I gruppi consiliari di opposizione, “l’emotività nelle decisioni ha conseguenze dannose”

Riceviamo e pubblichiamo la nota dei gruppi consiliari di opposizione in risposta al comunicato del sindaco di Orvieto sulla questione Te.Ma e la decisione del Prefetto dello scorso 20 giugno che ha preparato l’associazione alla liquidazione.

 

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Tardani alla nota pubblicata dall’ex CDA dell’Associazione Tema in merito all’ordinanza emessa dal Prefetto propedeutica alla messa in liquidazione della stessa. E si vede che ha dedicato troppo poco tempo alla risposta, vista la superficialità con la quale si limita a sentenziare di aver agito solo a tutela dell’Ente e dei cittadini.

Non lascia infatti adito ad interpretazioni la chiara nota del Prefetto laddove preso atto della impossibilità di veder rinnovato il Consiglio di Amministrazione della Te.Ma, più volte sollecitato, a causa della non avvenuta nomina da parte del socio di maggioranza Comune di Orvieto dei 3 membri su 5 componenti, mette finalmente nero su bianco ciò che ha generato la paralisi della governance dell’associazione impedendo alla stessa di poter raggiungere i fini sociali previsti dallo statuto.

Quasi sempre le decisioni affrettate, prese sull’onda dell’emotività conducono a conseguenze dannose. Lo avevamo segnalato durante il percorso che ha portato l’amministrazione comunale a decretare la fine della TeMa che si è trovata nella impossibilità di svolgere le attività che avrebbero potuto consentirle di recuperare almeno parte del deficit di bilancio come peraltro era avvenuto già nell’ultimo anno della gestione in cui quest’ultimo era stato chiuso in pareggio. Ma no, niente, l’amministrazione ha voluto caparbiamente impedire che l’Associazione potesse portare a termine il virtuoso lavoro di risanamento iniziato. Ora si aprirà un percorso di azioni giudiziarie in cui ognuno imputerà all’altro scelte sbagliate e/o illegittime e di aver arrecato danno, con un epilogo che non è dato neanche ipotizzare ma che, di certo, non gioverà a nessuno, tanto meno ai cittadini.

Le minoranze, in diversi modi e in più occasioni, hanno evidenziato i danni non solo patrimoniali che sarebbero potuti derivare dalla caparbia volontà dell’Amministrazione comunale di giungere alla chiusura di TeMa senza esplorare altre possibilità che pure esistevano e che sono state precisamente indicate. È stato chiesto di soprassedere e di discutere, ma la maggioranza e il sindaco hanno opposto solo una totale chiusura. Non si parli dunque oggi di attenzione all’interesse generale dei cittadini. Ciò che è accaduto e accadrà porta la totale ed esclusiva responsabilità di chi ha perseguito l’obiettivo che oggi viene formalmente determinato.

Cristina Croce

Martina Mescolini

Giuseppe Germani

Franco Raimondo Barbabella

Federico Giovannini

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