Questione castello di Montiolo, La senatrice Emma Pavanelli (M5S) presenta un’interrogazione al ministro Franceschini

La questione della possibile vendita del castello di Montiolo è approdata in Senato grazie all’interrogazione presentata come prima firmataria dalla senatrice Emma Pavanelli (M5S).  L’iniziativa prende spunto dalla segnalazione del presidente di Italia Nostra Umbria, Lucio Riccetti, sulla vendita dell’intero complesso immobiliare. Di seguito il testo dell’interrogazione al ministro dei Beni Culturali.

I firmatari dell’interrogazione sono Pavanelli, Corrado, Angrisani, De Lucia, Donno, La Mura, Maiorino, Botto, Trentacoste, Vanin, Montevecchi, Lannutti, Giannuzzi.

Premesso che:

è giunta agli interroganti la segnalazione del presidente dell’associazione Italia Nostra Umbria riguardo alla messa in vendita di un complesso immobiliare chiamato “castello di Montiolo” situato nel territorio del comune di Castel Giorgio (Terni);

il castello di Montiolo è di proprietà del Comune di Orvieto (Terni) ed è affidato per la sua conservazione, gestione e valorizzazione ai fini storico-culturali alla fondazione “Claudio Faina” costituita dal Comune di Orvieto in data 14 settembre 1957;

la fondazione è amministrata da una commissione tra i cui componenti figurano il sindaco di Orvieto e due rappresentanti nominati dal Consiglio comunale;

la fondazione Claudio Faina versa ormai da diversi anni in una situazione di squilibrio economico-finanziario, il bilancio consuntivo al 31 dicembre 2019 riporta perdite degli anni precedenti per 196.853,88 euro a cui si aggiungono 48.064,74 euro di perdita per l’esercizio 2019, per un totale di 244.918,62 euro;

l’operazione di compravendita immobiliare del castello apparirebbe evidentemente finalizzata a ripianare lo squilibrio economico-finanziario della fondazione, oltre che ad apportare una consistente iniezione di risorse finanziarie alla fondazione;

al fine di procedere alla compravendita immobiliare è stata preventivamente operata una permuta, senza conguaglio, di particelle catastali tra il Comune di Orvieto a quello di Castel Giorgio, il cui valore è stato individuato in 960 euro;

il Comune di Castel Giorgio ha operato una variazione al piano regolatore generale operativo (PRGO), dell’area in cui rientra il complesso immobiliare del castello di Montiolo, aumentando di ulteriori 5.218 metri cubi l’edificabilità con destinazione urbanistica a zona P3, aree turistico ricettive alberghiere con vincolo idrogeologico;

il Consiglio comunale di Orvieto con delibera n. 48 del 27 agosto 2020 ha autorizzato l’alienazione di Montiolo a cui sono seguite le delibere della commissione amministratrice della fondazione del 20 e del 31 agosto 2020, a seguito delle quali si è aperta una procedura di asta pubblica per la vendita del complesso immobiliare;

antecedentemente all’apertura dell’asta pubblica la fondazione aveva già ricevuto una prima proposta, da parte di un non specificato offerente, per l’acquisto del cespite nel dicembre 2019, seguita da una seconda, sempre da parte del medesimo proponente, nel mese di febbraio 2020 per un importo pari all’attuale base d’asta di 830.000 euro, da ultimo confermata in data 20 agosto 2020 con versamento della cauzione di 41.500 euro, pari al 5 per cento. All’offerente, nell’avviso di asta pubblica, è riconosciuto il diritto di prelazione a parità di prezzo nel caso di offerte in aumento espresse in sede di gara;

ancora prima che il Comune di Orvieto approvasse la messa in vendita del castello di Montiolo veniva pubblicato un annuncio di vendita del bene già in data 18 gennaio 2020 sul sito internet di annunci immobiliari “casa.it” ad opera dell’inserzionista “Grimmtuscia” con richiesta di 1.500.000 euro;

la commissione regionale per il patrimonio culturale dell’Umbria del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo con decreto n. 26 del 3 agosto 2020 ha autorizzato l’alienazione del complesso immobiliare;

 

considerato che:

le amministrazioni comunali di Orvieto e di Castel Giorgio hanno dato impulso alle pratiche amministrative e alle deliberazioni necessarie a rendere vendibile il complesso dopo che era stata fatta pervenire l’offerta di acquisto nel dicembre 2019 da parte di un soggetto privato;

l’alienazione del complesso immobiliare non è accompagnata da alcun piano pubblicato di rilancio dell’attività museale né risulta indicato come verrebbero investite le risorse finanziarie ricavate dalla vendita per le finalità di promozione e divulgazione della storia e della cultura a favore della popolazione a partire da quella scolastica, essendo tali funzioni tra le motivazioni per cui esiste la fondazione;

pertanto, allo stato attuale, non essendo specificato nulla riguardo a come verrebbe utilizzato il ricavato della vendita, apparirebbe una mera operazione di natura finanziaria volta ad ottenere quanto più denaro possibile per ripianare le perdite degli anni precedenti e contemporaneamente accumulare una riserva di liquidità tale da continuare ad amministrare la fondazione con le stesse metodologie gestionali che negli anni hanno determinato un crescente accumulo di perdite di esercizio, con il pericolo di ritrovare tra qualche anno analoga situazione di grave squilibrio economico-patrimoniale ma con il complesso immobiliare già venduto, perciò con un patrimonio ancor meno consistente;

il complesso immobiliare, vista anche la destinazione urbanistica dell’area interessata, deliberata dal Comune di Castel Giorgio in variante del piano regolatore generale operativo, potrebbe finire per essere convertito in una struttura alberghiera privata, dunque perdendo la sua originaria finalità di bene immobiliare lasciato al Comune di Orvieto a beneficio della collettività, come indicato nell’atto costitutivo della fondazione Claudio Faina all’art. 3: “Lo stesso Comune dichiara il Museo Claudio Faina appartenente al demanio del Comune di Orvieto e conseguentemente dichiara i beni rustici ed urbani a perpetuo servizio di detto Museo in quanto destinati in perpetuo al raggiungimento dei fini di pubblico interesse del Museo Claudio Faina: li dichiara comunque, inalienabili e permanentemente destinati al potenziamento del Museo Claudio Faina e permanentemente in gestione della Fondazione per il Museo Claudio Faina”,

 

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

quali azioni di competenza intenda intraprendere al fine di verificare se: le procedure di messa in vendita del complesso immobiliare del castello di Montiolo siano state correttamente esperite; l’autorizzazione della commissione regionale per il patrimonio culturale dell’Umbria possa essere confermata ovvero sospesa in attesa delle verifiche che si riterranno opportune; la vendita del castello configuri una violazione dell’art. 3 dell’atto costitutivo della fondazione; la vendita, ipso facto, senza alcun piano di utilizzazione e di investimenti delle risorse finanziarie acquisite, possa determinare un depauperamento del patrimonio pubblico del Comune di Orvieto sottraendo dunque per sempre ai cittadini un complesso di beni di grande valore storico, artistico e culturale, non escludendo altresì possibili azioni legali per danno erariale.

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