Franco Raimondo Barbabella, “confermate le mie perplessità sull’operazione Peglia-Unesco”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo a firma Franco Raimondo Barbabella una nota sulla nuova Riserva Mab-Unesco del Monte Peglia.  Sono perplessità riguardanti soprattutto la proprietà del marchio e del logo che, ad ora e salvo prova contraria, sembrerebbero nelle disponibilità di un privato.

 

La pubblicazione (che si può leggere sui giornali on line) del messaggio di saluto del Comandante del CUFA, Generale Antonio Ricciardi, all’Associazione Monte Peglia per Unesco e al Comitato non fa altro che confermare e rafforzare le perplessità che ho manifestato alcuni giorni fa con un apposito intervento. 

Nulla da eccepire ovviamente né sulla lettera né sulla sua trasmissione a chi ha promosso l’iniziativa. Interessante invece la sua pubblicazione, perché essa non è diretta ai sindaci ma ad un privato.

Ciò dunque indica due cose: 1. Il promotore tende in questo modo ad avallare il suo ruolo di protagonista indiscusso; 2. Nel contempo rende evidente che non sono le istituzioni locali i soggetti protagonisti e garanti dell’iniziativa, ma un soggetto privato, singolo o associato poco importa.

Restano dunque in piedi tutte le domande: se esiste e quale è il progetto istituzionale, quali sono le garanzie di un controllo pubblico sull’operazione che eviti speculazioni, quali benefici ne potrà trarre la comunità, se e come la cosa interferisce con l’esigenza prioritaria di valorizzare il ruolo territoriale di Orvieto mediante la proposta da riattivare della proclamazione del complesso rupe-centro storico Patrimonio dell’umanità.

Per questo ribadisco tutte le mie perplessità e torno a chiedere ai sindaci le delucidazioni che ho formulato nella mia precedente nota

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