Rumors per piazza del Popolo, il palco fisso. Le opposizioni “siamo alle comiche finali”

Da voci di corridoio sempre più insistenti e diffuse l’amministrazione comunale starebbe discutendo su una straordinaria soluzione per arginare il collasso e la desertificazione del centro storico: un mega-palco permanente da posizionare all’interno di Piazza del Popolo. Se queste voci fossero concrete – ed abbiamo fondate ragioni per crederlo – potremmo definitivamente affermare che siamo alle comiche finali.  Di fronte ad una città che, in mancanza di una politica organica e coordinata e a provvedimenti scellerati e sbagliati, sta sprofondando in una crisi profondissima e senza precedenti, la trovata di installare un mega palco in Piazza del Popolo la troviamo paradossale. Non è accettabile che per uscire dalle sabbie mobili all’interno delle quali sono sprofondati, vogliano portare Orvieto e Piazza del Popolo a livello di sagra paesana.

Ci chiediamo, inoltre, quale sia la ragione di questa scelta, quando in città vi sono già numerosi e qualificati luoghi per svolgere eventi: Teatro Mancinelli, il Carmine, ma anche la ex Piave, l’Albornoz. Non sarebbe più utile discutere su come rendere funzionali questi contenitori piuttosto che continuare ad infierire su una piazza che, con l’installazione di un palco permanente, sarebbe definitivamente compromessa?   Vorrà mica – il sindaco – replicare in piazza del Popolo quelle fallimentari “cattedrali nel deserto” a forma di anfiteatri che da assessore ai Lavori Pubblici fece costruire a Sferracavallo ed allo Scalo oggi in stato di semi-abbandono? Purtroppo Piazza del Popolo continua a dimostrarsi l’emblema di una politica inconcludente e schizofrenica, ultimo teatro di una serie di fallimenti tutti in capo a questa Giunta che è riuscita a farsi bocciare il bando per la gestione del Palazzo dei Congressi, a rendere improduttivo il Palazzo dei Sette, a non far decollare OrvietoVIE museo diffuso, solo per citarne alcuni. Pertanto, non comprendendo le ragioni di tale scelta, chiediamo ad alta voce: quale sia la strategia nelle politiche culturali e turistiche che possa giustificare questa ipotesi; quali e quante risorse dovranno essere destinate all’eventuale realizzazione della struttura; quali iniziative si stanno sono valutando per giustificare questa scelta; quali ricadute economiche saranno previste; quali attività economiche ne ricaverebbero benefici in termini di fatturato e di occupazione. Ci auguriamo di ricevere risposte convincenti.

Nel dubbio, ci prenotiamo per una puntata di Striscia la Notizia. E nel frattempo, anche alla luce di questi rumors, continuiamo a contrapporci in maniera decisa e ferma per chiedere la sospensione di tutti quei provvedimenti sulla viabilità e sul traffico che stanno avvenendo senza alcuna idea progettuale e che stanno soltanto desertificando la città.

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