Umbria Jazz Winter 27a edizione: un altro grande successo

200.000 Euro di incasso per 8.000 bigliettiOltre 13.000 le presenze complessive nelle 7 location del Festival Umbria Jazz Winter che, dal 28 dicembre 2019 all’1 gennaio 2020 ha visto alternarsi 90 eventi, 30 band e oltre 150 musicisti ed hanno richiamato tantissimi appassionati, affluiti al Teatro Mancinelli, al Palazzo del Popolo e al Museo Greco.
Ottimi anche i risultati dei tre appuntamenti di UJ4Kids, che hanno registrato sempre il tutto esaurito, con il pubblico, composto da bambini e famiglie, che ha occupato anche il palco del Teatro del Carmine. E poi, la tradizionale Messa della Pace in Cattedrale con il coro gospel, che ha chiuso ieri la rassegna, un rituale irrinunciabile sia per gli orvietani che per i tantissimi turisti nel primo giorno dell’anno. Infine, a conferma del grande richiamo della manifestazione, i dati degli alberghi del territorio che hanno registrato il tutto esaurito
Un successo che non conosce crisi grazie agli ingredienti che fanno parte della ricetta Umbria Jazz Winter: la musica, l’ospitalità, l’arte, la storia, la buona cucina. Un evento connaturato con il tessuto stesso della città che non rinuncia alla sua vetrina invernale, richiamando anche quest’anno numerosi visitatori e decretando la riuscita di questa kermesse che ha seguito il trend positivo intrapreso negli ultimi anni.
E’ questo il bilancio più che positivo stilato dagli organizzatori, questa mattina, in occasione della Conferenza Stampa conclusiva della 27^ edizione che si è svolta nel Ridotto del Teatro Mancinelli, luogo simbolo della manifestazione.
Un bilancio positivo e foriero di maggiori e interessanti sviluppi futuri, visto che tra il Comune di Orvieto e la Fondazione Umbria Jazz è già in atto un lavoro volto a consolidare ulteriormente il progetto futuro di Umbria Jazz Winter nel contesto generale di Umbria Jazz.  
A confermarlo il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, il direttore della Fondazione Umbria Jazz, Gianpiero Rasimelli e il Direttore Artistico, Carlo Pagnotta.
“Umbria Jazz Winter è una perla che sta dentro il sistema Umbria Jazz, ed ha un valore sia per il pubblico sia per il jazz italiano – ha esordito Gianpiero Rasimelli – quest’anno abbiamo registrato un picco di pubblico pagante, ma al di là dei numeri si sta rilanciando un progetto di futuro per UJW poggiato su basi solide. In questi ultimi anni ci siamo fatti carico di difficoltà che abbiamo cercato di non far gravare sull’Amministrazione Comunale. Ora invece dobbiamo dare una svolta alla versione di UJW per sviluppare le potenzialità che ha costruito in questi ultimi anni. Ci sono problemi strutturali che vanno affrontati. La vicenda TeMa ha colpito anche alcuni storici fornitori di Umbria Jazz, ma questa problematica non incontra la traiettoria di UJW che ha avuto una gestione sana, che va messa su basi robuste che guardano al futuro. 
“Ci siamo già confrontati con la Regione e l’Amministrazione Comunale di Orvieto per arrivare ad un percorso finanziario ed istituzionale – ha proseguito il direttore della Fondazione Umbria Jazz – Orvieto è tra i soci fondatori di UJ, deve arrivare ad avere una pienezza di rappresentanza e gambe solide. C’è già un appuntamento importante fissato per fine febbraio e finalizzato a concludere questo percorso. Un percorso che deve coinvolgere la Città di Orvieto nel suo complesso. C’è bisogno che lo slancio corrisponda ad una rinnovata partecipazione del territorio alla realizzazione del festival. Mentre abbiamo un panorama di sponsor internazionali, sul piano locale abbiamo invece qualche difficoltà in più. E’ vero, viviamo in momento storico complesso ma ciò non giustifica lo scarso sostegno economico del territorio. Dobbiamo perciò coinvolgere la città per una rinnovata partecipazione. Come già avvenuto per la versione estiva di Umbria Jazz, pensiamo di coinvolgere l’Università di Perugia per realizzare uno studio sul carattere identitario di UJW per questo territorio. Con il Sindaco abbiamo definito un percorso per dare un futuro solido e di ulteriore crescita. Dobbiamo assolutamente raggiungere questo obiettivo. Desidero sottolineare, inoltre, il successo travolgente di UJ4Kids che è effettivamente un investimento per il rinnovamento del pubblico del jazz. Lavoreremo anche in questa direzione per migliore la proposta culturale. Ringrazio Carlo Pagnotta che è stato tenace in tutti questi anni nel portare avanti la formula di Umbria Jazz Winter ad Orvieto”.
 
“L’edizione numero 27 di Umbria Jazz Winter è stata un vero successo e siamo assolutamente consapevoli del valore culturale ed economico che il festival ha per la città di Orvieto – ha detto il Sindaco, Roberta Tardani – dai successi però dobbiamo ripartire con ulteriori stimoli e occorre raddoppiare gli sforzi. Come Amministrazione Comunale quest’anno abbiamo gestito al meglio la complicata situazione relativa al Teatro Mancinelli e ci siamo riusciti anche grazie alla Fondazione Umbria Jazz che ringrazio per la preziosa collaborazione. Ora è venuto il momento di consolidare il rapporto con la Fondazione dando maggiore visibilità a Orvieto anche nel Consiglio di Amministrazione. Come ha affermato il presidente Rasimelli, abbiamo già avviato un percorso e ci sono le condizioni per mettere le basi per un futuro solido ed espansivo del festival. C’è sicuramente la possibilità di fare un ulteriore passo in avanti. Per questo occorre rafforzare l’impegno da parte di tutti ed in questo senso vedo una rinnovata disponibilità della città a mettersi a disposizione. È sicuramente nostro compito tirare le fila di questo ragionamento mettendoci a capo di questo impegno. Orvieto e Umbria Jazz sono legati indissolubilmente e Umbria Jazz Winter ci sarà anche negli anni a venire perché non possiamo permetterci di perdere un evento che pone la città in una dimensione internazionale e che crea un importante indotto per l’economia cittadina”.
“La ‘crisi’ era iniziata con la 23^ e 24^ edizione quando gli allora vertici dell’Associazione TeMa volevano assumere tutte le decisioni e quando esibivano i record dell’incasso lordo, a differenza di noi che parliamo invece del netto. La ‘crisi’ era quando un Sindaco venne a Perugia per dire che Orvieto poteva fare a meno di Umbria Jazz Winter – ha precisato Carlo Pagnotta – purtroppo stiamo ancora aspettando diversi pagamenti: gli albergatori devono ancora avere 20 mila euro e i nostri fornitori oltre 53 mila euro. Dico solo che la gente che lavora deve essere pagata. I debiti vanno pagati! Prima si coprono i debiti e poi si fa il festival.
Con queste premesse, a chi nel CdA di Umbria Jazz, mesi addietro, mi disse che quest’anno Umbria Jazz Winter non si doveva fare, io mi sono opposto decisamente e i fatti ci stanno dando ragione. L’incasso di Orvieto con le debite proporzioni supera quello di Perugia, quindi dobbiamo ragionare sin da subito per progettare e finanziare la 28^ edizione della manifestazione che si farà. Finalmente stiamo iniziando a parlarne a gennaio, perché come ho sempre detto, un festival così non si organizza in due mesi. Il costo artistico fino alla 17^ edizione era di 477.000 euro, è stato ridotto di quasi il 50% e il festival non ha perso il suo appeal, segno che la formula Orvieto / Umbria Jazz Winter funziona. C’è chi prenota un anno per l’altro. Di tutto questo bisogna fare tesoro e rilanciare per gli anni a venire”. 

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