Treno Freccia solo per Perugia e il resto dell’Umbria quando?

E’ partito il Frecciarossa perugino.  Mille biglietti e tanta enfasi per il collegamento del capoluogo regionale con Milano e Torino.  E’ stato presentato come il collegamento all’AV per l’Umbria.  Ma è veramente così?  In effetti l’orario di partenza, 5,13 del mattino, sembra molto esclusivo per un’utenza di Perugia e dintorni perché da tutta la provincia di Terni, da Spoleto, dal Trasimeno arrivare in tempo alla stazione perugina significa fare una notte praticamente insonne, prendere la propria auto con relativi costi di trasporto a esclusivo carico del potenziale cliente, parcheggiare a Perugia, quasi sicuramente a pagamento, poi ritornare oltre le 22, riprendere la propria auto e tornare a casa.  Non è così comodo. Soprattutto ai circa 80 euro del biglietto bisogna aggiungere almeno altri 20 euro di spese varie per un totale di 100 euro più o meno.  Alla collettività tutta, poi, il costo fisso di questo collegamento è di 1,3 milioni di euro.

Il treno AV, poi, fino a Chiusi viaggia su linea ferroviaria ordinaria, non TAV, per poi mettersi a correre da Chiusi in poi.  Per questo arretramento dell’AV da Arezzo a Perugia abbiamo speso 1,3 milioni di euro.  Eppure la linea veloce il territorio umbro lo tocca, ma sulla dorsale Roma-Milano, passando per Orvieto ma forse questa città non è nei pensieri regionali se non quando serve come deposito definitivo dei rifiuti o per la vendita di beni immobili con cui mettere in ulteriore sicurezza i bilanci di aziende sanitarie lontane dalla città stessa. 

Ma allora se un treno AV ferma nel perugino perché non avanzare la stessa proposta per il ternano facendo base ad Orvieto? Troppo difficile?  Intanto in Toscana stanno preparando tutto per l’approdo dei Freccia a Chiusi.  La stazione è stata rinnovata con 7 milioni di euro circa di spese per adeguamento tecnico e restyling e hanno aperto un tavolo tecnico con FS forti dell’appoggio dei comuni d’area, della Provincia di Siena, della Regione Toscana e, attenzione, dei comuni del Trasimeno e, sembra, anche dell’orvietano. Il tutto senza alcun costo per la Regione Toscana.  A ben vedere già oggi il Frecciarossa arretrato a Perugia si può andare a prendere ad Arezzo, tra l’altro. 

A Terni e Orvieto, dunque, non si meritano l’Alta Velocità e neanche si cerca di tentare una trattativa con Trenitalia per scoprire se vi sono possibilità concrete in tal senso.  Nel frattempo i treni ordinari hanno tempi di percorrenza da anni ’70 e una puntualità non certo teutonica così come testimoniano i pendolari che quasi giornalmente segnalano disservizi in tal senso, e la Regione Umbria anche per questi collegamenti paga.  Non si vuole investire in AV per il ternano tutto, almeno si spinga per ottenere materiale rotabile, treni insomma, che possano viaggiare a velocità superiore ai 200 Kmh, magari direttamente con Roma a sud e Firenze a nord.  Resta il mistero da comprendere del perché sulla dorsale veloce a Orvieto passino più di 200 treni AV al giorno senza che ci sia una fermata a loro dedicata nella città del Duomo, magari con un contributo regionale probabilmente minore rispetto a quello per Perugia visto che qui la linea è esistente e bisognerebbe solo adeguare la stazione così come hanno fatto a Chiusi.

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