Raffaele Nevi (FI), “la sicurezza in Italia è un problema soprattutto per il rischio foreign fighters”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato sulla sicurezza a firma Raffaele Nevi candidato alla Camera per Forza Italia

 

La recente Relazione sulla Politica dell’informazione per la sicurezza, diffusa dai nostri servizi d’intelligence, conferma come la minaccia terroristica resti attuale e concreta, in virtù sia del ritorno dei foreign fighters provenienti da Siria e Iraq sia dai soggetti che ispirati dal sedicente stato islamico possono radicalizzarsi e compiere attacchi a “prevedibilità zero”. Nel triennio 2015 – 2017 l’84% dei terroristi sono risultati essere immigrati di prima generazione (circa il 45%) o di seconda (27%), mentre il 12% sono immigrati irregolari. Solo nel 6% dei casi si è riscontrato che chi attaccava fosse cittadino europeo convertito all’Islam. Questi numeri confermano quanto l’immigrazione vada affrontata senza ipocrisia a fronte di una pressione migratoria in direzione dell’Europa che è andata sempre più confermandosi quale fenomeno strutturale, per il quale è fuorviante parlare di emergenza o sperare in soluzioni facili.

Le stesse rotte dell’immigrazione illegale, sempre secondo la Relazione dell’intelligence italiana, rappresentano potenziali direttrici logistiche che collegano aree di insediamento e penetrazione del terrorismo di matrice confessionale all’Unione Europea, bersaglio prioritario del jihadismo.

La sottovalutazione del fenomeno migratorio, l’accoglienza senza limiti, la non rigorosa procedura per l’identificazione così come la dislocazione nei centri di accoglienza, nelle periferie e nelle campagne, sono le conseguenze di un’ideologia di accoglienza ipocrita e pericolosa che rischia di alimentare il sentimento di insicurezza e rifiuto sociale. Tutto ciò deve cambiare perché chi sceglie di vivere in Italia deve conformare i propri comportamenti a quelli della nostra società, perché nessuna convinzione religiosa o personale può scavalcare il rispetto dei nostri valori e della nostra cultura. L’obiettivo è governare il fenomeno con fermezza e pragmatismo, riducendo drasticamente la pressione migratoria, sconfiggendo le filiere criminali che gestiscono il traffico di esseri umani nel Mediterraneo, garantendo sicurezza e coesione sociale agli italiani e agli immigrati regolari, secondo una logica semplice: legalità in cambio di diritti. Oggi, proprio perché gli italiani non si sentono sicuri, dobbiamo ripristinare il senso di protezione del cittadino, riorganizzando e adattando tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione a cominciare da un’applicazione sul campo delle norme penali più concentrare sulla tutela della sicurezza che non sulla tutela del reo.

In queste sfide così cruciali, un ruolo centrale spetta, oltre che alle nostre Forze dell’Ordine e ai militari impegnati sul tutto il territorio nazionale, anche ai cittadini, alle aziende di vigilanza private e all’utilizzo di soluzioni tecnologiche di ultima generazione per la vigilanza e la sorveglianza del territorio.

Comments

comments

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*