,82%, risultato che ha ancora più valore visto che nel frattempo il partito di Zingaretti ha visto staccarsi un pezzo da novanta come Renzi oltre Calenda.

Dopo avere scoperto che anche stavolta Orvieto non porta alcun esponente di maggioranza o minoranza in consiglio si è aperto il solito stucchevole dibattito sull’unità e la candidatura utile.  Le elezioni regionali sono molte politiche e non si può pensare che possa valere il gioco di squadra con un sistema elettorale che prevede un collegio unico per tutta la Regione.  Non si può pensare che, ad esempio, un elettore di Forza Italia voti uno della Lega oppure un pentastellato voti uno uno del Pd. I partiti vogliono la loro giusta rappresentanza in consiglio e ogni voto è utile per la causa.  E’ dunque urgente che si riveda la geografia elettorale dell’Umbria per riequilibrare i territori periferici e minori altrimenti Orvieto rischia di essere sempre di più periferia dell’Umbria con tutto ciò che ne consegue.  Ma lo stesso succede per latri territori umbri che soffrono per le loro ridotte dimensioni.  Allargando il discorso lo stesso problema vale per l’intera provincia di Terni che soffre la concorrenza di Perugia che da sola esprime 14 consiglieri su 20.  Ora se veramente la nuova maggioranza tiene in giusta considerazione l’orvietano allora potrebbero aprirsi le porte della giunta o, magari, potrebbe essere decentrato qualche polo decisionale di livello riconoscendo a Orvieto un ruolo specifico di peso nella Regione.  Ma sarà così?  E’ ancora presto per saperlo.  Indubbiamente non si può solo sperare ma si deve dimostrare di avere le carte in regola e di pensare in un’ottica regionale e non solo di territorio ristretto.

Insomma si deve dimostrare di essere maturi e di pensare da umbri a tutto tondo combattendo dall’interno delle istituzioni e dei partiti le battaglie anche del territorio cercando i giusti punti d’incontro e le alleanze con quei rappresentanti di altre realtà con problematiche simili che in Umbria non mancano sicuramente.

 

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