Le voci incontrollate fanno male, rischiano di danneggiare attività economiche che già stanno soffrendo per l’emergenza covid che ha costretto le autorità ad intervenire pesantemente. In questi giorni una “fake” gira per le strade, “conosciamo gli untori delle scuole elementari di Orvieto Scalo”. Il tam-tam li ha individuati nella famiglia Ebid che gestisce la Trattoria- Pizzeria San Michele proprio ad Orvieto Scalo. Loro si sono trovati costretti addirittura a pubblicare un post FB per respingere le accuse al mittente. Andrea Ebid, figlio del proprietario, sottolinea, “abbiamo fatto diversi tamponi, sempre negativi, anche perché avendo un’attività commerciale non possiamo permetterci leggerezze. In caso di dubbi avremmo immediatamente chiuso anche per preservare i nostri clienti”.
Durante l’intervista andata in onda nell’edizione dell’11 febbraio del TG (trovate tutto sulla pagina FB o sul canale Youtube di Orvietolife ndr) proprio Andrea Ebid spiega “siamo qui a Orvieto dal 2002, io sono nato in Italia mentre mio padre è qui dal 1980, siamo cittadini italiani e a Orvieto stiamo benissimo. Purtroppo circolano voci di un nostro coinvolgimento per quanto riguarda le scuole dello Scalo, ma smentisco ancora una volta. Mio fratello più piccolo frequenta la terza media a Ciconia quindi non ha alcuna colpa come del resto tutti noi. Ribadisco che stiamo sempre molto attenti, all’interno del locale, quando è stato aperto, c’erano e ci sono i pannelli, noi portiamo sempre le mascherine come prescritto, insomma rispettiamo tutte le regole in vigore. Mi dispiace di queste voci – continua Andrea – perché siamo sempre stati disponibili con tutti e pronti ad aiutare chi è stato ed è in difficoltà”. Una chiusura in cui traspare tutta l’amarezza per il pettegolezzo che spesso fa più male della realtà, della malattia, del dolore.
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