Signore e signori, ecco le pagelle per il primo anno di giunta Tardani

E’ stato un anno piuttosto travagliato, questo, ma alla fine arrivano, come sempre, le pagelle.  Il 2019 si era chiuso per Orvieto con uno sfavillante UJW, e il 2020 si era aperto sotto i migliori auspici, poi è arrivato il Covid-19 a rovinare tutto e stravolgere la vita a livello planetario.  Le scuole hanno continuato il loro corso online e anche l’amministrazione comunale lo ha fatto.  Ma OrvietoLife non poteva mancare l’appuntamento pubblicando le pagelle, un esercizio di valutazione seria in parte, ironica che speriamo tutti accettino magari come sprone per migliorare.  Non mancheranno le sorprese, ne siamo certi e ricordiamo che laddove c’è libertà si cresce e si migliora mentre dove manca c’è solo dittatura e pensiero unico.

Iniziamo con la capoclasse Roberta Tardani che ha iniziato a scrivere buoni e cattivi sulla lavagna a partire da TeMa per finire con Tandem e altri caduti in disgrazia lungo il breve cammino di poco più di un anno. Dopo una lunga luna di miele nel rapporto con i professionisti locali con una parte si è incrinato per qualche “Finsa” che ha messo tutti off side.  I “mucchi” sono ormai un cult nei video dei sindaci legati all’emergenza coronavirus, voto: 6+

Angelo Ranchino: parola fluente, bell’aspetto, conosciuto e un ritorno dopo la prima esperienza con Concina.  Ci si aspettava tanto.  Gli annunci non sono mancati ma poi (il Covid?) tutto bloccato o quasi.  Magari più coraggio stile “Un mercoledì da leoni” come un bravo surfer: voto: 6

Piergiorgio Pizzo: approvato il bilancio, sicuramente, ma i toni sono sempre piuttosto alti, troppo, perché la critica e le domande sono il sale della politica.  Troppi strilli fuori dal palco voto: 6+

Gianluca Luciani: l’assessore “a gni’ cosa”.  Lo vedi a Canale, poi a Sferracavallo, al Duomo, a Corbara.  Insomma non ci si può nascondere che l’assessore prima o poi ti trova.  La manutenzione è il suo chiodo fisso e non c’è buca che egli non conosca, la sua macchina sembra che riesca ad evitarle ormai da sola.  voto: 7

Angela Maria Sartini: sicuramente è una persona spigolosa e scomoda.  Chi la conosce sa che è una grande lavoratrice e non le piace l’ovvio, lo scontato, spesso anche contro i suoi stessi interessi.  Le politiche sociali stanno funzionando e nulla è stato smantellato come si temeva, nonostante le limitatissime risorse disponibili in Comune; nessun funzionario o dirigente a tempo pieno ma on-demand, eppure i problemi sul tappeto sono tanti e aggravati dall’emergenza legata al covd-19.  Infatti qualcosa si è mosso ma il rischio di perdere occasioni di partecipare a progetti è alta e non per posizioni preconcette ma per mancanza di tempo, voto: 7

Carlo Moscatelli: nulla da eccepire, i suoi trascorsi e la sua esperienza sono il miglior biglietto da visita e peccato che dall’opposizione ci sia stata una polemica proprio sul suo nome, il  più tecnico fra tutti gli assessori.  Qualche defaillance rimane per le altre importanti deleghe pochi controlli sulla movida e sul rispetto delle regole nelle strade.  voto: 6 ½  

Gionni Moscetti: persona sempre garbata nei modi, comunque decisa e tenace.  E’ considerato ormai assessore in pectore nei rapporti con i commercianti oltre ad essere consigliere comunale.  Non possiamo dimenticare la sua personale esperienza legata al coronavirus e vorremmo dare un doppio voto, uno al consigliere comunale e uno al delegato, non ce ne voglia: voto al consigliere silenzioso: 5; voto al consigliere quasi delegato: 7+

Umberto Garbini: presidente del consiglio comunale giovanissimo, probabilmente un record. Difetti? scopriamoli subito, rispetto rigido delle regole e formalità nel vestire, forse da una persona della sua età ci si aspetterebbe qualche scelta almeno coraggiosa.  Dal punto di vista formale non fa sconti nella maniera più assoluta, colleghi di maggioranza o di minoranza sono trattati allo stesso modo.  Come capogruppo preciso e puntuale, spigoloso, non c’è che dire e senza il timore reverenziale di chi si ritrova per la prima volta in consiglio, in maggioranza (senza essere in giunta) e ad affrontare, come tutti, l’emergenza coronavirus.  Si sono tenuti i consigli online, poi in presenza, insomma ha assicurato la continuità.  Voto come presidente del consiglio: 8 ; voto come capogruppo FdI: 7 ½ 

Gruppi consiliari di maggioranza: sembra di assistere ad un vecchio film scritto e interpretato da Francesco Nuti, “Madonna che silenzio c’è stasera!”.  Qualche interrogazione per buche varie, strade dissestate che sembrano piuttosto concordate visto che dopo pochi giorni di solito partono i lavori e non in affidamento diretto, perché le strade le sanno fare tante aziende, non solo quelle liguri.  Ci siamo occupati si sgambamento degli amici a quattro zampe, di pulizie di angoli e vicoli e di Canonica. Per fortuna si parla anche di disabilità, aiuti alle famiglie e sociale, ogni tanto. voto: 5-

Gruppi consiliari di opposizione: la situazione non migliora tantissimo.  Salvo l’eccezione Barbabella, ovvia, per il resto è spesso critica politica.  Il PD che parla di sanità, abbiate pietà! Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, è vero, ma qui ancora non è passata una generazione, si tratta ancora di parenti troppo stretti.  Anche per quanto riguarda le critiche alle opinioni e alle manifestazioni altrui, seppur di rappresentanti delle istituzioni, finchè queste non influenzano l’essere istituzione allora cosa c’è di male? Colpire le persone per fiaccare una compagine politica non è mai un bene perché spesso si ottiene l’effetto contrario. voto: 5- voto per Barbabella e Croce: 8- 

Ospedale: funziona? E’ blindato? Sì è la risposta alle due domande, ma come non promuovere l’impegno dei professionisti e non solo che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno all’interno delle varie strutture sanitarie.  E’ la politica che deve dare risposte certe che per Orvieto sono ancora nebulose, almeno fino a piano sanitario nuovo varato. Voto ai lavoratori e ai medici: 10; voto alla Regione e ai dirigenti: 7-

Imprese e commercianti: Loro tutti si meritano un gran bel voto.  In molti casi, con buona pace dei tanti sostenitori di Conte, hanno anticipato di tasca loro la CiG dei lavoratori e ne attendono ancora la restituzione, hanno subito il lockdown, hanno effettuato il triplo giro della morte per riuscire ad accedere alle domande per i finanziamenti a tasso quasi zero, in molti poi hanno visto accettata la domanda, hanno riaperto con grande coraggio e ora stanno cercando di far ripartire l’Italia, l’Umbria e Orvieto: voto 10

I furbetti: si annidano in ogni angolo.  Sono quelli che mantengono le residenze nelle case popolari per accedere ad ogni tipo di beneficio ma che abitano in case di ben altro tenore.  Sono quelli che si dichiarano nullatenenti o quasi ma girano in SUV in leasing per non apparire e magari accedono senza vergogna anche agli sconti sui servizi pubblici perché “poveri”.  Sono quelli che vanno in streaming per vedere le partite senza pagare cagionando un danno triplo, alle aziende, allo Stato, cioè a tutti i cittadini, e ai clienti delle aziende che non riescono a pagare meno per colpa della pirateria.  Insomma sono i soliti noti a cui si aggiunge una nuova categoria, i furbetti da Covid, quelli che quanto sono eroici infermieri e medici basta che non frequentano gli stessi nostri luoghi; quelli che “dovete mettere la mascherina e stare a casa” ma ora che si esce la sera guai a chiedere il rispetto delle regole ancora vigenti; sono quei commercianti e artigiani che, e purtroppo ce ne sono, con la scusa delle norme anti-covid, per altro c’è il credito di imposta, hanno aumentato i prezzi anche fino al 70%, ad esempio un taglio di capelli maschile fino a 20 euro o un caffè 1,30; quelli che in lockdown hanno ricevuto lo stipendio pieno pur non lavorando e ad ogni piccola richiesta di sacrificio chiamano il sindacato che appoggia i signori senza se e senza ma… voto: 0

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