Olimpieri: “Il degrado non si sconfigge imbrattando muri pubblici”

di Stefano Olimpieri (Capo Gruppo IDENTITA’ e TERRITORIO)

Lo scorso anno i graffiti lungo i muri di contenimento delle strade di Corbara, di Osarella e del parcheggione ad Orvieto Scalo, per poi proseguire imbrattando parte rilevante delle mura della casetta all’interno dei Giardini Comunali di Piazza Cahen e le pareti della scalata di accesso alla passeggiata intorno alla rupe, ingresso da piazza Marconi; quest’anno, prima un pilone della direttissima ed in queste ore le pareti delle scale interne che collegano i piani del parcheggio di Via Roma con l’uscita esterna verso Corso Cavour. Fatti che avvengono con l’avallo del Sindaco e della Giunta e che legittimano – come avevamo già denunciato lo scorso anno – un’anarchia totale ed una impunità senza precedenti. Ormai in città regna sovrana la deregulation, con il bene placido del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura che, pur di tenersi buono ed assicurarsi il voto in Consiglio Comunale del novello “indiano metropolitano”, accettano tacitamente che vengano imbrattati muri pubblici situati in luoghi sensibili e di rilevanza storico-architettonica come la Fortezza dell’Albornoz; oltre al danno, la città subisce anche la beffa, in quanto buona parte di questi scempi vengono finanziati con i soldi dei contribuenti orvietani. Passi per i muri di cemento armato (anche se la cosa è comunque illegale e va giustamente stigmatizzata come hanno fatto i ragazzi di Gioventù Nazionale), ma sporcare pareti di immobili e strutture pubbliche in contesti come i Giardini Comunali di Piazza Cahen e come il parcheggio coperto di Via Roma, costato alle casse comunali milioni euro ed inaugurato da pochissimi anni, deve essere considerato un fatto di una gravità senza precedenti. Tra l’altro si arreca un ulteriore danno all’immagine della città perché entrambe le strutture rappresentano un importante biglietto da visita per i turisti che arrivano. Già lo scorso anno avevamo denunciato questa incresciosa situazione, paventando il rischio – come poi si è puntualmente manifestato – che con il tempo la questione si sarebbe allargata a macchia d’olio, perché se a questi ragazzotti “concedi un dito, non ci mettono niente a prendersi tutto il braccio”. Purtroppo oggi ad Orvieto regna il degrado, l’anarchia e l’indifferenza e di questa situazione i massimi responsabili sono il Sindaco e l’Assessore alla Cultura. Non c’è dubbio alcuno: il Sindaco e l’Assessore alla Cultura sono conniventi ed hanno molte più responsabilità di questi giovani borghesi con la pancia piena che giocano a fare gli “indiani metropolitani”.

 

 

 

Comments

comments

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*