Ospedale, mancano gli anestesisti ma il concorso è ancora bloccato dopo “Concorsopoli”

L’ospedale Santa Maria della Stella è in sofferenza da tempo.  Non è una questione di qualità delle cure, anzi, ma di personale che manca.  Le conseguenze sono note ormai da tempo a tutti: lunghe liste d’attesa per visite e analisi di ambulatorio e sale operatorie intasate.  Non solo, anche il pronto soccorso è in forte sofferenza e i problemi legati ai codici sono molto probabilmente solo una parte delle criticità.

A preoccupare però è sicuramente la situazione degli anestesisti che sono in numero sempre minore e la situazione nei prossimi mesi rischia di divenire insostenibile nonostante l’abnegazione del personale medico.  A inizio settembre il totale degli anestesisti è di 10 unità oltre il primario.  Un numero che a molti potrebbe apparire adeguato per un nosocomio di piccole dimensioni ma che ha esigenze complesse.  In teoria ci dovrebbe essere un medico fisso in terapia intensiva, reparti e pronto soccorso, uno per le emergenze e un terzo per le sedute programmate di sala operatoria.  Nella realtà già oggi gli effettivi sono solamente due spesso con inevitabili risvolti dal punto di vista della qualità del servizio.  E nei prossimi mesi?  La situazione andrà peggiorando con un medico che ha vinto un concorso fuori Regione, un secondo che il prossimo anno andrà in pensione e una terza figura che, stando a fonti informate, dovrebbe assentarsi per un periodo di volontariato all’estero.  Il risultato è aritmetico, da 10 si passerà a sole 7 figure professionali in pianta organica ad assicurare un servizio così delicato e vitale per il pieno funzionamento dell’ospedale.  Già perché gli anestesisti assicurano il funzionamento delle sale operatorie, la terapia intensiva, le reperibilità e le emergenze, la terapia del dolore e le preospedalizzazioni.  In realtà la ASL2 aveva in programma un concorso per 4 anestesisti bloccato con l’esplodere dello scandalo di “Concorsopoli”, ma il tempo non si può fermare.

C’è la necessità di avere questi nuovi anestesisti anche perché il confronto con gli altri ospedali come Spoleto, Foligno e Narni è a tutto svantaggio proprio di Orvieto.  “Concorsopoli” è purtroppo una realtà ma non può essere la causa di un blocco totale che potrebbe anche pregiudicare, nel corso del tempo, la piena operatività dello stesso ospedale nonostante le tante professionalità presenti riconosciute anche dalla forte immigrazione sanitaria dal viterbese.  Insomma Orvieto ancora una volta rischia di subire il danno oltre la beffa perché per colpa della malapolitica rischiamo di ritrovarci con un ospedale a scartamento ridotto.

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