Praesidium in trasferta a Bari per incontrare i commissari della banca. A breve novità su azionisti e CRO

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’associazione Praesidium relativo all’incontro che hanno avuto con i commissari della Banca Popolare di Bari relativamente al futuro degli azionisti della banca e al futuro di CRO

 

Come avevamo preannunciato mercoledì 26 febbraio abbiamo incontrato i commissari della Banca Popolare di Bari, che intendiamo ringraziare per la sensibilità dimostrata.  L’incontro era mirato a condividere le informazioni sullo stato dei lavori ed a raccogliere eventuali suggerimenti dell’associazione  su quanto potesse essere fatto a tutela degli azionisti clienti.

I commissari in una breve premessa hanno confermato  la volontà di gestire le Banche in continuità con il supporto del Fondo Interbancario e del Medio Credito Centrale; istituti che confermano  la volontà  di destinare i fondi necessari a condizione che ci sia un piano industriale coerente e che sia deliberata dall’assemblea la trasformazione della Banca da società popolare a S.p.A.  Alcune decine di persone  stanno lavorando alla chiarificazione dei numeri del gruppo e alla preparazione di un nuovo piano industriale.

Gli azionisti saranno chiamati in assemblea all’approvazione sia della trasformazione da popolare a S.p.A. che all’approvazione del piano industriale.

In merito alla tutela degli attuali azionisti

– I commissari hanno confermato che, seppure non ancora definito nei dettagli ,sarà previsto un ristoro per gli azionisti.  Saranno attribuite nuove azioni della Banca trasformata in quantità e con modalità che sono in corso di valutazione, molto dipenderà dalla reale situazione economica.

– Abbiamo chiesto  che  detta forma di ristoro non sia soltanto formale,ma che abbia un contenuto tangibile e sostanziale, si deve tener conto delle modalità e circostanze con le quali sono state vendute le azioni. Sarebbe auspicabile fosse  differenziata per tener conto delle necessità e dell’età dei soci.

– Abbiamo espresso inoltre l’auspicio che possa essere messa in pista una nuova iniziativa di ristoro per i soci in oggettiva difficoltà.

-Abbiamo chiesto  informazioni sullo stato della procedura di conciliazione che è  stata formalmente attivata dalla Banca con le associazioni dei risparmiatori a cui Praesidium ha aderito.

Ci è stato garantito il via alla liquidazione di quanto pattuito e alla precisa domanda su quando si sarebbe provveduto al pagamento ci è stato risposto che si sarebbe provveduto con sufficiente rapidità .

Futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto 

Abbiamo  chiesto una particolare sensibilità nella formulazione del piano al futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto  viste le particolari condizioni di difficoltà del territorio in cui opera che a nostro avviso ha bisogno di un supporto finanziario dal Mediocredito Centrale analogo a quello previsto per il sud.   C’è stato risposto che si augurano di poter prendere nel giro di poche settimane  una decisione, questa sarà formalmente da loro comunicata, abbiamo potuto vedere in passato come notizie non vere siano state celermente smentite.   Ci si è lasciati con l’impegno di tenere successivi incontri per monitorare l’evoluzione della situazione, abbiamo ringraziato i commissari per la disponibilità dimostrata.

Cogliamo l’occasione per manifestare alle amministrazioni comunali di Orvieto e dei territori interessati la nostra disponibilità  a mettere a disposizione la  conoscenza maturata in quattro anni di studio della materia nei modi e nelle forme che loro riterranno opportuni.   Siamo in una fase particolarmente delicata in cui è necessario valutare bene le implicazioni delle scelte che verranno effettuate e gli interessi in gioco.  Siamo convinti che l’incontro dei capigruppo tenuto dal comune di Orvieto sia stato insufficiente a chiarire la natura dei problemi da affrontare.

Abbiamo già passato una fase di enunciati senza documenti che li supportassero, di aggettivi che non trovavano sostanza nei numeri di bilancio, di richiesta di silenzio e intimidazioni. Non proviamo alcuna soddisfazione ad avere ragione a consuntivo.

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