Riceviamo e pubblichiamo da Ciro Zeno – PCI Orvieto
La sanità orvietana sta soffocando. In questi giorni d’estate aggirandosi per il nostro nosocomio di camici bianchi se ne incontrano ben pochi. Un pronto soccorso in grande sofferenza di medici ed infermieri. Una pianta organica nominale di 13 unità mediche al cospetto della cruda realtà di solo 7 ,che debbono coprire tutta la turnificazione. Nonostante la professionalità e la grande dedizione di tutto il personale che opera nelle nostre strutture dobbiamo renderci conto che parliamo di donne e uomini che hanno un limite di resistenza che si sta mettendo a duro stress. Un pronto soccorso che andrebbe riadeguato alla grande mole di lavoro a cui è sottoposto quotidianamente per un numero di interventi quasi pari a ospedali come Terni, andrebbe rinnovato dal punto di vista infrastrutturale come avvenuto a Spoleto, chissà come mai li si ed Orvieto no, un reparto senza primario e con un facente funzioni e con un concorso a primario bloccato che sta gessando la crescita di questo reparto. Vorremmo sapere come si sta compensano la grave carenza di personale di cardiologia e chirurgia altri due reparti che sono al “collasso” mentre apprendiamo che a Terni a firma del direttore sanitario si da il via ad assunzioni. Gridiamo la sofferenza di un ospedale e di una sanità di territorio che non riesce a coprire le esigenze domiciliari molte famiglie e di un ambulatorio vaccini che ora dovrà rispondere al decreto del ministero con un organico insufficiente in rapporto alla mole di lavoro. Gridiamo l’insuccesso delle liste d’attesa che per una mammografia obbligano ad attendere anche un anno e mezzo sempre che non si va dal privato. La Regione si muova subito per garantire salute anche agli orvietani, il sindaco e la sua amministrazione escano dall’immobilismo politico che inguaia Orvieto e gli orvietani e facciano qualcosa per una volta per tutte per il territorio. Basta Orvieto feudo politicamente succube a Perugia.
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