Villa Mafalda, l’Alzheimer secondo la clinica romana

Malattie mentali, neurologiche e legate all’anzianità: sono temi sempre più importanti per la sanità umbra, che si riflettono nelle molte iniziative ospitate dal territorio. Sono proprio dedicati alla salute mentale gli incontri e i convegni che hanno recentemente coinvolto la comunità medica e i pazienti della Regione. Si pensi per esempio al recentissimo ‘Le Parole Ritrovate’, incontro dedicato alla salute mentale arrivato quest’anno alla sua sesta edizione, ma anche alle iniziative di beneficenza per la raccolta di fondi destinati allo studio dell’Alzheimer. Temi importanti per una popolazione dall’età media sempre più avanzata, che vedono esprimersi anche la clinica Villa Mafalda da Roma, centro polispecialistico che condivide opinioni e commenti sui più diversi argomenti della medicina moderna. L’ospedale capitolino dedica grande attenzione proprio all’attualità dell’Alzheimer, che oggi colpirebbe circa 800mila malati solo in Italia. Le recensioni più recenti dedicate alla realtà regionale indicherebbero che oltre la metà dei 17mila casi di demenza senile registrati in Umbria sarebbero da imputare all’Alzheimer. Un numero importante, legato al numero di anziani nel nostro paese.

Lo stato della ricerca, le opinioni di Villa Mafalda

Dando voce all’Associazione Alzheimer Onlus di Roma Villa Mafalda evidenzia l’importanza della ricerca scientifica, essenziale per trovare soluzioni che possano rallentare l’evoluzione della malattia. È quella che viene spesso chiamata nelle recensioni degli esperti la ‘prevenzione secondaria’: la patologia è già presente, ma in questa fase una radicale modifica dello stile di vita può rallentare i sintomi in maniera sostanziale. Nelle sue recensioni, Villa Mafalda condivide anche una recente scoperta che getta nuova luce sull’evolversi della patologia: uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Proceedings of the National Academy of Sciences evidenzierebbe un legame tra il bilinguismo e l’insorgere di malattie neurodegenerative. La ricerca, svolta su di un campione di italiani altoatesini e germanofoni, mostra come le connessioni neurali sviluppate dalla pratica di una lingua straniera, aiuterebbero il cervello a resistere a patologie come l’Alzheimer.

Per quanto riguarda la ricerca nel campo dei medicinali, la clinica Villa Mafalda aveva riportato la notizia positiva della realizzazione di un farmaco capace di ostacolare la formazione delle placche nel cervello, causate dall’accumulo di proteina beta-amiloide. Le opinioni positive degli esperti fanno dunque ben sperare, nonostante il farmaco si trovi ancora in una fase puramente sperimentale.

Importante anche lo sviluppo di sistemi di radiologia e analisi utili in fase di diagnosi. Si tratterebbe in buona parte di tecnologie che la neurologia moderna spartisce con l’oftalmologia avanzata. Ne discutono le opinioni di AktiVision la divisione di Villa Mafalda dedicata proprio all’oculistica, testimoniando la presenza di numerose tecnologie di analisi. L’ultima frontiera della diagnosi dell’Alzheimer è proprio l’analisi oculistica, che può rivelare la presenza della malattia: le alterazioni retiniche in particolare, dovute alla perdita di vasi sanguigni, sembrano essere collegate allo stato di salute cerebrale. La ricerca, pubblicata sulla rivista americana Ophthalmology Retina, ha fatto uso della tecnica di diagnosi Angio-OCT, descritta sulle recensioni online di AktiVision come una modalità non invasiva che offre allo specialista una ricostruzione 3D della retina analizzata.

Novità positive per gli specialisti e i pazienti: le recensioni dal mondo della neurologia offrono spunti interessanti per informarsi sullo stato della ricerca e sulle possibilità di arginare l’avanzamento della patologia. Elementi essenziali per affrontare al meglio una delle malattie oggi più impattanti per le fasce più anziane della popolazione italiana.