Roberta Tardani, “no al nuovo flusso dei rifiuti dell’Auri, serve discontinuità e basta ordini di scuderia”

L’AURI programma i flussi dei rifiuti nei vari impianti di trattamento per il prossimo anno ormai alle porte e il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, punta i piedi esprimendo voto sfavorevole.  “Pur apprezzando il nuovo approccio al problema dei rifiuti voluto dalla Regione e il lavoro dell’Auri, il mio voto sarà contrario – ha spiegato Tardani – poichè il territorio di Orvieto non può più continuare a pagare i ritardi e le inefficienze accumulati negli anni dal piano regionale di rifiuti”.  E’ un segnale forte di discontinuità con il passato ma soprattutto così il sindaco vuole far intendere che a Orvieto la musica è cambiata per quanto riguarda l’intera politica dei rifiuti e del loro smaltimento.   Il primo cittadino ha espresso parere contrario sia alla delibera proposta in consiglio direttivo, di cui è membro effettivo, sia nell’assemblea dei sindaci dell’Auri.
Nonostante il “no” di Orvieto l’atto è stato comunque approvato con 43 voti favorevoli, 5 astenuti (Allerona, Ferentillo, Giano dell’Umbria, Monteleone di Orvieto e Spello) e 6 contrati (Castel Ritaldi, Fabro, Foligno, Orvieto, Porano e Spoleto).  In sintesi l’atto lascia praticamente invariati i flussi dei rifiuti agli impianti che ricadono nei sub-ambiti 1, 2 e 4 stralciando, proprio grazie al voto contrario di Orvieto, quelli relativi al sub-ambito 3 Foligno-Spoleto, in attesa che venga aperta una nuova istruttoria.  Proprio sulla sostanziale uguaglianza dei flussi punta il dito Roberta Tardani che spiega, “con lo stralcio del sub-ambito 3 si rischia soltanto di rinviare di qualche tempo il problema relativo allo smaltimento di circa 20 mila tonnellate annue di rifiuti a causa dell’ormai prossimo definitivo esaurimento della volumetria autorizzata nella discarica di Sant’Orsola.  Questo comporterebbe un aumento dei flussi verso la nostra discarica, oltre che un conseguente aumento dei costi per i cittadini dei comuni del sub Ambito 3 ed è la ragione alla base del mio voto contrario.  Condivido il lavoro che la nuova giunta regionale ha avviato per elaborare un piano regionale dei rifiuti finalmente in linea con le direttive nazionali e comunitarie, che superi e renda residuale il sistema delle discariche e recuperi il tempo perduto sul fronte dell’impiantistica”.
Entrando più nel particolare arriva l’affondo sulla passata consiliatura regionale, “serve dare sin da subito dei segnali di discontinuità rispetto a quelle scelte che nel passato hanno penalizzato il nostro territorio e che abbiamo sempre combattuto e criticato”.  Continua ancora più chiaramente il primo cittadino di Orvieto, “non accetteremo per ordini di scuderia decisioni che rischiano di penalizzare il nostro territorio e i cittadini.  Il mio voto contrario vuole essere un chiaro segnale di discontinuità con chi, nel passato, (e qui è chiaro il riferimento all’amministrazione Germani ndr) ha sempre avallato tutto e consentito di utilizzare la discarica di Orvieto per risolvere i problemi di chi non ha saputo governare questi processi.  Anche per questo come giunta, abbiamo deciso di rinviare al 2022 l’applicazione della tariffa puntuale in luogo della Tari, prevista per il 2021.  tale passaggio, ad oggi, presenta criticità – ha continuato Tardani – visto che non sono ancora definiti molteplici aspetti che rischierebbero di rendere caotica e ingestibile la gestione della tariffa puntuale senza i benefici attesi per i cittadini.  C’è infatti ancora da risolvere il contenzioso con i gestori sulle cosiddette maggiori utenze, altra eredità del recente passato che avevo più volte segnalato al mio predecessore temendo che la questione sarebbe venuta al pettine.  C’è da verificare l’allineamento dei contenitori dei rifiuti ai diversi contribuenti, con riferimento soprattutto ai condomini, la misurazione puntuale e l’assimilazione dei rifiuti, il programma di gestione”.
Insomma un “no” su tutto il fronte e motivato non da un utile politico per il rifiuto di considerare la discarica di Orvieto a disposizione di tutta la Regione, ma da una necessità di riprogrammare tutto il sistema, dalla raccolta, allo smaltimento, alla tariffazione, perché altrimenti si rischia che a rimetterci, alla fine dei giochi, sia il cittadino costretto a pagare tanti soldi senza vantaggi per il territorio.

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