TeMa, anzi Teatro Comunale Luigi Mancinelli, come ripartire?

Con la consegna delle chiavi del Teatro Mancinelli si è chiusa una prima fase della grande questione TeMa.  Ora è il momento della pianificazione del futuro.  Teatro e TeMa sono ora due binari paralleli che non s’incontreranno se non per definire tutto quello che c’è stato nel passato remoto.  Un passato remoto che ha avuto un peso determinante sul presente.  Stipendi in ritardo, ridimensionamento del personale, progettualità a scartamento ridotto e soprattutto gli ultimi mesi con l’amministrazione che ha preso la decisione di fermare un’esperienza in forte perdita prima che fosse troppo tardi.  Certo rimane aperta, ben nota, la grande partita del debito ma si è scelta una strada, perigliosa, ma una strada.

Poi ci sono i dipendenti che sono coloro che pagano una storia fatta di tanti errori passati e poche certezze e ora si trovano ad affrontare un futuro fortemente incerto.  Nel mezzo c’è l’amministrazione che ha scelto di chiedere un parere tecnico esterno che ha ben spiegato i rischi del perseverare con TeMa nonostante tutto e tutti.  Voltare pagina non sarà sicuramente semplice ma, come ha spiegato il sindaco si sta predisponendo “una soluzione temporanea, di traghettamento che ci consenta di garantire gli importanti eventi in programma al teatro già programmati nel mese di dicembre”.  Tardani ha spiegato anche le prossime mosse, “per il futuro pensiamo principalmente a una gestione diretta del teatro affidando alcuni servizi e la direzione artistica ma mantenendo un controllo sulla gestione e sui costi per evitare sprechi di denaro.  Tuttavia non escludiamo le altre ipotesi che ci sono state prospettate dai sindacati e altre forze politiche di cui stiamo già approfondendo la fattibilità giuridico-amministrativa”.

Continua intanto la mobilitazione del comitato promotore dell’assemblea TeMa dello scorso 23 novembre che ha organizzato per il 10 dicembre alle 18,30 nell’atrio del Palazzo dei Sette un incontro pubblico per ripercorrere tutta l’intera vicenda insieme alla città e a tutte le parti in causa.  Nel dibattito, squisitamente politico, interessante è l’intervento di Roberto Antonio Basili, ex-assessore alla cultura, brutalmente dimesso e giornalista che in un post facebook ha scritto, “la politica culturale, così come quella turistica, di una città non può che fare capo al Comune! Nella definizione della stessa riconosco opportuno l’ascolto e il confronto con altre forze politiche e con le associazione culturali/turistiche interessate,  Il Teatro Comunale Luigi Mancinelli è un asset importante, ma non certo il solo.  Sono pienamente d’accordo con la gestione diretta, così come indicata dal sindaco Tardani” (siamo stati autorizzati ad utilizzare il post dallo stesso autore ndr). Sempre Basili, ha spiegato che, come assessore, “non avrebbe mai scelto come ente gestionale del teatro un soggetto esterno all’amministrazione”.  Proprio Basili nel 1986 aveva organizzato una conferenza sul turismo, dei veri e propri stati generali, per poi fare sintesi e presentare un progetto di politica di settore e lo stesso avrebbe voluto fare per la cultura ma le dimissioni obbligate e brutali non hanno permesso la chiusura del cerchio.

La riflessione di Basili è interessante perché sottolinea la proprietà comunale del teatro, il vero bene comune della città, al netto delle discussioni e delle polemiche politiche.  Disquisire, poi, sul tipo di gestione e sulle formule è ora importante per far ripartire il prima possibile l’attività culturale del teatro, ma il tutto deve essere fatto con la massima apertura e onestà intellettuale.  La politica è la protagonista assoluta ma lo sarà in senso positivo se tutti abbandonano le appartenenze e gli slogan , altrimenti si passa alla polemica sterile che già tanti danni ha fatto di recente.

 

 

 

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