Ritardi dei treni per lavori, l’avviso arriva solo il giorno prima. I pendolari vogliono collegamenti certi prima dell’Alta Velocità

E’ la mattina del 9 aprile, le date sono importanti, e arrivano gli avvisi in stazione su ritardi per lavori dal 10 al 12 aprile.  Non sono di poco conto tra l’altro.  Ecco il dettaglio: i treni Freccia avranno un ritardo di circa 20 minuti tutti gli altri di 40 nei giorni 10 e 11 mentre per il 12 sono previsti ritardi massimo di 10 minuti.

Tutto bene? No, la tempestività è totalmente mancata.  Sono lavori programmati da tempo e non improvvisi quindi perché attendere la vigilia per comunicare ritardi che nei primi due giorni sono piuttosto consistenti?  La conferma del malumore arriva anche dal Comitato Pendolari Roma-Firenze.  Per Federica Martellini infatti, “la comunicazione in questo caso è sicuramente tardiva, non lo è sempre sia chiaro, ma non è organica, è frammentaria e non argomentata”.  Sarebbe bastato qualche giorno in più ai pendolari per potersi organizzare, trovare soluzioni alternative che comunque hanno un costo sia in termini economici che sociali.  Secondo Federica Martellini, “a livello di amministratori e politici il problema è un altro, quello dell’alzare sempre la bandierina dell’alta velocità in questo o quel comune, perdendo di vista il buon senso perché non credo che questo sia il tema principale su cui lavorare – ha spiegato la rappresentante del comitato pendolari Roma-Firenze – ma sia l’utilizzo efficiente della linea.  Insomma la campagna elettorale è finita e continuare con presentare come soluzione per la bassa Umbria l’AV alla stazione di Chiusi, ad esempio, mi sembra veramente triste”.

Continua dunque il tentativo di distrarre l’opinione pubblica dal vero problema che riguarda i tempi di percorrenza dei treni in generale, i ritardi e la comunicazione spesso tardiva di disagi programmati, con il moloc dell’AV che orami tanti hanno capito che non fermerà sicuramente a Orvieto, forse neanche a Orte mentre qualche chance potrebbe averla Chiusi dove hanno investito di tasca loro nelle infrastrutture senza attendere altri.

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