Guardia di Finanza: sequestrati a Orvieto oltre 3000 prodotti non conformi a standard di sicurezza

I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Orvieto, nell’ambito dei servizi disposti dal Comando Provinciale di Terni finalizzati al controllo economico del territorio, hanno sequestrato più di 3000 pezzi (cover e caricabatteria per cellulari, occhiali da vista, lampade a led, penne touch screen, torce, batterie da orologio) privi dei requisiti statuiti dalle norme che disciplinano e tutelano la salute pubblica nonché di istruzioni minime in lingua italiana, necessarie ad informare il consumatore circa il corretto utilizzo degli stessi.

L’attività di servizio in materia di sicurezza dei prodotti commercializzati al pubblico è stata eseguita – presso il mercato settimanale – nei confronti di un venditore ambulante regolare. I militari hanno segnalato il titolare dell’attività alla competente Camera di Commercio di Viterbo, per la conseguente irrogazione delle previste sanzioni amministrative. L’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio è stata disposta dal Comando Provinciale con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini consumatori finali, gli interessi economici e sociali danneggiati soprattutto dal fenomeno illecito della contraffazione e dell’abusivismo commerciale organizzato, tutelare il made in Italy ed impedire la vendita di merci prive delle previste indicazioni per il consumatore, poste a garanzia della salute dei cittadini dal Regolamento comunitario 1223/09.

Lo scopo di tali specifici interventi antiabusivismo – che dall’inizio dell’anno ha consentito di sequestrare ulteriori 13.000 prodotti denunciando all’Autorità Giudiziaria 7 persone e segnalando all’autorità amministrativa 10 persone – è quello di difendere i settori produttivi di maggior interesse, privilegiando l’azione preventiva, rispetto a quella puramente repressiva, ed ha come obiettivo quello di ricostruire e colpire – alla fonte – i fenomeni criminali di maggiore gravità dal punto di vista economico e sociale, secondo un approccio di tipo trasversale rispetto anche ad altri fenomeni di illiceità economica e comune, fra cui lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti e altre violazioni tributarie e finanziarie.

Nello specifico, l’azione di contrasto alla commercializzazione dei prodotti contraffatti e non sicuri è finalizzato a ricostruire l’intera filiera della produzione sommersa e della distribuzione (fino all’individuazione dei depositi di stoccaggio della merce), gestita dalla criminalità economica e organizzata, filiera che danneggia il mercato e favorisce anche altri gravi illeciti di carattere sia amministrativo che penale, quali il lavoro nero e irregolare, l’immigrazione clandestina, il riciclaggio e l’evasione fiscale e contributiva, così sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole, mettendo in pericolo la salute dei consumatori. I consumatori sembrano, peraltro, fortemente attratti dai prezzi più bassi offerti dalla concorrenza sleale del “mercato del falso”, anche a costo di gravi rischi sul piano della salute e dell’incolumità personale, a causa della bassa qualità dei materiali impiegati e dei processi di lavorazione utilizzati, non conformi agli standard di sicurezza previsti a livello di Comunità Europea.

 

 

 

 

 

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