Teresa, l’ultima bibliotecaria di Orvieto va in pensione. E ora?

Il suo ultimo giorno di lavoro alla Biblioteca Comunale “Luigi Fumi” di Orvieto, Teresa Equitani, lo ha svolto nel giorno di San Valentino. Dopo 42 anni di lavoro, instancabile, appassionato, propositivo, Teresa, ultima bibliotecaria “vera” di Orvieto, ha lasciato la “Fumi” e ora si godrà il suo meritatissimo periodo di riposo. “Non ho ancora focalizzato bene – racconta commossa – cosa sta succedendo, certo è che ora ho proprio voglia di riprendermi i miei spazi personali e familiari, dedicarmi ai miei tanti progetti, ai libri, alle storie, a scrivere, a leggere, e non da ultimo a occuparmi della mia nipotina.”

Teresa Equitani è l’ultima delle bibliotecarie di Orvieto, quel gruppo di “ragazze” che nel 1978 rientrarono in un progetto legato alla legge sull’occupazione giovanile 285 del 1977, per essere formate come figure professionali nelle Biblioteche e negli Archivi dell’Umbria. Teresa dunque, con in mano la Maturità Classica conseguita nel 1974, e poi con la Laura in Psicologia conseguita nel 1984 presso l’Università La Sapienza di Roma, avviò la propria vita lavorativa verso una formazione specialistica in biblioteconomia. Un lavoro che per lei, come per le altre colleghe che hanno già lasciato la “Fumi”, è sempre stato una vera passione e che l’ha portata a elaborare e sviluppare progetti di educazione e promozione della lettura collaborando con le scuole cittadine.

A mezzo servizio tra la Biblioteca Centrale, che allora era ospitata nei locali storici a piano terra del Liceo Classico “Gualterio”, e la Biblioteca Ragazzi di Orvieto Centro, Teresa ha vissuto in prima persona tutta la storia recente della “Fumi” che dal 2009 è ospitata nell’ex convento di San Francesco appositamente ristrutturato. Ora che anche lei è andata in pensione, alla “Fumi” restano tre dipendenti comunali e una cooperativa esterna che copre il servizio ragazzi.

Poiché nel tempo nessuno ha pensato di affiancare alle figure storiche, dalla professionalità acquisita, qualcuno in grado di apprendere metodi e sistemi di archiviazione, oggi la “Fumi” è un gioiello di inestimabile valore, che racchiude, oltre all’immenso patrimonio librario e documentaristico, anche una sala eufonica all’avanguardia e una sezione storica di assoluto pregio, che però rischia di subire pesanti penalizzazioni a meno che l’amministrazione Tardani non provveda al più presto a garantire una seria continuità di offerta dei servizi. Arriveranno altri bibliotecari? Cosa ne sarà della “Fumi”? Chi raccoglierà l’eredità delle bibliotecarie che nel tempo hanno assicurato in fruizione alla città un patrimonio, ma anche un lavoro meticoloso basato su metodologie di archiviazione sistematiche e attuali?

Comments

comments

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*